Fenomeno Neomelodici: «Noi che a Napoli siamo famosi come Mina»
Vendono più dischi di tanti big nazionali. I loro concerti riempiono i teatri (e i matrimoni). Sono Alessio, Nancy, Nico e i suoi Desideri (e molti altri). Ora finalmente tutta l’Italia
si sta accorgendo di loro (che sono bravissimi!)
Non chiamateli neomelodici. Almeno non in loro presenza? Ai cantanti napoletani, infatti, questo termine, nato per identificare il figlio spurio e un po' «tamarro» della canzone partenopea, non piace: l'approccio dei media, spesso superficiale e più attento a cercare legami con la criminalità (la cronaca, purtroppo, racconta che i casi non mancano) e i tratti kitsch del fenomeno, hanno reso il termine un dispregiativo.
In realtà rappresentano un consistente fenomeno underground. Un'industria parallela che si alimenta a Napoli e provincia e si esporta in tutto il Sud; produce star, vende decine di migliaia di dischi, organizza centinaia di concerti. E come dimostra il talent dedicato ai neomelodici «Napoli sound», andato in onda su Real Time, il fenomeno sta varcando i confini regionali. «Nessun cantante supera nelle vendite Alessio. Il suo ultimo album, solo da noi, ha venduto 100 copie in tre giorni», spiega Lia Caruso di «Giancar», storico negozio partenopeo che da 60 anni è il punto di riferimento per gli amanti del genere. «Ma anche Tony Palermo, Nico Desideri, Gianni Fiorellino, Franco Ricciardi, Giusy Attanasio o Nancy sono artisti che qui oscurano le stelle nazionali» continua la Caruso.
Poi ci sono i live, il vero business, con artisti che fra serate, matrimoni ed eventi vari incassano anche centinaia di migliaia di euro. Nulla a che vedere con l'esercito di cantanti improvvisati che si buttano sul mercato. «Bastano 7.000 euro per incidere un disco» continua la Caruso. «C'è chi lo fa per sfizio o per vantarsi con gli amici, ma avere successo è tutta un'altra storia». I cantanti affermati, invece, si permettono il lusso di collaborare con artisti nazionali. Un fenomeno che vede in prima fila i rapper. I Club Dogo hanno duettato con Rosario Miraggio («Senorita»); Gué Pequeno («Ora no» e «Champagne») e Jake La Furia («Made in Italy») con Franco Ricciardi e La Pina con Emiliana Cantone ha rifatto «Ragione e sentimento», un classico di Maria Nazionale. Clementino che ha duettato con Gianni Celeste («Stelle do' Cielo»), Franco Ricciardi («L'unico fuoco»), e Nico e i suoi Desideri, con i quali ha inciso «Made in Napule», vera hit estiva. Un successo tale che qualcuno fuori dai confini regionali ha drizzato le orecchie e i figli di Nico, Salvatore e Giuliano, ovvero «I Desideri», sono finiti nel mirino della Sony. «La musica popolare napoletana è in continua evoluzione» spiega Franco Ricciardi. «Ma per aderire al cliché che piace al Nord devi avere la madre assassina, il padre in galera e sbagliare i congiuntivi. Il pregiudizio delle major discografiche? C'è, nun vulisse dicere, (?non vorrei dirlo?, ndr) ma c'è. Ma non sanno che cosa si perdono».
nancy, idolo dei bimbi
Nancy, vero nome Nunzia Coppola, 30 anni, napoletana, è una delle cantanti più amate. La sua «Mi chiamo Nancy» è stata un tormentone e ha conquistato anche i più piccoli: «Per le donne nel nostro ambiente avere successo è più difficile» spiega. «Il pubblico è in prevalenza femminile: se per i colleghi maschi una bella faccia aiuta, noi dobbiamo imporci solo con le nostre doti vocali». Ora ha in produzione un film di cui è protagonista ed è stata giudice nel talent dedicato ai neomelodici «Napoli sound» andato in onda su Real Time.
alessio, il più venduto
Alessio, al secolo Gaetano Carluccio, 33 anni, è il neomelodico che vende di più. Dal 2002 ha pubblicato dieci album. La sua «Ma si vene stasera» ha fatto parte della colonna sonora del film «Gomorra». Nel 2014 ha interpretato se stesso in «Gomorra La serie», cantando «Ancora noi». Anche suo fratello Gianluca è un affermato cantante.
Gianni fiorellino, ritorno alle origini
Di Mugnano (NA), 34 anni, dopo gli inizi come neomelodico ha tentato il passaggio alla musica nazionale. Ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2002 e nel 2003 e al reality show «Music Farm» nel 2004. Dal 2014 è tornato a fare musica in napoletano: «Allontanarsi da Napoli è come allontanarsi da una donna che si ama ancora» dice «prima o poi il pensiero ritorna. L'energia e l'ispirazione che trovi in questa città sono davvero uniche».
franco ricciardi, esploratore di suoni
Nato a Napoli, 50 anni fa, al secolo Francesco Liccardo, in questa foto mostra la torta che celebra i suoi 30 anni di carriera. Ha collaborato con 99 Posse, Clementino, Gué Pequeno e Jake La Furia. La sua «Uommene» è nella colonna sonora della seconda stagione di «Gomorra» e con il brano «A' verità» ha vinto nel 2014 il David di Donatello.
emiliana cantone, la «pausini partenopea»
Napoletana, 28 anni. Canta dall'età di 7. Il padre, oggi suo manager, cessò l'attività di venditore d'auto per investire sulla carriera della figlia. Ha pubblicato nove album, duettato con i più importanti cantanti neomelodici ed è tra le donne più apprezzate. Con La Pina ha omaggiato una delle icone della musica napoletana, Maria Nazionale, con una nuova versione di «Ragione e sentimento». Il suo sogno è un duetto con Laura Pausini.
Daniele BiAnco, matrimonio riuscito
Di Napoli, 32 anni. La sua «Nu matrimonio napulitano», sigla de «Il boss delle cerimonie» è famosa in tutta Italia: «E dire che è un pezzo di dieci anni fa, fatto per gioco, che non s'era filato nessuno. Ora ci sono cantanti che offrono un loro brano, ma Real Time ha risposto di no: ?Sentieri? va in onda da 41 anni e non ha mai cambiato sigla!».
nico e i suoi desideri, affari di famiglia
Nico Desideri (al centro), vero nome Nicola Iadicicco, 46 anni, di Marcianise (CE), negli studi della sua etichetta discografica. Dal 2011 canta con i figli Salvatore (a destra, 20 anni) e Giuliano, 18, mescolando il loro pop-rap alla sua voce melodica. Con «Made in Napule», in collaborazione con Clementino, ha venduto 30.000 copie e ottenuto oltre 19 milioni di visualizzazioni.
ivan granatino, il «raplodico»
Di Caserta, 32 anni, ha partecipato a «The Voice» nel team di J-Ax: «Mi piace cantare sia in napoletano che in italiano e non amo chi vuole etichettare. Ho sempre mischiato il rap con la musica neomelodica perché questo genere fa parte della nostra cultura. Se canti in napoletano hai una marcia in più, è uno slang molto bello». Con la sua «Chapeau» è stato tra i 60 cantanti in lizza per Sanremo Giovani.
Salvatore e Giuliano Desideri sono il duo più sorprendente del pop napoletano, per il modo in cui uniscono la tradizione melodica alle sonorità più amate dai giovani