Aba: «Prima e dopo X Factor, io lotto contro la normalità»

La quarta classificata nel 2013 si racconta in occasione del nuovo singolo "Get me high"

8 Luglio 2016 alle 11:47

Aba, concorrente della settima edizione di X Factor (nel 2013) seguita da Elio, ai miei occhi è sempre stata sinonimo di autonomia e sicurezza. Non è facile trovare (anche tra gli over 25) artisti che abbiano esperienza ma anche una forte consapevolezza dei propri mezzi e del percorso da seguire. Lei ha scelto una strada diversa, ricca di lavoro ma non focalizzata sul diventare una pop star a ogni costo. Chiacchierare con lei mi ha fatto capire che la musica non vive solo ai piani alti o in un genere allineato: lei fa quello che le piace e che la fa sentire bene. Ed è forte per questo.

Ricordiamo tutti che a X Factor ti sei divertita, sentendo poco la competizione. 
«È vero, X Factor l'ho presa come una bella vacanza. Considera che lavoravo in azienda, coltivavo la mia passione per la musica nel weekend. Sembra banale da dire e nessuno lo sottolinea abbastanza: poter lavorare solo sulla musica, tutto il giorno e tutti i giorni con gli strumenti professionali adatti, è un lusso permesso a pochi».

Oggi la musica è ancora al 100% la tua principale occupazione?
«Al 99%! Per divertimento e per piacere, faccio anche organizzazione di eventi. Sono sempre stata sincera e lo sarò anche in questa occasione: è il mezzo che mi permette di non scendere a compromessi con la musica che voglio fare».

Chi ottiene una certa visibilità difficilmente torna a non fare pop.
«Se per te è una cosa naturale, non puoi fare altrimenti. Io amo il gospel, il blues, il funk. Quando ami un certo genere di musica, quel fuoco si alimenta solo con il legno giusto... altrimenti quel fuoco lo stai spegnendo. Inseguire il successo popolare a tutti i costi, mi sarebbe stato stretto».

Quanti no hai dovuto dire?
«Molti. Ho dovuto rifiutare tante volte le lusinghe di produttori, anche di recente prima di pubblicare questo singolo, "Get me High". Ho scelto un una line personale sempre controcorrente rispetto a quello che volevano le persone più in alto di me. Se volevo vendere delle cose nella modalità scelta da altri, continuavo a fare la commessa come qualche anno fa! Se faccio musica, voglio sentirmi libera».


Questa sicurezza l'hai mostrata anche a X Factor con un percorso molto coerente con il tuo stile.
«Avevo già fatto molto palco, con una visione chiara del mio vissuto e anche del mio futuro. Per questo quando i ragazzi mi chedono se vale la pena fare quel talent, io rispondo di farlo non andandoci da giovani. Bisogna aver vissuto qualcosa. Perchè X Factor non è la vita vera e per quanto lo rifarei 100 volte, bisogna saper distinguere i lustrini bellissimi che vivi in quei mesi e la dura realtà del mercato musicale».

Quali sono le conseguenze di chi ha l'approccio sbagliato?
«X Factor va vissuto come uno strumento, non come l'obiettivo. Altrimenti rimarrete fortemente delusi. Usato nel modo giusto, è una benedizione, altrimenti è dura uscire fuori dalla delusione delle aspettative mancate e dell'insuccesso».

Chi era Aba ieri e chi è oggi?
«Ho migliorato tanto il mio rapporto con le telecamere. Ho capito i meccanismi di un programma televisivo. Molte persone pensano che X Factor sia un concorso musicale mostrato in tv, invece è uno spettacolo televisivo con dei meccanismi molto più complessi. Imparare a starci dentro comodi non è per niente facile».

Molti ricordano che sei stata "tacciata" di essere un po' prezzemolina in tv, prima e dopo X Factor.
«Mi ha sempre lasciata perplessa questa critica, perché all'estero fare musica e immergersi in diversi contesti televisivi è la norma. Ho fatto tante esperienze, da quelle in Rai, Tv2000, Sky. Ho fatto tutte cose dove chi mi ha guardato potesse riconoscere la mia professionalità, cercando di non snaturarmi mai. Non credo sia sbagliato se ti dicessi che farei un programma come "Tale e Quale Show" o magari "Pechino Express": è profondamente sbagliato sentirsi "in colpa" perché lo si vorrebbe fare. Sono purista ma non sono snob».

Il tuo anno è stato vinto da Michele Bravi, cosa pensi di lui?
«È un personaggio affascinante: è un artista nato con un focus molto forte sulla sua interiorità, quindi un po' serioso e riflessivo, che si è trasformato in uno youtuber puntato sul divertimento. Se lui è felice di questa sua mutazione e mi pare di aver letto che lo sia, sono contenta per lui. In questa fase ha ritrovato il pubblico e si sta prendendo tante soddisfazioni, non posso che esserne contenta».

C'è qualche percorso musicale nato a X Factor che ti è piaciuto molto?
«Dirò un nome che forse alcuni non ricordano, quello di Emma Morton di X Factor 8, l'edizione dopo la mia. Ha fatto un percorso bellissimo, mi ha davvero affascinata».

Quali sono i progetti per il tuo futuro?
«Dopo l'estate spero di poter dar luce al mio primo album. È incredibile, io da dopo X Factor ho pubblicato solo un Ep e ho aspettato tantissimo per dare vita a qualcosa di profondamente mio. Spero dopo l'estate di poter partorire questo "figlio" che aspetto da tanto tempo. È una gestazione un po' da elefante, ma si sarà capito che sono piuttosto in contrasto con la normalità».

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