Noemi: «Con “Metamorfosi” sono uscita dalla mia zona di comfort»

«Questo lavoro ha fotografato il salto che sto facendo verso me stessa e verso ciò che amo» dichiara la cantante romana

Noemi  Credit: © Facebook
15 Aprile 2021 alle 09:04

E’ stato uno dei pochi brani sanremesi a finire nelle top 10 delle radio italiane. I numeri sono cresciuti giorno dopo giorno e il 6 aprile “Glicine”, che ha anticipato l’uscita dell’album dal titolo “Metamorfosi”, è stato certificato Disco d’oro.

Domanda scontata, te l’aspettavi?
«Ci speravo perché per me questo pezzo era una sfida in quanto ho cercato il contatto con l’underground italiano che prima ascoltavo soltanto. Ed è stato l’occasione per prendere spunti. Una grande soddisfazione che non nasce dal bisogno di ricevere per forza una conferma ma una pacca sulla spalla dal mondo esterno…».

Nell’album “Metamorfosi” ogni canzone ha un suo mood specifico e un testo particolare. Quanto ti riconosci nei brani che hai pubblicato?
«Totalmente perché sin dall’inizio ho spiegato agli autori quale fosse il mio stato emotivo. Metamorfosi ha fotografato il salto che sto facendo verso me stessa e verso ciò che amo

L’album, prodotto da Andrea Rigonat e i Muut, ha coinvolto tanti tuoi colleghi a partire da Neffa per finire a Dario Faini. Com’è stato lavorare con loro?
«E’ stato straordinario. Per me è stato stimolante lavorare con tutti loro. Sono affascinata da questa giovane cantautrice Ginevra che ha una forza pazzesca ed è molto brava».

Qual è stata la tua vera "Metamorfosi"?
«Ho recuperato il mio “io” perché ero distratta da ciò che era fuori da me. Sono uscita dalla mia zona di comfort per esplorare nuovi mondi, nuove sonorità e vedere le cose anche sotto una luce diversa». 

Come sei cambiata tu come donna e come artista alla luce della situazione alienante che stiamo vivendo…
«Questa pandemia mi ha dato l’occasione di fermarmi a riflettere perché di indole non sono una che indugia a pensare. Sono di impeto, “de core” come si dice a Roma. Nonostante la drammaticità di questo fenomeno che ha coinvolto tutta l’umanità, e, soprattutto, tutti i fronti, io sono stata obbligata a ripensare e a rivedere tante cose della mia vita». 

Tornando al titolo del brano sanremese, il glicine simboleggia l’amicizia e la disponibilità. Quanto credi in questi due valori?
«Ci credo fermamente. Questo periodo in cui siamo stati tutti costretti a rimanere chiusi in casa, il rischio è che diventassimo tutti un po’ più diffidenti. Invece io ritengo che noi dobbiamo essere sempre aperti, fluidi e non diventare mai pietre. Dobbiamo mantenere una vibrazione aperta nelle nostre esperienze di vita». 

A differenza di qualche ex talent, tu non ha mai rinnegato l’esperienza di "X Factor" che ti ha permesso di spiccare il volo…
«La vita è fatta di alti e bassi e quando mi volto indietro, mi guardo con tanta tenerezza. L’imperativo che rivolgo a me stessa è di non perdere la freschezza, l’entusiasmo di allora. Quando rivedo la Noemi di tanti anni fa, mi piace riconoscere in lei l’atteggiamento di leggerezza, di gratitudine, di positività e di luce… E le do una bella carezza».

Qual è la cosa che ti rende più orgogliosa del tuo lavoro?
«Di essere un motivo di svago, di divertimento e di riflessione per gli altri. Non vedo l’ora di esibirmi dal vivo e di condividere musica ed emozioni con il pubblico».

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