Lucio Dalla ci ha lasciato dieci anni fa. Vezzi, passioni e diverse iniziative per ricordarlo

La musica di questo immenso artista continua a farci compagnia e la sua vita ci sorprende ancora, in tv, in una mostra e in vinile

Lucio Dalla (1943-2012)
1 Marzo 2022 alle 07:43

Il concerto del 29 febbraio (che data strana, 29 febbraio...) del 2012 all’Auditorium Stravinski di Montreux, in Svizzera, era andato benissimo: la tournée europea di Lucio Dalla stava partendo col piede giusto, anche se lui non era proprio in grande forma. Una breve dormita e il 1° marzo Lucio aveva fatto colazione con tutta la sua “carovana”: quattro chiacchiere e pronti a proseguire verso Basilea. E invece Dalla non è più partito: tornato nella sua camera d’hotel è stato spento da un infarto.

Dieci anni, però, non hanno potuto spegnere né la musica di Lucio, né la leggenda della sua incredibile vita. La musica ritorna con dieci storici dischi, riproposti in edicola da Sorrisi; la vita la ripercorreremo su Rai3 il 3 marzo con il docufilm “Per Lucio”, e, dal 4 marzo (giorno in cui Dalla avrebbe compiuto 79 anni), con una grande mostra a Bologna, al Museo Archeologico: “Lucio Dalla. Anche se il tempo passa”. Esperienze tutte da vivere, a cui noi ci avviciniamo giocando con qualche curiosità. Dieci, naturalmente.

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Fin da piccolo sul palco

Lucio ottiene il primo ingaggio a 6 anni, nella compagnia di operette “Primavera d’arte”: in pratica ha calcato il palcoscenico lungo il 91 per cento della sua vita.

Il tuttofare

Difficile trovare un ruolo nell’universo musicale che Dalla non abbia coperto. È stato orchestrale, cantante, compositore di canzoni e colonne sonore, autore di testi e di un’opera, produttore, tecnico di registrazione (aveva allestito uno studio anche sul suo yacht “Brilla & Billy”), talent scout, direttore d’orchestra, regista teatrale, comproprietario di una radio privata, conduttore di programmi (non solo) musicali in tv...

Monumentale

A Bologna Lucio è ricordato da tre monumenti: l’installazione “L’ombra di Lucio” di Mario Martinelli sulla facciata della sua casa in piazza dei Celestini; il monumento funebre realizzato da Antonello Paladino e ispirato a una storica foto di Luigi Ghirri e, ancora di Paladino, la statua “interattiva” in piazza Cavour: ci si può sedere di fianco a lui su una panchina per guardare il palazzo in cui nacque in quel famoso 4 marzo 1943.

Il mistero

Qual è la vera “Piazza Grande”? Dalla dava ragione (e con convinzione!) a chi proponeva piazza Maggiore a Bologna, ma piazza Cavour sembra proprio quella della canzone. Di sicuro c’è che “Piazza Grande” ha dato il nome a un giornale bolognese realizzato da persone senza fissa dimora: un mondo “sommerso” a cui Lucio riservava grandi attenzioni.

La lingua

Uno dei capolavori del periodo in cui Dalla collaborò con il poeta Roberto Roversi s’intitola “Tu parlavi una lingua meravigliosa”. La sua lingua meravigliosa, però, era lo scat, l’improvvisazione vocale jazzistica di cui è sempre stato naturalmente maestro: ascoltatelo in “Hey you”, canzone incisa nei primi Anni 60, quando suonava nel gruppo dei Flippers e non era ancora famoso.

I motori

Grande tifoso di calcio e basket, Dalla era anche così appassionato di motori da trasformare un Suv di marca Porsche in una sorta di camper battezzato “Casa di Lucio”, con letto, doccia e schermo tv. Ha corso tre volte la “Mille miglia”, in team con Alessandro Bergonzoni (2000 e 2001) e con Oliviero Toscani (2003).

Tripla identità

All’ingresso della casa bolognese di Lucio, in via D’Azeglio 15, tra campanelli e targhe, si trovano le tracce di due sue identità alternative: Lucio, infatti, “era” anche l’avvocato Alvaro Tritone e il commendator Domenico Sputo. E se capitate in visita, aguzzate le orecchie: dal 4 marzo i commercianti della strada animano la via proponendo, ogni giorno alle 18, una sua canzone.

A lezione

All’Università di Urbino, Lucio insegnava Tecniche e linguaggi pubblicitari. Un docente fantasioso: libro di testo era la sua raccolta di racconti “Bella Lavita” (2002); inoltre era richiesta la visione dei film “Terminator 2”, “Matrix”, “Point break”, “Il gladiatore”, “Blade runner”, “Gattaca”, “Uccellacci e uccellini” e “La ricotta”.

Il ritorno

Gianni Morandi e Lorenzo Jovanotti hanno trionfato nella serata delle cover nell’ultimo Sanremo con un medley aperto da “Occhi di ragazza”, antico successo morandiano con musica di Dalla. La canzone, ispirata all’atmosfera di “Everybody’s talkin’”, colonna sonora del film “Un uomo da marciapiede”, era nata proprio per un Festival: avrebbe dovuto cantarla Ron nell’edizione del 1970, ma venne scartata.

Il pokerissimo

Cinque immagini che “sono” Dalla: il berretto di lana, gli occhialini tondi, la barba, il clarinetto. La quinta? Beh, ognuno di noi deve averne una sua, tutta personale: Lucio, del resto, voleva essere di tutti.

Canzoni per sempre

Dieci album capolavoro tornano in vinile con Sorrisi ogni settimana dal 1° marzo (singoli a 16,99 euro, doppi a 24,99, più il prezzo della rivista): si parte dal mitico “Lucio Dalla” (1979).

La mostra

La vita di Lucio è in mostra dal 4 marzo al 17 luglio al Museo Archeologico di Bologna (info: mostraluciodalla.it); in città è visitabile anche la sua casa-museo in via D’Azeglio 15 (informazioni su date e prezzi nel sito fondazioneluciodalla.it): è qui lo scrigno della sua eclettica passione di collezionista d’arte.

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