Giorgia: «Scarpe comode, ironia e musica: così sono felice»

Dopo Sanremo e il bellissimo nuovo album, giorgia si prepara a un lungo tour e debutta al cinema con Rocco Papaleo

24 Marzo 2023 alle 08:15

«È circondata, a casa?». La prima domanda che faccio a Giorgia nasce dopo aver visto la sua ultima storia su Instagram: lei in macchina con il compagno, l’insegnante di “Amici” Emanuel Lo, ascoltando un brano del rapper Mostro. Un destino, quello di avere familiari che ascoltano musica diversa dalla sua, reso noto prima di Sanremo, quando disse che suo figlio, il 13enne Samuel, avrebbe tifato per Lazza e non per lei. «Io lo lascio libero in ogni scelta» spiega. «Lui già ha detto che gioca a calcio perché noi due genitori non ci capiamo niente. Quindi ascolta ciò che vuole, soprattutto rap e hip hop. Questo mi fa piacere perché io sentivo rap americano già 30 anni fa. Lo stereo della macchina è monopolizzato da lui. Ora però a volte entra qualche brano di “Blu”, il mio ultimo album».

E lui cosa fa, ascolta?
«Per pietà, secondo me! Non è sdolcinato, è ironico e pure adolescente».

Questo monopolio musicale continua a casa?
«Io tengo le cuffie e sento quello che mi pare (ride)! La mattina quando vado a correre per allenare il fiato sento playlist Anni 70, 80, 90, fino ai giorni nostri. Mi piacciono anche le sonorità arabe e africane, mi danno ispirazione».

Qualche nome della scena rap che ascoltava da ragazza?
«Busta Rhymes, Tupac Shakur e The Notorius B.I.G. C’è da dire che mio padre (Giulio Todrani, ndr), da buon musicista, mi permetteva di sentire solo le grandi voci del blues e del soul. Io aspettavo che uscisse per mettere a tutto volume i Duran Duran, che mi erano vietati in quanto “cattive influenze”. Adoravo conservare le cassette che facevano gli amici: il rock, il soul... Non è come seguire la musica sulle piattaforme che ora ti propongono solo brani affini ai tuoi gusti. Era procedere per diversità».

Qualche altra nostalgia?
«Decifrare i testi! Gli americani li inventavo, per gli italiani c’era Sorrisi! Ritagliavo tutti quelli di Sanremo e li tenevo da parte, conservando una cartellina per i momenti in cui i miei genitori uscivano di casa e io... potevo cantare».

Parlando di Sanremo, quanto tempo ci ha messo per riprendersi da quella fatica e dallo stress?
«Sono ancora in ripresa! Sono tornata con la febbre, come nel 1995. Ma è normale, la pressione è altissima. Poi non dormi mai e alla fine della giornata il posto più sicuro in cui andare è il palco dove ti senti “nel tuo”».

Abbiamo notato l’amicizia con Elisa, quando avete duettato su “Luce” e “Di sole e d’azzurro”.
«Per noi è stato emozionante. Festeggiavamo entrambe i 22 anni di quei brani, che abbiamo cantato proprio lì nel 2001. Ci siamo divertite e ognuna voleva che l’altra facesse bene, abbiamo messo in pratica la vera sorellanza».

Da quando siete amiche?
«Dal 2001, da quel palco. Ora abbiamo i figli che sono coetanei, andiamo in vacanza insieme. Diciamo che il Festival è stato un bel mix di sentimenti».

Tipo?
«Vedere il direttore di palco e i coristi che c’erano già 30 anni fa, incontrare il signore del ristorante o il titolare del primo albergo in cui sono stata nel 1995. Che poi io non ci volevo andare, a Sanremo...».

Ma come?
«È stata l’arte oratoria di Amadeus a convincermi: lui ha insistito sul fatto che mi sarei divertita, cosa a cui non avevo pensato all’inizio».

Ora è il momento di “Blu¹”, il suo album uscito il 17 febbraio.
«Andiamo in tour da fine aprile nei teatri lirici di tutta Italia. Poi dopo l’estate passiamo ai palasport, dove faremo un po’ più di casino. Gli show saranno diversi negli arrangiamenti e nella scenografia: nei teatri ci dobbiamo adattare agli spazi, mentre nei palazzetti saremo più liberi».

Blu come il cielo o come il mare?
«Come il cielo. E come l’abito ricoperto di stelle che ha disegnato Maria Grazia Chiuri, stilista di Dior, per la cover dell’album. Mi ha vestito anche al Festival Sanremo e la prima cosa che mi ha detto è stata: “Devi essere comoda”».

Come è andata, si è sentita comoda?
«Sì, soprattutto le scarpe erano con il tacco giusto e mi hanno permesso di scendere quella temutissima scala senza problemi: lì tremano sempre le gambe».

E nella quotidianità che stile ha?
«Quello è il grande cruccio di mia madre: non si è rassegnata al fatto che io sia felice se metto le sneakers».

Il 13 aprile esce “Scordato”, il film di Rocco Papaleo in cui recita.
«È il mio primo ruolo da attrice e anche in questo caso, un po’ come con Amadeus, Rocco mi ha dovuto convincere. Ho letto la sceneggiatura, il personaggio mi somigliava e ho accettato».

Qual è il suo ruolo?
«Sono Olga, una donna che aiuta il protagonista, un accordatore di pianoforte che “si è perso”, a ritrovarsi. Abbiamo girato nel 2021 e mi è servito mettermi in gioco in un ambito nuovo».

Si è già rivista?
«Sì, e mi sono piaciuta».

Tornando a Sanremo, alla fine ha poi incontrato Lazza?
«Lui è carinissimo, ha fatto subito un video per mio figlio Samuel. Ora ci sentiamo regolarmente. C’erano tantissimi giovani gentili, professionali e simpatici».

Esperienza da ripetere a breve, Sanremo?
«Direi di no, ma mai dire mai. Anche perché io di solito a Sanremo vado per tre anni di seguito, quindi...».

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