Maneskin, da “X Factor” al trionfo a Sanremo 2021

Imparate bene i loro nomi: sono Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi, Ethan Torchio. Sono i trionfatori del 71° Festival di Sanremo

I Maneskin  Credit: © Iwan Palombi
16 Marzo 2021 alle 08:00

Il palco loro se lo mangiano. Lo hanno fatto anche durante la finale di Sanremo 2021. Con la grinta di chi non teme niente e nessuno e l’energia sfrontata di chi ha appena 20 anni e un futuro da conquistare. Imparate bene i loro nomi: sono Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi, Ethan Torchio. In una parola: i Maneskin. E sono i trionfatori del 71° Festival.

Il poster in regalo con Sorrisi

Nel numero di Sorrisi in edicola il 16 marzo trovate uno splendido poster della band da staccare e conservare come ricordo della loro vittoria al Festival. A poco più di una settimana di distanza ci hanno raccontato qualcosa in più di loro, spiegandoci, per esempio l'origine del loro nome e la sua pronuncia corretta: «Ci teniamo alla pronuncia giusta (Moneskin, ndr)! Ma ormai lo diciamo pure noi con la “a”, ci siamo arresi... Mesi dopo esserci messi assieme, dovevamo partecipare a un concorso per gruppi emergenti e serviva un nome. Abbiamo rimandato la scelta fino al giorno prima della scadenza dell’iscrizione. Ho letto un po’ di parole in danese (Vic è di origini danesi, ndr) e abbiamo scelto questa perché suonava bene, anche se pensavamo di cambiarla. Invece è rimasta, ci ha portato fortuna». Potete trovare l'intervista integrale sul numero in edicola.

Da "X Factor" a Sanremo 2021 e oltre

Con il brano “Zitti e buoni” hanno travolto l’Ariston di luci, colori, suoni e parole taglienti come lame. Un pezzo decisamente rock nato dopo un’esperienza a Londra dove hanno imparato, dicono «a dare tutto e che quel tutto non è mai abbastanza». E lo hanno dimostrato anche durante la finalissima, con un’esibizione audace come le loro tute in tulle semitrasparaente di Etro, con ricami in filo di seta argento con cristalli Swarovski, che si è conclusa a mezzanotte spaccata con un gesto significativo. Hanno infatti donato i mazzi di fiori ricevuti da Amadeus al loro direttore, il maestro Enrico Melozzi: «Un modo simbolico per darlo a tutti i direttori e musicisti che hanno partecipato a questo Sanremo» hanno spiegato.

Quando alle ore 2.32 hanno saputo di avere vinto, sono esplosi di gioia, con un urlo liberatorio, increduli e con le lacrime agli occhi hanno alzato il premio al cielo. Poi, hanno fatto parlare la loro musica un’ultima volta. Almeno per questa notte indimenticabile che li ha consacrati definitivamente. Sono giovanissimi, è vero. Ma le idee le hanno ben chiare.

L’Intervista a caldo con Sorrisi subito dopo la vittoria

La loro carriera è ormai solida e inarrestabile e la musica ce l’hanno nel sangue. Dopo aver avuto esperienze in altre band, danno vita alla formazione attuale nel 2015, a Roma, sui banchi di scuola, grazie ai fondatori: Victoria, la bassista, e Thomas, il chitarrista. Solo in seguito si aggiunge Damiano, il frontman, mentre Ethan il batterista viene “trovato” grazie a un annuncio su Facebook. Il nome che scelgono, invece, è una parola danese, lingua d’origine di Victoria che è italo-danese, e significa “chiaro di luna”. Questi i primi passi della band romana, ma il vero trampolino di lancio arriva poco dopo. Nel 2017 partecipano al talent show “X Factor” sotto la guida di Manuel Agnelli. Arrivano secondi, ma il pubblico è pazzo di loro. “Chosen”, l’Ep che include l’omonimo primo singolo, diventa doppio Disco di platino nel giro di pochissimo tempo, come pure il secondo singolo: “Morirò da re”.

Da lì i Maneskin non si sono più fermati. Fino ad arrivare a oggi. Sul palco più importante della musica italiana. Dove hanno voluto rendere omaggio al loro “mentore”. Nella serata dei duetti di giovedì, hanno infatti scelto di esibirsi con Manuel Agnelli, il cantante degli Afterhours. Insieme a lui hanno cantato “Amandoti” dei CCCP, con un’interpretazione ipnotica per voci, intensità e un’immagine come sempre audace, fra trucco, bustier e pelle nuda in bella mostra. Perfino Orietta Berti è rimasta affascinata dai Maneskin e dalla loro grinta, tanto da aver dichiarato in conferenza stampa di voler duettare con loro, chiamandoli però Naziskin… Dopo la gaffe, che ha scatenato l’ironia della Rete, Orietta si è voluta scusare di persona con la band. «Ma noi non ci eravamo offesi per niente, l’avevamo presa a ridere ovviamente, ma lei è stata molto gentile» ha raccontato Damiano dopo aver scritto in un tweet: «Orietta lasciali perdere, non ascoltare le critiche. Il web è cattivo, cantiamo insieme».

Nell’attesa di scoprire se lo faranno davvero, segnatevi questa data: il 19 marzo. A due anni dal successo del disco di debutto “Il ballo della vita”, uscirà infatti il nuovo album “Teatro d’ira - Vol.1”. Ma ora non è il tempo della rabbia perché il teatro (Ariston) ha regalato loro un’enorme gioia e un nuovo traguardo: «Ci vediamo all’Eurovision Song Contest di Rotterdam, nei Paesi Bassi, a maggio! Ora festeggeremo e faremo cose indicibili…». Noi possiamo solo dirvi: forza ragazzi, continuate a farci sognare e portateci con voi.

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