Intervista a Celestal, il dj francese di «Old School Romance»

In esclusiva italiana, abbiamo intervistato il producer che sta scalando le classifiche con il pezzo remixato anche da Merk & Kremont. Presto lo vedremo in Italia

Celestal  Credit: © Facebook
20 Novembre 2018 alle 09:49

Avete senz’altro già ascoltato «Old School Romance», un brano che ha scalato rapidamente le classifiche nelle ultime settimane: già al secondo posto della Viral 50 Italia su Spotify, al quarto della classifica Italia di Shazam e al sesto nella classifica Airplay delle radio. Un mix di dance pop, atmosfere malinconiche, un tocco di chitarra e una melodia semplice ma toccante, già remixata da diversi artisti, tra cui il duo italiano Merk & Kremont.

L'autore è Celestal, DJ e producer francese originario di Verdun ma che ora si divide tra Metz, Parigi e il Lussemburgo. Per questo brano si è avvalso della collaborazione con la cantante americana Rachel Pearl e il chitarrista russo Grynn. Nel videoclip Celestal appare solo brevemente e per il resto lascia spazio alla fantastica modella e ballerina Fanny Sage.

Abbiamo fatto due chiacchiere con il musicista francese, per capire com’è nato questo primo successo e quali sono i suoi progetti futuri, tra cui alcune possibili apparizioni in Italia.


Partiamo dal tuo nome d’arte, Celestal, da dove deriva?
«
È molto semplice, nasce dal carattere nostalgico della mia musica, che potrei assimilare all’osservare il cielo e le stelle. Inoltre mio nipote, che compirà 5 anni tra poco, si chiama Celestine, quindi volevo omaggiare anche la mia famiglia».

Com’è nato il singolo «Old School Romance»?
«È una collaborazione internazionale, partita dalla melodia di Rachel che viene da Nashville e ha una voce meravigliosa. Poi un tocco di Mosca, perché il chitarrista Grynn è russo e ha aggiunto una fantastica parte di chitarra. Il tutto attraverso le mie influenze francesi chiaramente».

Infatti è incredibile come hai unito questi tre Paesi in una sola canzone.
«Sì ed è stato tutto molto naturale, nato in maniera spontanea e veloce. C’è stato sicuramente qualcosa di magico, a volte passi tanto tempo su una canzone e non va da nessuna parte, invece in questo caso è stato semplicissimo».

Ti aspettavi il successo che sta avendo la canzone in Italia e in Europa?
«Quando quest’estate ha raggiunto la top 20 in Russia non mi è sembrato un grande risultato, ma la casa discografica era felicissima perché di solito il mercato lì è rivolto a canzoni in russo. Adesso sta andando benissimo in Italia, Polonia, Bulgaria, Romania e persino in Israele e Messico. La mia ex fidanzata è italiana, quindi ho passato diverso tempo nel vostro Paese, forse per questo ho capito il vostro mercato e i vostri suoni».

Anche il videoclip è molto d’effetto, com’è nato?
«L’ha girato Pedro Podesta, un fotografo internazionale che lavora anche per Dior, Chanel e molti altri brand. È stato lui a portare Fanny Sage, ambasciatrice di Chanel N. 5 e Coco Mademoiselle; è una ballerina incredibile e mi ha aiutato tantissimo. Con lei abbiamo girato anche una seconda clip per la versione remix di «Old School Romance».

In tema di remix, hai collaborato con gli italiani Merk & Kremont per una versione del brano.
«È stato fantastico, li ho incontrati tramite la mia casa discografica e hanno tanto talento. La loro versione di «Old School Romance» è adatta ai club, ma anche alle radio, sono stato fortunato ad averli incontrati e spero di collaborare con loro in futuro».

Hai in programma di venire in Italia a suonare?
«Certamente! Presto dovrei avere alcuni appuntamenti italiani; tra cui uno show televisivo dove spero di portare Rachel e Fanny, sarebbe stupendo mostrare che non si tratta solo di un progetto da DJ, ma musicale in tutti i sensi».

Sappiamo che lavori come produttore per altri artisti, intanto stai lavorando a nuovi brani?
«Sì ho tanti progetti come producer, ma ora voglio concentrarmi sulla mia carriera. «Old School Romance» è stato un punto di svolta, ora sto lavorando a una canzone nuova, sempre con la voce di Rachel. Poi ho altre due o tre tracce pronte, che pubblicherò senz’altro. Ormai con Spotify e lo streaming non penso di fare un album, ma piuttosto di realizzare dei singoli che spero possano entrare nelle playlist».

Per quanto riguarda le tue influenze, quanto c’è della musica francese (da Guetta ai Daft Punk)?
«La cultura francese è ricchissima e mi ha sempre ispirato. Credo di mettere sempre un “french touch” nelle produzioni elettroniche, ma amo la musica pop in generale, così come la dance italiana anni ’90 e il funk. Senz’altro poi ho subito l’influenza della house inglese e americana, da David Morales a Todd Edwards e Frankie Knuckles».

Quale luogo ci consigli per della buona musica da club?
«Non sarò il primo sicuramente a dire Ibiza. Vado spesso a lavorare lì e devo dire che per me il periodo migliore è all’inizio della stagione. Non amo quando diventa troppo pazza e affollata. Invece in apertura ci sono tanti nuovi party in cui puoi sperimentare e capire cosa può funzionare. Quello per me è il momento migliore!».

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