Festival di Sanremo 1958

Domenico Modugno e la sua « Nel blu, dipinto di blu» non solo vincono il Festival, ma diventano un fenomeno mondiale

27 Gennaio 2015 alle 14:08

Per quanto sia annunciato come il Festival del rinnovamento, quello che va in scena al Salone delle Feste del Casinò dal 30 gennaio al 1° febbraio 1958 è molto di più, ovvero un evento rivoluzionario che entrerà nella leggenda della musica italiana. A prima vista, l’elenco dei cantanti convocati dall’ATA (Azienda Turistico lberghiera), la società che gestisce il Casinò e che da quest’anno organizza il Festival senza l’intervento della Rai, non presenta grandi elementi di rottura. A fare notizia è soprattutto il ritorno in gara di Nilla Pizzi dopo cinque anni di assenza, mentre il debutto di Domenico Modugno con « Nel blu dipinto di blu» è salutato con perplessità dai puristi del Festival. È la prima volta, infatti, che un interprete in gara è anche autore della sua canzone. Il favorito della vigilia, oltre a Nilla Pizzi, è Aurelio Fierro, cantante avellinese popolare anche negli Usa grazie al successo di « Scapricciatella». Gli vengono assegnate ben sei canzoni, una in più di quelle che canta Claudio Villa.

Tra i debuttanti, il più promettente è Johnny Dorelli, ventenne brianzolo cresciuto negli Stati Uniti. Il suo stile e la sua voce ricordano quelli dei grandi crooner italoamericani Frank Sinatra e Tony Bennett. Quando il giovane attore Gianni Agus e l’annunciatrice Rai Furia Colombo danno il via al Festival, il 30 gennaio, non hanno idea di quello che sta per accadere.

Perché Domenico Modugno e la sua « Nel blu, dipinto di blu» non solo vinceranno il Festival ma divente-
ranno un fenomeno mondiale, arrivando al primo posto della classifica americana e trionfando alla prima cerimonia dei Grammy, gli Oscar della musica statunitense. In tre minuti, insomma, gridando « Volare oh oh» e spalancando le braccia, Modugno spazza via la polvere del passato e proietta la musica italiana verso il futuro.

La tradizione si deve accontentare del secondo e terzo posto di Nilla Pizzi con « L’edera» (che in seguito vincerà la prima edizione di « Canzonissima») e « Amare un’altra». Ancora più giù il reuccio Claudio Villa, quarto con due canzoni ex aequo, « Campana di Santa Lucia» e « Giuro d’amarti così».

Grazie alle vendite di « Nel blu, dipinto di blu», le canzoni del settimo Festival di Sanremo registrano record irripetibili. Solo il brano di Modugno arriverà a vendere circa 30 milioni di copie nel mondo. Il Festival torna a essere una fabbrica di successi intorno al quale l’attenzione del pubblico e della stampa ha raggiunto livelli inimmaginabili nel 1951, quando Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano debuttarono davanti a pochi e distratti clienti del Casinò di Sanremo.

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