Tiziano Ferro, «Valore assoluto»: intervista all’autore del nuovo singolo

Da X Factor alla lunga amicizia con Tiziano fino ai brani scritti per l'album «Il Mestiere della Vita»: abbiamo conosciuto meglio Emanuele Dabbono

Emanuele Dabbono live  Credit: © Ufficio stampa
8 Settembre 2017 alle 10:15

«Scrivere come fosse l'ultima volta che puoi farlo»: classe 1977, Emanuele Dabbono è la brillante penna che scrive e collabora con Tiziano Ferro. Gli ultimi successi radiofonici dell'artista di Latina, tutti dischi di Platino e doppio Platino, portano la firma del cantautore: dal primo testo «Incanto» al brillante duetto con Carmen Consoli ne «Il Conforto», il brano dell'estate «Lento/Veloce» e «Valore Assoluto», che esce l'8 settembre. Tutti appartengono al sesto album di inediti del cantante, dal titolo «Il Mestiere della vita» e pubblicato a dicembre 2016.

Con Emanuele ci siamo trovati in un bar al centro di Milano, l'idea era quella di parlare di musica bevendo un caffè. La scrittura è la passione che lega e unisce tutti i suoi racconti: dalla gavetta musicale all'esperienza di X Factor e il primo incontro con Tiziano fino alla nascita e alla creazione delle hit, ecco cosa ci ha raccontato il cantautore.

Emanuele, come descriveresti questo momento?
«Sono felice, lo ammetto. Vengo da un'esperienza meravigliosa: sono stato tre giorni a Bordeaux sulle dune di sabbia per fare le foto del prossimo disco. E poi firmare tre singoli di successo per Tiziano, quello che stiamo facendo insieme credo abbia un valore che vada scoperto».

Di gavetta ne hai fatta, dall'età di vent'anni non ti sei mai fermato.
«Dal primo concerto a 17 anni alle soddisfazioni del tour americano, sono stati anni pieni di esperienze esaltanti. Ci ho provato a stare senza musica iscrivendomi all'università, facevo l'educatore, ma ogni volta arrivava sempre qualcosa che mi riportava alla mia grande passione. Sentivo di essere nato per fare questo».

Come si è incrociato tutto questo con la pubblicazione di un romanzo e un libro di poesie?
«Il romanzo è arrivato dopo un evento spiacevole come la scomparsa di mio papà. Avevo tanti ricordi, storie e pensieri di cui volevo liberarmi, è stato un respiro di sollievo. E così valeva per le poesie, che ho scritto interamente sul telefono».

Se ti fermi a riflettere, c'è qualcosa che avresti voluto fosse andata diversamente?
«A vent'anni mi sono capitate occasioni forti e importanti, come quando la casa discografica Universal investì in me. All'epoca, non mi sentivo abbastanza pronto. Dopo anni di lavoro e un grande bagaglio di esperienze, ad oggi avrò scritto più di 1600 canzoni».

E una delusione?
«Ho un ricordo nitido che risale al 2001, quando la Universal mi scelse per partecipare a Sanremo Giovani, c'era con me un altro ragazzo che alla fine venne scelto al mio posto. Lui era Francesco Renga. Ci rimasi malissimo, non perché pensassi di essere migliore ma solo perché ero convinto che potesse essere la mia ultima possibilità».

Hai il sogno di scrivere e cantare con altri artisti?
«Dal punto di vista autorale, mi considero già fortunato a scrivere per Tiziano, è come se stessimo duettando virtualmente da quattro anni. Mi piacerebbe mischiare la mia voce con quella di Niccolò Fabi, lo trovo un’artista autentico».

L'ennesima ultima chance è stata la partecipazione ad X Factor nel 2008.
«Esatto, era la primissima edizione su Rai2 e in giuria sedevano Mara Maionchi, Simona Ventura e Morgan. Pensa che mi sono iscritto non sapendo bene nemmeno il regolamento: la pubblicità del programma recitava: «Vuoi diventare un cantante e vincere un contratto Sony?», pensavo fosse la mia grande occasione. È stato il posto giusto per me in quel momento, ma oggi non so se l'avrei rifatto».

