24 Aprile 2016 | 16:00 di Daniele Ceccherini
E' morto a 66 anni dopo un malore che è sopraggiunto proprio mentre stava cantando sul palco, ad Abidjan, in Costa d'Avorio. Ci ha lascati Papa Wemba, il re della rumba congolese, star della musica africana, nonchè uno dei più noti e importanti artisti della sua terra e considerato un simbolo della world music.
Il suo nome di battesimo è Jules Hungu Wembadio Pene Kikumb, ma negli anni è stato soprannominato l'Usignolo e il il Johnny Hallyday africano. Considerato l'ambasciatore dell'afro pop, è stato sicuramente tra gli artisti africani più conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
papa wemba, il ricordo Schermo intero
Negli anni Novanta decise di proseguire la sua carriera con due gruppi diversi, uno con base a Parigi, Viva Tendance, orientato verso il mercato europeo e più in generale occidentale, e uno con base nella "sua" Repubblica Democratica del Congo, a Kinshasa, Viva la Musica, orientato questo al mercato africano tradizionale.
Con l'etichetta Real World di Peter Gabriel realizzò tre album: Le Voyageur (1992), Emotion (1995) e Molokai (1998), oltre ad alcune collaborazioni con lo stesso Gabriel. Nell'anno successivo, il 1999, due sue canzoni furono scelte da Bernando Bertolucci per il suo film L'assedio. Nel 2001 l'America l'aveva premiato con il trofeo di miglior cantante africano.