Ripercorriamo vita e carriera dei vincitori del 72° Festival. E al centro del giornale trovate un magnifico POSTER #

Mahmood: la strada per l’olimpo
Alessandro Mahmoud (in arte Mahmood) è nato a Milano, città in cui vive ancora oggi. Il padre Amed è egiziano, mentre la madre Anna Frau è di Orosei (NU). Quando Alessandro ha 5 anni, i suoi genitori si separano e lui cresce da solo con la madre, nella periferia sud di Milano, quartiere Gratosoglio. Non conosce l’arabo, ma parla bene il sardo e tuttora è molto legato a quell’isola, dove da bambino passava le vacanze estive. «Mia mamma ha 12 fratelli e io ho più di cento cugini, siamo una grande famiglia. Da bambino ero abbastanza tranquillo, leggevo molto. Ero cicciotto e con gli occhiali, mia madre mi faceva vestire sempre con camicie sgargianti, diciamo che non passavo inosservato» ha dichiarato. Ed è sempre sua mamma a portarlo dal baritono Gianluca Valenti quando ha 12 anni. Per anni frequenta lezioni di canto, di pianoforte, frequenta il liceo linguistico e nel frattempo lavora in un bar. Studia anche al Cpm, Centro professione musica, dove incontra Andrea Rodini, che diventa il suo primo manager. Il nome d’arte non è solo una modifica del suo cognome, ma fa riferimento alle parole inglesi “my mood” (che significa il mio stato d’animo), perché attraverso le canzoni vuole esprimere i suoi sentimenti.
Dieci anni di successi
Nel 2012 partecipa a “X Factor”, ma viene scartato da Simona Ventura agli “home visit”, la fase prima delle esibizioni dal vivo. Ripescato dal televoto, viene eliminato alla terza puntata. Da lì inizia a scrivere e produrre canzoni per sé e per gli altri, non smettendo mai (è tra gli autori del testo di “Glicine” di Noemi e di “Chiamami per nome” di Francesca Michielin e Fedez, entrambe in gara l’anno scorso al Festival). Nel 2018 vince “Sanremo Giovani”, e così può partecipare a Sanremo nel 2019 vincendo con il brano “Soldi”, dedicato al padre. Subito dopo pubblica il suo primo album “Gioventù bruciata”, che debutta direttamente al primo posto in classifica e viene certificato Disco d’oro. Nello stesso anno arriva secondo all’Eurovision Song Contest (esperienza che ripeterà assieme a Blanco dal 10 al 14 maggio a Torino). In aprile riprenderà il “Ghettolimpo Tour” dopo l’uscita dell’album “Ghettolimpo” a giugno 2021.
Le sue passioni
Riservatissimo sulla sua vita privata, dice che da tempo non si innamora perché il lavoro lo assorbe totalmente. «Non ho vizi particolari, tranne il cibo, mangio tanto» racconta. Inoltre è un grande appassionato di “anime”, i cartoni animati giapponesi: il brano “Inuyasha” è dedicato all’omonimo film.
Blanco: da Calvagese con furore
Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, vive a Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia, un paesino di 3.500 abitanti vicino al lago di Garda. Suo papà Giovanni, romano, appassionato di fotografia e manager nel settore informatico, si è trasferito qui per amore di Paola, la futura moglie. Riccardo ha due sorelle e un fratello a cui è legatissimo. Da bambino ha preso lezioni di tromba e già alle medie ha creato un gruppo musicale. Ha iniziato a scrivere canzoni un po’ per caso, a 14 anni, per conquistare una ragazza: «Ma poi è diventato un modo per incanalare le emozioni. Appena ho iniziato a scrivere, mi sono sentito meglio» spiega. Allora ha lasciato la scuola, ha cominciato a lavorare in una pizzeria e a fare altri lavoretti per pagarsi le lezioni di musica a Milano e lo studio di registrazione.
In cima alle classifiche
Ha messo i primi brani online caricandoli sul sito soundcloud.com. E grazie all’ep “Quarantine paranoid”, la casa discografica Universal lo nota e nel 2020 lo mette sotto contratto. A seguire, pubblica i singoli “Belladonna (Adieu)”, “Notti in bianco” e “Ladro di Fiori”. A gennaio del 2021 è la volta di “La canzone nostra”, scritta insieme con il rapper Salmo, che ottiene cinque Dischi di platino. A giugno 2021 pubblica il singolo “Mi fai impazzire” con Sfera Ebbasta: è il tormentone estivo e Disco di platino. Il suo album “Blu Celeste”, pubblicato a settembre, schizza subito in vetta alla classifica dei dischi più venduti. A produrlo è Michelangelo, citato spesso anche nei suoi testi: è lui la persona con la quale Mahmood vuole lavorare, e tutti e tre insieme iniziano a scrivere “Brividi”, lo scorso luglio. Michelangelo ha abbozzato la canzone in studio, poi Blanco e Mahmood ci hanno lavorato separatamente, scrivendo ognuno la parte che poi avrebbero cantato. Quando è nata “Brividi”, il primo ad ascoltarla è stato papà Paolo che gli ha consigliato di portarla a Sanremo. Prossime tappe: il tour “Blu Celeste”, già sold out, e ovviamente l’Eurovision.
Promettente calciatore
Il nome d’arte Blanco è nato per caso, un amico glielo ha suggerito quando voleva fare uscire il suo primo brano senza usare il proprio nome. Da un anno e mezzo è fidanzato con Giulia Lisioli di Lonato del Garda (BS), anche lei era in platea ad abbracciarlo dopo la vittoria a Sanremo assieme ai genitori e agli zii. Riccardo da bambino è fan di Domenico Modugno, Celentano (con cui sogna di collaborare), Lucio Dalla, Lucio Battisti, Pino Daniele e Gino Paoli. Tifoso della Roma come il papà, fino a due anni fa era un promettente difensore e capitano degli allievi della Vighenzi Calcio, squadra di Padenghe del Garda dove per tutti è “il fabbro”. Nel 2019 ha lasciato il pallone per dedicarsi solo alla musica.