Gaia: «Ho imparato ad amare la mia anima»

La cantante ci racconta il nuovo singolo “Salina”, un inno alla magia degli affetti

19 Gennaio 2022 alle 15:19

È uscito a ottobre il nuovo album della cantautrice italo-brasiliana Gaia, vincitrice di “Amici” nel 2020 e tra i Big di Sanremo 2021. Si intitola “Alma”, ossia “anima”, come la parola che si è tatuata sulla schiena: «Nel punto centrale della mia colonna vertebrale, come se fosse lì a proteggermi quando sto per cadere» ci spiega. «Ora che è... tatuato, sento che questo album è reale, ci credo, mi fido di tutto quello che ho scritto».

Il disco contiene pezzi diversi, da quelli più ritmati a quelli più introspettivi fino a quelli con inserti rap, ma sono tutti intrecciati con la stessa lieve atmosfera. Lei, Gaia, ne ha scritto testi e musica insieme con il suo produttore e altri collaboratori, passando agevolmente dall’italiano al portoghese. Il nuovo singolo “Salina”, uscito il 7 gennaio, è una ballata dalle tinte rarefatte cantata in italiano con qualche frase tradotta in portoghese. «Il titolo è “geolocalizzato” nelle campagne della pianura padana, coi campi di grano dove sono cresciuta» ci spiega Gaia. «Mio nonno aveva preso un casale con una stalla, mio papà l’ha ristrutturato ed è diventato il punto di incontro della famiglia. Il pezzo l’ho scritto proprio là dentro, c’è pure mia sorella Frida che fa i cori».

Famiglia, rifugio e magia, canta Gaia con la sua voce bassa e calda. «Mio nonno Claudio ci ha lasciati due anni fa, è stata una persona fondamentale nella mia vita. Questa canzone non è solo per lui, ma per tutti i miei nonni, per le generazioni che mi hanno cresciuto e che verranno. Quando la canto mi dà una vampata di emozioni molto forte, mi aiuta a rimanere viva in un periodo in cui sembriamo tutti lobotomizzati in una situazione difficile da gestire». Pensa, racconta e tra i versi Gaia annota che si sente ormai «grande come una guerriera». «Sono diventata adulta quando ho capito che dovevo volermi bene. Qualche tempo fa ero con un’amica, ero un po’ infelice e lei mi ha chiesto: “Pensi mai a te stessa come fossi tua figlia? Non saresti così dura, avresti più compassione verso te stessa”. Ho capito cosa voleva dirmi. E per la prima volta mi sono abbracciata e amata».

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