Racconta a Sorrisi la sua vita quotidiana, la passione per lo skateboard, il tour in arrivo e la preoccupazione per l’ambiente

Elisa mi risponde al telefono dallo studio di registrazione che si trova a poca distanza da casa sua a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Per lei è un periodo intenso: dopo Sanremo e l’uscita dell’album “Ritorno al futuro / Back to the future”, sta preparando tre concerti-evento all’Arena di Verona e un tour estivo. Ma poi si torna sempre a casa.
Elisa, che atmosfera si respira a casa tua?
«La nostra è una casa piena di vita e… di disordine, che non amo ma tollero, tra i giochi sparsi in soggiorno e una cucina che è un laboratorio in fermento. Siamo fortunati, è una casa spaziosa, ci sono gli alberi, l’orto, abbiamo due gatti e un cane. L’abbiamo costruita da zero: prima qui c’era un campo. Ed è una casa “rotonda”: non amo gli spigoli, quindi abbiamo tirato su i muri appoggiando le bottiglie sugli angoli, come si faceva cent’anni fa. È una via di mezzo tra un casolare friulano e una “hacienda” messicana».
È una casa in cui ti piace sempre ritornare?
«Certo, ma per colpa della pandemia non ero mai stata così tanto in casa da quando avevo 16 anni, quindi ora mi manca viaggiare, andare in America... Qui ci sono mia mamma, mia sorella, gli amici più cari, e i grandi spazi aperti mi rigenerano. Ma quando viaggi tutta la vita, diventi nomade dentro».
Hai un posto in casa dove fare musica?
«Uno studietto di “emergenza”, che è più un mini-soggiorno, con la tastiera, le casse e un computer portatile. Ma è una stanza che serve soprattutto per la scrittura».
L’album ti sta dando tante soddisfazioni?
«La principale per me è... che io abbia ancora voglia di ascoltarlo. E ti assicuro che l’ho sentito tante volte! È un disco in cui ho rischiato, sono stata incosciente. La pandemia ti chiudeva in una bolla dove ti dimenticavi delle opinioni altrui. Ed era giusto così».
I fan cosa ne pensano?
«Alcuni lo sono da così tanto tempo che hanno il mio numero, ci sentiamo spesso, e mi hanno scritto cose bellissime, per esempio che le mie canzoni “danno energia e forza”. È quello che cercavo. Volevo creare una fonte di solarità e positività in un periodo buio».
In un brano dici di sentire il pianto della Terra. Quando è nato il tuo interesse per la lotta ai cambiamenti climatici?
«Ho sempre avuto un forte legame con la natura, fin da piccola: ero sempre l’ultima a rimanere con gli occhi alzati, persa nei colori del cielo. Negli Anni 90 si è iniziato a parlare di surriscaldamento globale e ho capito che sarebbe stato il tema più importante del futuro».
Questa consapevolezza ha cambiato la tua vita?
«Non subito, poi ho cominciato a notare le conseguenze delle mie azioni e a cambiarle. Dal 2003 stampo i dischi su materiali riciclati, nei miei tour la plastica è bandita, ho i pannelli solari, la macchina elettrica, la pompa di calore, compro più possibile prodotti ecologici, il cibo dai coltivatori locali e cerchiamo di mangiare poca carne e poco pesce, evitando gli allevamenti intensivi».
Molti pensano che siano scelte difficili.
«Appena inizi ti accorgi che è il contrario, la cosa difficile è pensarci. Ora è tutto a portata di clic, dieci anni fa sarebbe stato molto più lungo trovare informazioni su questi temi. Basta volerlo».
A parte gli impegni lavorativi, ti ho vista alle prese con i pennelli…
«Abbiamo fatto costruire uno “skating bowl” (una pista per lo skateboard, ndr) nel giardino, ed era arrivato il momento di riverniciarlo. Mi ci sono messa io e ho finito quasi tutto l’interno…».
Anche a Sanremo eri munita di skate, da dove viene questa passione?
«Dallo snowboard! Tutti i bambini friulani vengono mandati a fare due sport: la vela o gli sci. La mamma mi mandava a sciare con la corriera, facevo le gare. Poi a 20 anni sono salita sulla tavola e non sono più scesa. Tra gli impegni e la pandemia, però, è difficile andare spesso in montagna, così ho trovato un’alternativa… I miei figli mi hanno seguito a ruota: Sebastian è innamorato perso dello skate».
Vi capita anche di cucinare tutti insieme?
«Io cucino, ma sono spesso in studio e così abbiamo una signora che ci aiuta. È una “governante rock and roll”! È una grande fan dei Green Day, e poi compra i pezzi delle Lambrette, le rimonta e parte (ride)!».
La tv la guardate?
«Televisione zero, solo film, ma dobbiamo “subire” un sacco di cartoni animati…».
Sei tornata ad “Amici” come ospite: non ti manca farla, la televisione?
«Se non mi avesse trascinato Maria (De Filippi, ndr) sarei stata un caso perso. Sono timida e ho un rapporto conflittuale con le telecamere, devo dimenticarmene. Ma mi manca il lato umano, il percorso fatto con i ragazzi».
Il 28, 30 e 31 maggio tornerai sul palco dell’Arena di Verona...
«Non saranno solo dei concerti, ma un festival sulla sostenibilità. Portare un messaggio sulla crisi climatica è un dovere per un’artista».
A giugno partirai con decine di date estive. Che speranze riponi nel tour?
«Che ci riporti in vita, ci riaccenda il motore. Mi manca la semplice meraviglia di ritrovarci insieme sotto un cielo aperto. Abbiamo tutti fame di musica, di arte, di evasione, di spettacolo. In una parola, di sognare».