E alla fine quel contratto Sony l'hai rifiutato.
«Non corrispondeva alla mia idea di musica: avrei dovuto fare un disco di cover, ma avevo così tanti testi pronti che volevo dargli una possibilità».

In questa occasione, hai ritrovato Tiziano Ferro.
«Si, Tiziano era in veste di autore per il brano di Giusy Ferreri e in questa occasione si complimentò con me. In realtà, il nostro primo incontro risale al 1998 quando arrivammo entrambi a Sanremo Giovani, ma scartati in finale. Dal contratto con Alberto Salerno all'iniziale lavoro con Michele Canova, abbiamo condiviso una buona parte della nostra storia musicale insieme».

La prima canzone che hai scritto per lui è «Incanto». Come è nata?
«Dopo aver ricevuto la sua chiamata, mandai prima un brano che sarebbe rientrato nell'album di Michele Bravi e poi il testo di "Incanto": all'origine dell'ispirazione c'era la meraviglia di diventare papà, l'incanto di tenere in braccio tua figlia appena nata. Ci lavorammo insieme ed è qui che è nato il nostro rapporto di fiducia reciproca. Quando ho saputo che sarebbe stato un singolo del suo "Best Of", non ci volevo credere. Pensarlo in radio, era un grande azzardo».

C'è una linea guida che devi seguire?
«La bellezza. Ogni volta alziamo l'asticella per creare un brano non usa e getta ma che duri nel tempo».

Parliamo dei tre brani appartenenti al «Il Mestiere della Vita». Tra questi c'è «Il Conforto», brano impreziosito dalla vocalità di Carmen Consoli. Di cosa parla?
«Non è solo una canzone d'amore: parla di fiducia, di sentirsi a terra e aggrapparsi a qualcuno quando le cose non vanno. La gente l'ha scelta e il merito è di Tiziano e Carmen: le loro voci l'hanno sublimata, rendendola quasi trascendentale».

«Lento/Veloce», invece, nasce da uno scherzo.
«Due anni fa, per il suo compleanno, gli regalai (ironicamente) una canzone dal titolo "Io non sono Superman" dove i suoi poteri erano saper fare un buon caffè. Il testo era una scemenza, ma armonicamente è quello che senti adesso. Rimaneggiando il testo, il risultato è “Lento/Veloce”».

Com'è Tiziano in studio?
«È il re della sintesi, focalizzato e sa sempre cosa vuole. Sta pensando al 2020, non so se rende l'idea. Sa benissimo cosa vuole ogni volta che si avvicina ad un progetto o ad una canzone. Secondo me, ha anche un talento che scoprirà ovvero quello di essere un talent scout: è incredibile come sia in grado di captare le potenzialità di chi ha di fronte».

Cosa vi accomuna?
«La sensibilità, l'emotività e i valori. Mettere in campo la propria fragilità è la nostra forza».

L'8 settembre uscirà il terzo singolo scritto da te, dal titolo «Valore Assoluto».
«Spero che la gente abbia la possibilità di innamorarsene. È un brano sull'amore universale, dare la fiducia a chi se la merita veramente. Trovare qualcuno che c'è incondizionatamente per te e affidargli "il mio presente"».

Hai rinnovato altri tre anni di contratto con lui. Cosa ti auguri per il futuro?
«In uno degli ultimi messaggi, Tiziano mi ha scritto: "Sono contento che tu sia finalmente a bordo della mia storia in questa seconda parte della mia carriera". Come se la storia ci avesse riportato a far qualcosa insieme di importante. Ci tengo a rimanere con lui, e magari scrivere in futuro un brano che entri nell'immaginario collettivo».

A proposito, ad ottobre uscirà il tuo nuovo album.
«È l'album di un cantautore libero che fa quello che ama, pensato come negli anni '70: registrato in tre giorni in una chiesa sconsacrata con master in analogico, fotografie fatte dalle polaroid con la partecipazione dei chitarristi di Fossati e De Gregori. La consapevolezza raggiunta mi ha permesso di fare un disco che sognavo da vent'anni».

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