Ornella Vanoni: «Sento il bisogno di “Calma rivoluzionaria”»

La cantante parla del nuovo disco, della tv con Fazio e dei concerti con Gino Paoli: «Io vorrei, ma lui è pigro»

14 Gennaio 2024 alle 08:07

Signora Vanoni, il suo nuovo disco “Calma rivoluzionaria Live 2023” è davvero incantevole.
«Vero? È diviso in due parti. Ci sono due inediti: “Calma rivoluzionaria” riscritto da Samuele Bersani, che è un cantautore di grande cultura, sulla base dell’originale “Calma” di Marisa Monte, e “Camminando”. Il resto sono tutti brani live del mio repertorio: “La voglia, la pazzia”, “Tristezza (per favore vai via)”, “L’appuntamento”, che è quello che mi chiedono sempre come bis ai concerti, e molti altri».

Perché abbiamo bisogno di calma?
«Perché in giro c’è un’isteria folle, è un inferno. Basta sfogliare i giornali e guardare i tg. Ognuno ha la sua sensibilità: a me, quando leggo di guerre continue, viene da piangere. Dal passato l’essere umano non ha imparato nulla: è destinato a distruggere tutto. E se invece ci fermassimo un attimo a capire che stiamo distruggendo il pianeta? Tutti corrono, ma un po’ di lentezza ci farebbe bene».

Quindi la calma oggi è rivoluzionaria?
«Sì. Come la fedeltà, il rispetto e l’amore. Sono tutte cose rivoluzionarie».

Nei live ha lavorato con tante donne: lo considera un disco femminista?
«Tutto è nato da una chiacchierata con Paolo Fresu, che mi ha detto che al festival jazz di Berchidda (SS) erano andate in scena tante bravissime pianiste, chitarriste... Mi sono detta: se sono così brave, perché non fare gruppo con loro? Il disco non parla di femminismo, ma ragioniamoci su. Basta vedere il film di Paola Cortellesi: le donne, dopo aver conquistato il diritto di voto, avrebbero dovuto avere la parità con gli uomini. Con i nostri sforzi, a fatica ci siamo fatte rispettare. Non è stato facile, ancora oggi servirebbe una rivoluzione: la strada da fare è lunga».

Il testo del dolcissimo inedito “Camminando” ispira una domanda: se si potesse fare una gita nel suo cuore, cara Ornella, cosa troveremmo?
«La felicità. Sono una donna abbastanza felice: amo mio figlio Cristiano (Ardenzi, ndr) e i miei nipoti Matteo e Camilla. Mi danno una grande gioia. So l’età che ho, e non ho paura di andarmene. Sì, vorrei viaggiare ancora: a New York, in Brasile. Ho visto il mondo, ma non tutto. Solo che ormai in aereo non dormo più, quindi ho chiuso con i viaggi lunghi. Però mi accontento».

Fra le tracce del disco ci sono anche alcuni suoi dialoghi con il pubblico. Come “Il bambino che hai dentro”, in cui dice che riscoprire in età matura l’innocenza dei bambini serve a non annoiarsi.
«Esatto. Io mi annoio persino di me stessa se non mi diverto come una bambina».

Che cos’altro la annoia?
«La gente che non ha nulla da dire, eppure parla. In sintesi, mi annoia la stupidità».

Nell’album c’è tanto amore. Adesso che tipo di amore vorrebbe accanto a sé?
«Nessuno. Per carità, alla mia età ci manca solo un uomo irrequieto che poi ti devi scarrozzare in giro. Ci vorrebbe uno di vent’anni di meno, intelligente, molto ironico. Se si offende alle battute, addio! Non potrebbe mai convivere con me: la permalosità non la sopporto, è un difetto orribile».

Il gesto di tenerezza che riserva ai suoi cari?
«L’abbraccio: è la cosa più bella del mondo, Più dell’amore e dell’amicizia, perché scioglie tutti i nodi irrisolti».

Parliamo dell’esperienza a “Che tempo che fa”. Cosa la diverte di più?
«Il fatto che lì posso dire quello che mi pare. Non ho autori: propongo, mi dicono di sì e io vado a braccio».

Quando appunta i suoi pensieri nell’agendina che ha sempre dietro? Di giorno? Di notte?
«Di giorno. Di notte per l’insonnia guardo un film».

La trasmissione riprende il 14 gennaio dopo la pausa delle Feste. Sa già cosa combinerà in studio?
«Sto valutando se travestirmi da strega (ride)».

Ha detto che Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Filippa Lagerbäck e forse anche il professor Burioni sono come una famiglia per lei: la coccolano?
«Coccole no. Mi fanno sentire benvenuta. Ha visto che Burioni ha commentato le mie ultime analisi del sangue?».

Il prossimo sfizio che si toglierebbe?
«Tornerei in concerto con Gino (Paoli, ndr). Bisogna vedere se lo vuole pure lui, che è felice, vive al mare, è pigro».

E del cast di Sanremo che ne pensa? Il suo podio?
«Chi c’è? Emma, Diodato, Mahmood, i The Kolors, Annalisa... Per il podio dobbiamo sentire prima i pezzi. Ora però la ringrazio e la saluto, mi è venuto sonno».

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