«Una piattaforma di confronto tra lavoratori, imprenditori e professionisti della musica e dello spettacolo»

Tra le prime attività sospese dai decreti per il contenimento del Coronavirus, i concerti saranno con tutta probabilità anche gli ultimi a ripartire. Con loro, tutti quei lavoratori e imprenditori che rendono possibili gli eventi dal vivo.
A provare a rispondere in maniera adeguata a questa emergenza è “La musica che gira” (www.lamusicachegira.it) una rete di manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club e uffici stampa.
Cos’è? Una piattaforma in cui i professionisti della musica e dello spettacolo possano confrontarsi e stimolare un’azione immediata. Come? Attraverso un documento programmatico da presentare al Governo e ai Ministeri competenti.
I lavoratori che si occupano dell’industria della cultura in Italia producono quasi 100 miliardi di euro l’anno, generano ricchezza per più di 250 miliardi, il 16% del PIL nazionale. Un settore i cui professionisti si trovano completamente sprovvisti di ammortizzatori sociali. I lavoratori della musica stimati sono 400.000, ma si tratta di un dato al ribasso, visto che manca ad oggi una mappatura del settore. «Noi siamo tra quelle persone e siamo consapevoli del fatto che senza un intervento urgente le conseguenze negative di questa crisi produrranno un’onda lunga che ricadrà sull’economia futura del settore, sul PIL del Paese e sulla sua capacità di produrre valore anche in termini socio-culturali».
Il documento programmatico
Le proposte in breve
1) Garantire a tutti l'accesso alle tutele sociali
Garantire l'accesso alle tutele sociali a tutti i professionisti della cultura che operano in campo musicale, con particolare attenzione ai liberi professionisti e ai lavoratori con contratto di lavoro intermittente, e di fornire un sostegno economico di emergenza ai professionisti della cultura, in particolare a quelli indipendenti, nonché alle imprese culturali, ad esempio sotto forma di agevolazioni fiscali, prestiti, microcrediti, risarcimento delle perdite e costi non recuperabili.
2) Supportare le attività imprenditoriali del settore “musica dal vivo”
Chiediamo per la ripartenza riforme che tendano a non ristabilire lo status ante crisi, ma a ridefinirlo con misure che mirino a riformare il settore e incentivare il consumo della cultura musicale.
3) Stimolare una riforma definitiva del settore e una ripresa con nuove logiche della produzione e del consumo culturale.
Stimolare una riforma definitiva del settore su argomenti quali aliquote IVA, allargamento “Bonus Cultura”, recepimento della Direttiva 219/790 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 aprile 2019 (“Direttiva Copyright”) per la risoluzione del “value gap”, rispetto del D.lgs. 192/2012 per l’integrale recepimento della Direttiva Europea contro i ritardi di pagamento delle transazioni commerciali, WebTax e TaxCredit, indennità di malattia per i lavoratori dello spettacolo, creazione di codici ATECO specifici e catalogazione ministeriale delle realtà Extra FUS, quote di trasmissione radio e tv.
4) Incentivare gli investimenti Green su innovazione e tecnologia
Risulta fondamentale fornire finanziamenti e investimenti Green su innovazione e tecnologia, garantire supporto e assistenza tecnica per la stesura di Piani di Azioni Ambientali, garantire l'accesso per tutti i professionisti della cultura a linee guida e best practice per implementare la gestione sostenibile nelle proprie attività, programmare in senso sistemico strategie e sinergie di concerto tra i vari livelli della filiera dello spettacolo, amministrazione pubblica/locale e fornitori con le seguenti azioni.