Il 1° giugno spegne le candeline: «Brinderò con la mia famiglia ma continuerò a lavorare come ho fatto per tutta la vita»
Il 1° giugno Orietta Berti compie 80 anni. E noi di Sorrisi l’abbiamo incontrata per festeggiare. Ecco la nostra lunga chiacchierata. L’abbiamo fatta davanti a un bicchiere di vino, una piadina e salatini da sgranocchiare. «Il mio pranzo-cena delle 17» spiega lei, sempre di corsa tra un impegno e l’altro.
Cara Orietta, auguri! Il primo pensiero all’idea di questa bella cifra tonda?
«Tanti amici con l’età hanno un rapporto particolare: Gianni Morandi i suoi anni li chiama “7+”, Al Bano li conta “4 volte 20”, per Iva Zanicchi l’età non si dice. Per me 80 anni è un’enormità, ma io mi sento normale».
Arrivata a questo traguardo, è più in vena di fare bilanci o progetti?
«Progetti. Perché quel che è stato è stato. Non capisco quelli che mi chiedono: “Cambieresti qualcosa della tua vita?”. Non si può cambiare nulla: tutto è andato come doveva andare, ci sono i periodi di passione e quelli di riflessione, alti e bassi».
In questi otto decenni, c’è stato un periodo al di sotto delle aspettative e uno che invece le ha superate?
«L’ultimo decennio le aspettative le ha superate, sono stata tanto in tv. Ma ricordo con molto piacere anche i periodi in cui non mi si vedeva perché ero in tour all’estero: America, Canada, Australia... Andavo dappertutto, ho cantato diverse volte alla Carnegie Hall di New York ed era un onore rappresentare l’Italia e la sua musica, il bel canto».
Altri tempi.
«Sì, ma io preferisco guardare avanti e sono sempre disponibile a realizzare qualcosa di nuovo. Non è la carta d’identità che conta, ma la voglia di fare. Mi hanno detto che le testimonial delle pubblicità lavorano in genere fino a 40 anni. Io ne ho il doppio e sui social faccio tante televendite, quindi le batto tutte!».
Come passerà il giorno del suo compleanno?
«Mai festeggiato un compleanno in vita mia, ho sempre lavorato perché quel giorno mi piace stare in mezzo al pubblico. Il 1° giugno tra l’altro esce il videoclip del mio singolo “Diverso”, una canzone contro l’omofobia che racconta l’amore di una madre per il figlio gay. Nel video ci sono i ragazzi della Casa Arcobaleno di Milano, un centro di accoglienza per persone discriminate dalle loro famiglie. Anche Chiara Ferragni si è spesa per loro. E io sono felice di averli coinvolti per lanciare un altro messaggio importante, dopo il video di “Il coraggio di chiamarlo amore” contro la violenza sulle donne».
Farà un piccolo brindisi con la famiglia riunita?
«Certo: non c’è niente di più bello che festeggiare con i miei cari dopo aver fatto un buon lavoro. Condividendo i risultati, dopo tanta fatica. Le mie nipotine, le bambine di mio figlio Otis, sono ancora troppo piccole per fare cincin: Olivia ha compiuto 4 anni il 31 marzo e Ottavia uno il 30 aprile. Ma metterò un po’ di spumante o di lambrusco dietro le loro orecchie, come augurio. Olivia berrà come al solito il suo succo di frutta a merenda, e in serata staremo tutti insieme a cena».
Fuori o a casa?
«Mio figlio Omar prenoterà al ristorante. Quando vuol farmi assaggiare qualcosa di speciale ordina una bella catalana di crostacei. Vorrei mangiare qualcosa di buono, per variare. Questa settimana ho mangiato solo carciofi, l’altra solo asparagi. E il pesce non puoi ordinarlo, perché arriva freddo e non mi va neanche di mettermi a cucinarlo, perché altrimenti impuzzolisce tutta la casa».
I suoi “ragazzi”, Fedez e Achille Lauro con cui ha cantato “Mille” nel 2021, Hell Raton che ha prodotto il suo brano “Luna piena” e Fabio Rovazzi con cui ha “guidato” la nave da crociera di Sanremo nel 2022 le hanno già fatto avere un pensierino?
