È il Sanremo di Rino Gaetano, terzo classificato con « Gianna», e dei Matia Bazar, vincitori con « ... E dirsi ciao»
Nei primi mesi del 1978 il Festival viene dichiarato morto da buona parte della stampa. Nonostante il discreto successo dei 45 giri lanciati dall’edizione precedente, il declino degli ultimi anni è giudicato irreversibile, proprio come quello di « Canzonissima» e del Cantagiro, gare canore scomparse da tempo. La Rai rinuncia addirittura alla diretta radiofonica delle prime due sere, limitandosi a trasmettere la finale del sabato. Vittorio Salvetti, però, non si dà per vinto e, forte dei positivi risultati ottenuti nel ’77, organizza con entusiasmo il suo terzo Festival.
Anche quest’anno le 15 canzoni selezionate accedono in blocco alla finale. I cantanti sono divisi in tre ategorie: Solisti, Complessi e Cantautori. All’ultimo momento vengono esclusi i Krisma perché si scopre che il loro brano non è inedito. Il meccanismo della gara prevede un vincitore per ciascuna categoria, e un vincitore assoluto, il più votato dei tre.
A prima vista, il cast dei cantanti non è dei più promettenti. Oltre al complesso del momento, i Matia Bazar (primi in Hit Parade da 11 settimane con « Solo tu»), i più noti sono l’ironico Rino Gaetano e Dora Baudo. C’è anche l’attrice-giornalista Stefania Casini sini, incaricata di intervistare i vip in platea.
La prima serata vede protagonista la sedicenne Anna Oxa, pugliese di origine albanese (il suo vero cognome
è Hoxha), che si presenta in abiti maschili con un look punk studiato da Ivan Cattaneo. Di lei, però, colpiscono
soprattutto la voce e la grinta nell’interpretare « Un’emozione da poco», scritta da Ivano Fossati e Guido Guglielminetti. È lei la grande rivelazione di Sanremo ’78. Arriverà seconda (prima tra i solisti) dando il via a una carriera ricca di successi, anche televisivi, durante la quale vincerà due Festival.
È anche il Sanremo di Rino Gaetano, terzo classificato con « Gianna», e dei Matia Bazar, vincitori con « ... E dirsi ciao». Un podio di alto livello che premia gli sforzi di Vittorio Salvetti, dimostrando anche ai più scettici che
Sanremo è ancora in grado di lanciare mode e talenti.