Festival di Sanremo 1952

Nilla Pizzi realizza una irripetibile tripletta: prima con « Vola colomba», seconda con « Papaveri e Papere», terza con « Nel regno dei sogni»

27 Gennaio 2015 alle 14:02





Giunto alla seconda edizione, il Festival di Sanremo mostra i primi segni di crescita. La commissione esaminatrice riceve dagli editori italiani ben 319 inediti (139 in più rispetto al 1951), 20 dei quali approdano al Salone delle Feste del Casinò. Non ci sono novità nel regolamento: in finale arrivano 10 canzoni, le più votate nelle prime due serate dal pubblico in sala. Il padrone di casa è ancora Nunzio Filogamo, riconfermato con il maestro Cinico Angelini. Da un anno all’altro, la sua Orchestra della Canzone si è arricchita di cinque sassofoni, due violini, quattro trombe e quattro tromboni. Cresce anche il numero degli interpreti: ai confermati Nilla Pizzi,
Achille Togliani e Duo Fasano si aggiungono Gino Latilla e Oscar Carboni. L’interesse della stampa è ancora minimo, ma quello degli addetti ai lavori è altissimo. Non a caso il prezzo del biglietto per poter assistere all’evento passa da 500 lire a 4.000 lire, consumazione compresa.

Nella prima serata, quella di lunedì 28 gennaio, Nunzio Filogamo saluta per la prima volta il pubblico con la frase che diventerà il suo marchio di fabbrica: « Miei cari amici vicini e lontani, buonasera. Buonasera, ovunque voi siate!». Tra le canzoni presentate quella sera emerge « Papaveri e papere», uno dei sette brani cantati da Nilla Pizzi. Il testo di Mario Panzeri, apparentemente demenziale, allude ai potenti, i « papaveri alti alti», mentre le papere sono tutti quelli che massimo della popolarità. Tra Nilla Pizzi sul palco del subiscono il potere.

Nella seconda serata, Nilla Pizzi interpreta la struggente « Vola colomba», canzone patriottica che vincerà il Festival. Il drammatico testo allude alle sorti di Trieste, città occupata dagli Alleati e contesa da Italia e Jugoslavia.

Nella serata finale, la cantante emiliana realizza una irripetibile tripletta: prima con « Vola colomba», seconda con « Papaveri e Papere», terza con « Nel regno dei sogni». In quel momento diventa la « Regina della canzone italiana». Al momento della premiazione, con la voce rotta dalla commozione, Nilla dedica la canzone alla mamma, alle sorelle e alla popolazione di Trieste, protagonista della canzone vincitrice. Nelle settimane successive, però, è « Papaveri e Papere» a conquistare il Salone delle feste del Casinò municipale di Sanremo. Nel 1952 la cantante porta alla vittoria la canzone «Vola colomba».

Nelle settimane successive, però, è « Papaveri e Papere» a conquistare il massimo della popolarità. Tradotta in 40 lingue, frutterà agli autori 40 milioni di lire in diritti d’autore e sarà incisa anche da artisti del calibro di Bing Crosby, Eddie Costatine, Yves Montand e Beniamino Gigli. È la conferma del fatto che il giovanissimo Festival di Sanremo sta diventando una vera e propria fabbrica di successi.

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