È morto Chester Bennington, la voce dei Linkin Park 

Il cantante, 41 anni, si è tolto la vita in un appartamento di Los Angeles. Un mese fa il concerto a Monza

Chester Bannington  Credit: © Getty
20 Luglio 2017 alle 21:41

Chester Bennington, il cantante del gruppo musicale nu metal Linkin Park e successivamente anche degli Stone Temple Pilots è stato ritrovato privo di vita nelle prime ore del 20 luglio in un’abitazione di Los Angeles. Si tratta di suicidio. 

Nato a Phoenix nel 1976, in Arizona, dopo un’infanzia e un’adolescenza tormentate da problemi familiari, abusi e dipendenze dalle droghe pesanti, appassionato da sempre di musica, fu scelto per la sua particolare vocalità nel 1998 dalla band Xero che poi cambiò il nome in Linkin Park.

Con questo gruppo raggiunge in pochi anni il successo su scala planetaria. L'album d'esordio Hybrid Theory nel 2000 è stato il disco più di successo del genere nu metal, con oltre 27 milioni di copie vendute in tutto il mondo, trainato dai singoli One Step Closer, Crawling e In the End.

Dal 2005 il suo percorso artistico si è diviso tra i Linkin Park, gli Stone Temple Pilots e il progetto musicale sviluppato insieme a Ryan Shuck e Amir Derakh degli Orgy e dei Julien-K, chiamato inizialmente Snow White Tan (una citazione da Ziggy Stardust di David Bowie) e successivamente modificato in Dead by Sunrise.

Lascia 6 figli avuti da tre donne diverse e il ricordo di una voce inconfondibile, graffiata che nel 2006 lo ha portato nella classifica dei 100 migliori cantanti metal di tutti i tempi stilata da Hit Parader. Un mese fa aveva tenuto un concerto a Monza.

Famosi anche i suoi tatuaggi: fiamme sui polsi, pesci, una ragnatela con un teschio e una rosa. Sul polpaccio aveva il tatuaggio di un soldato con le ali di libellula, lo stesso che appare nella copertina dell'album Hybrid Theory

«In the end»


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