James Taylor, icona degli anni ’70 e re del country e soft rock

Tra il country-rock e il cantautorato, la storia dell'interprete di «You've Got A Friend»

8 Febbraio 2018 alle 19:08

Sarà sul palco dell’Ariston come ospite internazionale uno dei più celebri cantautori americani, James Taylor. Nel corso della sua lunga carriera ha spaziato dal country-rock al cantautorato, dal neo folk al pop, diventando uno degli emblemi del cosiddetto “soft rock” grazie alla famosissima versione di «You’ve Got A Friend». Nei primi anni 70, con le sue canzoni intime, acustiche e il suo stile di voce calmo, è stato lo specchio di un’intera generazione, che passava dall’attivismo politico degli anni ’60 agli anni ’70 più introspettivi.


Classe ’48, figlio della borghesia agiata di Boston, James Taylor inizia a muovere i primi passi in realtà prima a New York e poi a Londra, dove debutta nel 1968. Il suo primo album esce per l’etichetta dei Beatles e proprio al provino, al cospetto del gruppo, James sceglie di far ascoltare il suo brano «Something In The Way She Moves». La canzone piace talmente tanto a George Harrison che userà il titolo come frase iniziale di «Something» nel 1969.


Dal suo primo album, in cui suonano anche Paul McCartney e George Harrison, viene tratto uno dei suoi brani più famosi, «Carolina In My Mind». L’ispirazione deriva dalla nostalgia di casa durante il periodo londinese per registrare il disco e la canzone è diventata l’inno non ufficiale della North Carolina; ad esempio suonata durante le cerimonie di laurea.


I dischi più celebri di James Taylor sono «Sweet Baby James» (1970) e «Mud Slide Slim And The Blue Horizon» (1971), album in cui Taylor fa scuola, diventando una pietra miliare per tutti i cantautori intimisti degli anni ’70. La sua personalità riflessiva è accompagnata da atmosfere acustiche e testi di ricordi d’infanzia o storie di dipendenza dall’eroina. Questo stile caratterizzerà tutto il resto della sua carriera, che ha come emblema la versione di «You’ve Got A Friend» di Carole King. Grazie alla sua cover il brano vince un nuovo Grammy, per miglior interpretazione vocale maschile, e raggiunge il primo posto della classifica americana.

Da metà anni ’70 in poi James Taylor ha rallentato il ritmo e ha pubblicato dischi ad intervalli di diversi anni, ad esempio l’ultimo album «Before This World» (2015) è uscito a 13 anni di distanza da «October Road» (2002). Ha saputo mantenere comunque alta la qualità; è il caso di brani come «Shower The People», la cover di «Handy Man», «Let It Fall Down» ispirata dal caso Watergate, le influenze brasiliane in «Only A Dream In Rio», il premio come miglior disco Pop nel 1997 per «Hourglass» e una delle sue più celebri ballate solari come «Mexico».


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