«Con Achille e Federico abbiamo girato il video di “Mille” proprio il 1° giugno nel 2021 e mi hanno fatto trovare una torta stupenda in giardino. Da allora mi spediscono spesso dei regali. Fedez mi manda gli smalti, ma sono colori troppo accesi per me: il giallo canarino, il verde pistacchio. Per lui vanno bene, ma io non so abbinarli. Achille mi ha appena mandato fragoline e champagne, perché è il gadget del suo disco, “Fragole”, che ha fatto con Rose Villain, l’autrice di “Luna piena”. Ma tutti i ragazzi mi vogliono bene: anche Manuelito (Manuel, vero nome di Hell Raton, ndr) e Fabio mi faranno sicuramente avere un pensierino».
Le sono sempre piaciuti i regali di compleanno ricevuti?
«No. Otis, per esempio, l’anno scorso mi ha regalato un trolley troppo grande e una vacanza killer in montagna!».
In che senso “killer”?
«Pericolosa, faticosa. C’era la piscina a sfioro, su un precipizio, e mi venivano le vertigini. E in hotel proponevano di tutto: e la bici, e il volo dell’angelo... Io volevo starmene tranquilla nella spa, ma lì erano solo tedeschi, tutti nudi, e mi sentivo in imbarazzo».
Di questi 80 anni, 56 li ha passati sposata con Osvaldo. Lui è più bravo con i regali?
«Osvaldo ha gusto per i quadri e le sculture. Ultimamente mi ha regalato una statua di bronzo con due mamme su un piedistallo. Non so dove metterla, perché è pesante, servirebbe una colonna per reggerla. Ma qualche volta sbaglia anche lui: mi prende i foulard per proteggere la gola, ma io non li metto perché mi soffocano. E idem per quasi tutte le borse che mi ha regalato negli anni. Nei suoi intenti volevano essere “comode”, ma io non le uso, le tengo in soffitta. Le colleziono».
Oltre alle bambole, alle scarpe, alle guêpière... con gli 80 anni, inizierà un’altra collezione?
«No, continuo quelle già iniziate. Anche i puffi. Ne avevo 300, ma ogni volta che li tiro fuori dalla scatola qualcuno si perde».
Il desiderio che esprimerà in cuor suo spegnendo le candeline deve rimanere segreto, altrimenti non si realizza. Ma se potesse esprimere tre desideri da far esaudire al genio della lampada di Aladino, che cosa gli chiederebbe?
«Uno: energia; due: salute per me e i miei cari; tre: fare duetti con i giovani. Per esempio, Tananai e Lazza, che io chiamavo “Lazzo” e mi ha telefonato per dirmi che si chiama così perché è il diminutivo del suo cognome, Lazzarini».
Ha già scritto la sua autobiografia, “Tra bandiere rosse e acquasantiere” (edito da Rizzoli), e il libro di ricette “Nella mia cucina” (Gribaudo). Le piacerebbe pubblicare qualcos’altro?
«Magari un audiolibro di favole per bambini. Potrei usare le enciclopedie di fiabe che ho in cantina e cambiarle un po’ nel finale (ride)».
Ripensando a quando era piccola, le sembra di aver realizzato tutti i suoi sogni di bambina?
«Il mio sogno era fare la maestra d’asilo. Canto perché era il sogno di mio padre. E direi che è andata bene così».
La sua Emilia-Romagna travolta dalle alluvioni e dalle frane sta affrontando un momento durissimo. Cosa c’è nel suo cuore adesso?
«Sono molto preoccupata. Mi appello alle istituzioni e a tutti gli italiani per non lasciare sole le persone in difficoltà. Serve aiuto, subito. E se si organizzerà un concerto per dare una mano, non mi tirerò indietro».
Il 27 giugno canterà al concerto di beneficenza organizzato da Fedez in piazza Duomo a Milano?
«Sì, Fedez mi ha invitato. Sarà l’inizio di un’estate piena di sorprese».
In autunno dove la vedremo: al Tavolo da Fabio Fazio o al “GF Vip” da Alfonso Signorini?
«I palinsesti si decidono a fine giugno, ma io ho già comprato 40 vestiti di chiffon e paillettes per tornare in tv».
E un programma tutto suo, per celebrare una vita così bella e quasi 60 anni di carriera, è nell’aria?
«Con Mediaset se n’era parlato, ma con il “GF” non c’è stato un attimo per fermarsi a pensare. E una cosa così non si può certo improvvisare».