Ecco i BoomDaBash, la band pugliese che ha conquistato l’Italia con “Mambo salentino”

Con Alessandra Amoroso hanno conquistato di nuovo le radio, le piste da ballo e i cuori degli italiani. Li abbiamo incontrati sul lungomare di Alassio, in Liguria, nel bel mezzo del loro lungo tour

I BoomDaBash sono (da sinistra) Mr. ketra, Pay, Blazon e Biggie Bash  Credit: © Flavio e Frank
29 Agosto 2019 alle 08:30

Quando i BoomDaBash hanno fatto capolino all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Per un milione” la loro carriera, già piuttosto avviata, ha spiccato il volo.

Il quartetto è arrivato ancora più in alto grazie a “Mambo salentino”, in duetto con Alessandra Amoroso. Con lei hanno conquistato di nuovo le radio, le piste da ballo e i cuori degli italiani. Li abbiamo incontrati sul lungomare di Alassio, in Liguria, nel bel mezzo del loro lungo tour che sta toccando le principali località di villeggiatura.


«Fino all’ultimo non eravamo sicuri se far ascoltare “Mambo” o aspettare, perché il successo di “Per un milione” era ancora forte dopo cinque mesi» racconta il cantante Biggie Bash. «Insomma, ci siamo presi un rischio» aggiunge Ketra «ma amiamo rischiare». E così, i BoomDaBash hanno fatto centro con un brano che dura solo due minuti e mezzo. «L’abbiamo persino allungato di qualche secondo sul finale, si nota vero?» aggiunge Ketra. «Poi però ci siamo accorti che proprio per la sua brevità fa venire voglia di ascoltarlo di nuovo».

I BoomDaBash non si fermano da tanto tempo, più o meno da quando a inizio 2018 hanno lavorato con Loredana Bertè per “Non ti dico no”. Ma il loro momento d’oro è arrivato proprio adesso. «Mai come quest’anno dopo il Festival abbiamo “conquistato” il nord Italia» spiega Blazon. «E proprio al Nord ci è successa una cosa che di solito succede solo a Vasco... ovvero il lancio di abbigliamento intimo sul palco!». Il loro pubblico, per loro stessa definizione in dialetto, è “fore de capu”, ovvero fuori di testa. «Una ragazza si è tatuata da poco il titolo di una nostra canzone» dice Payà. «I fan lo fanno per tanti, ma lei se l’è tatuato sul volto».

Di cose bizzarre nel mondo dei BoomDaBash ne succedono parecchie, ma le migliori sono arrivate proprio dal Festival. «Noi fino a febbraio non eravamo abituati alle interviste, alle foto e nemmeno ai regali» spiega Biggie Bash mentre si accarezza la testa calva. «Magari era uno scherzo, ma ho ricevuto in hotel un grande kit per tagliarmi i capelli...».

Quando chiedo ai ragazzi se ci sono differenze nell’accoglienza che ricevono nelle diverse località d’Italia, risponde Ketra: «In realtà no, la nostra idea è che ogni italiano nel cuore abbia un po’ di anima del Salento, magari nascosta da qualche parte» dice. «Ecco, il nostro compito è tirarla fuori e non ce ne andiamo finché non vediamo la gente liberarsi da ogni timidezza». Non è facile, ma ci riescono da sempre. «Agli inizi facevamo feste in spiaggia in Puglia per 30 persone» spiega Blazon. «Facevamo quasi solo “dancehall”, un genere che si basa sul puro divertimento: è così che negli anni abbiamo imparato a far ballare tutti, anche chi non ha voglia di ballare».

Se leggete i loro testi però, non confondono mai la leggerezza con la banalità. «Essere salentini per noi vuol dire anche portare dei valori di uguaglianza e rispetto delle diversità» dice Payà. «Quei valori li spieghiamo in modo semplice alle persone». Tra i loro fan non a caso ci sono anche i bambini. «È una novità inaspettata per noi» spiega Biggie Bash. «Ogni giorno vediamo tanti piccoli fan ai nostri concerti, questo vuol dire che riusciamo a parlare a tutti e penso sia un po’ il segreto del nostro attuale successo».

Prima di salutarci, mi raccontano che da ottobre faranno un piccolo periodo di vacanza. «Da sempre lavoriamo come chi fa le stagioni estive nei luoghi del turismo» dice Payà. «Per la nostra musica è il momento più bello: ci possiamo esibire dovunque nell’unico periodo in cui le persone vivono come se fosse sempre sabato». Biggie Bash aggiunge: «Noi vogliamo essere lì in quel preciso momento, perché siamo convinti che oggi più che mai non siano le canzoni a raccontare il tuo successo, ma la soddisfazione delle persone quando vengono sotto il tuo palco».

Ci salutiamo tra vari abbracci dandoci appuntamento al concerto. Dopo due ore di canzoni nella zona portuale di Alassio, noi del pubblico torniamo a casa percorrendo il lungomare della città. Ripenso a quello che ho appena visto: hanno parlato del loro sentirsi felici “terroni”, che al di là delle connotazioni negative del passato significa “legati alla terra”. Hanno mostrato i volti di alcuni giovani ricoverati a Brindisi ai quali i quattro hanno portato la loro allegria. Hanno persino inviato un video a Loredana Bertè durante “Non ti dico no” perché lei ama sentir cantare il brano realizzato con lei.

Mentre penso a queste cose, un po’ sudato per la serata scatenata, tra le strade risuonano ancora le voci dei bambini venuti al concerto. Cantano tutti “Mambo salentino”, ballando felici senza musica di sottofondo. Missione compiuta.

Chi sono i BoomDaBash?

Mr. Ketra
Al campionatore c’è Fabio Clemente: lui è l’uomo dei suoni e delle idee. In coppia con il collega Takagi ha prodotto tanti successi, da “Roma-Bangkok” a “Jambo” con Giusy Ferreri.

Payà
Paolo Pagano sul palco è l’anima della festa. A lui affidano i rap più impegnativi in dialetto. Tiene alta la bandiera della sua Puglia.

Blazon
Il concerto non può partire senza Angelo Cisternino ai giradischi. Il dj ha sempre il polso della situazione del pubblico: con lui non ci saranno
mai tempi morti.

Biggie Bash
La sua voce è un incanto, tra influenze reggae e soul. Angelo Rogoli è anche il più sportivo del gruppo, grande appassionato di CrossFit, attività
di fitness che oggi va di gran moda.

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