Dai concerti europei fino alla serata degli Oscar e lo storico live di Berlino: in vista dei concerti italiani del Boss, ecco le canzoni più belle eseguite dal vivo
Dalla sfrontatezza di «Born to Run» ai messaggi di speranza e libertà dei suoi concerti fino alle storie rivoluzionarie degli album, Bruce Springsteen è la star della musica rock americana e uno dei migliori performer dal vivo della scena internazionale.
Nel 2015 esce «The Ties That Bind: The River Collection»: il cofanetto contiene materiale inedito arricchito dai venti capolavori presenti nello storico «The River» (1980), il disco che lo ha consacrato come interprete della società americana contemporanea. All'album segue un tour, iniziato a gennaio del 2016, che arriverà presto nel nostro paese: il 3 e 5 luglio, il Boss e la sua E Street Band sarà allo Stadio San Siro di Milano mentre sabato 16 luglio al Circo Massimo a Roma. Rivoluzionari ed energici ma anche riflessivi e complessi, i concerti del cantautore sono costruiti intorno ad una corposa scaletta di brani che rispolvera il passato e mantiene vivo un rapporto magico con le intere generazioni di fan presenti alle sue grandi feste musicali.
Dallo spettacolo del 1975 a Londra fino all'emozionante «I'm on Fire» al concerto di Berlino del 1988 e all'esecuzione di «Dancing in The Night» al Glastonbury Festival del 2009: in vista degli appuntamenti italiani, abbiamo selezionati i concerti storici di Bruce Springsteen.
1975, THUNDER ROAD
In cerca di libertà e affermazione, il giovane Springsteen compone la colonna portante della sua discografia, «Thunder Road», presente tra i classici dell'album «Born to Run» (1975). Il cantautore porta, per la prima volta, la sua musica in Europa: quattro concerti con la E Street Band all'Hammersmith Odeon di Londra, poi Stoccolma e Amsterdam. E proprio in questa occasione, nel novembre del 1975, Bruce esegue una tra le più intense ed emozionanti esecuzioni di «Thunder Road».
1978, BORN TO RUN
«Born To Run» è l'inno generazionale per eccellenza: un album (1975) e una canzone che diventano classici del rock e rappresentano un punto di svolta nella carriera del Boss. La critica ammira la sua ambizione, il pubblico apprezza le sua grinta e il potente coinvolgimento sul palco: esecuzione perfetta quella del 1978 al Memorial Coliseum di Phoenix.
1985, BORN IN THE U.S.A
Immediata e travolgente, «Born in The Usa» è un'appassionata protesta di Springsteen sulla guerra in Vietnam e una delle canzoni più famose del suo percorso discografico. Se eseguito dal vivo, il brano assume una carica affascinante e coinvolgente: ne è un esempio perfetto il live di Parigi del 29 giugno 1985 al Parc de La Courneuve insieme alla sua band.
1988, I'M ON FIRE
Pochi mesi prima del crollo del muro di Berlino, Springsteen regala ad una folla infinita di 300.000 persone uno degli show più lunghi ed emozionanti di sempre. È luglio del 1988 e in una cornice suggestiva, l'artista viene autorizzato a Berlino Est per una grande festa ?libera?: tra i brani eseguiti, la bella «I'm on Fire» appartenente al leggendario settimo album del Boss.
1994, STREETS OF PHILADELPHIA
Non è un vero concerto ma sicuramente è l'esibizione che simboleggia un traguardo importante per la carriera del mito rock per eccellenza. Durante la serata degli Oscar del 1994, Springsteen canta «Streets of Philadelphia», brano appartenente alla colonna sonora del film "Philadelphia", e riceve la statuetta del premio "Miglior canzone originale". L'anno successivo ottiene anche un Grammy Award come "Miglior canzone rock".
1995, JOHNNY B.GOODE feat. CHUCK BERRY
Due storie che si uniscono sullo stesso palco: memorabile la «Johnny B.Goode» eseguita da Chuck Berry e Bruce Springsteen al concerto per la "Rock and Roll Hall of Fame" a Cleveland nel 1995.
2007, ATLANTIC CITY
È una festa folk, soul e gospel quella che Bruce Springsteen organizza a Dublino nel 2007: in questo video c'è la rielaborazione di un classico dell'album «Nebraska» (1982), «Atlantic City», che lo conduce ai vertici delle classifiche internazionali con uno stile diverso da quello a cui ci ha abituati fino a quel momento. L'artista vive ogni concerto come se fosse l'ultimo: è questa la sensazione più evidente che riesce a trasferire al suo pubblico, trasportato in una dimensione lontana e sicuramente più libera.
2009, DANCING IN THE DARK
Bruce Springsteen è uno dei miglior performer e intrattenitori del nostro tempo, e con «Dancing in The Dark» eseguita a Glastonbury Festival ne abbiamo un'ulteriore conferma. Un'impresa incredibile e scatenata, che ha visto protagonista una virtuosa E Street Band e un pubblico in attesa di ascoltare (e cantare) i grandi classici rock.
2009, THE RISING
Springsteen scrive «The Rising» durante gli attacchi terroristici dell'11 settembre: diviene una guida morale per i suoi fan, l'invito a rialzarsi e lottare unisce inesorabilmente le tracce dell'intero lavoro. L'album esce nel 2002 ed è una delle migliori prove discografiche mai realizzate, il consenso del pubblico è immediato. Sostenuto da un grande coro gospel, questa esecuzione risale al gennaio 2009 presso il Lincoln Memorial Concert durante la celebrazione dell'elezione di Barack Obama.
2013, NEW YORK CITY SERENADE
Siamo a Roma, precisamente all'Ippodromo delle Capannelle, e il brano storico «New York City Serenade» trova la sua forma perfetta in questa esecuzione live: la "serenata di speranza" è tratta dal secondo disco del Boss e viene suonata con l'accompagnamento degli archi dell'orchestra di Roma Sinfonietta. È la prima volta che Springsteen esegue questa canzone in Europa, e la performance rende la notte dell'11 luglio indimenticabile.
Il 4 giugno 1984 usciva l'album che avrebbe reso il Boss una star di grandezza mondiale. 15 milioni di copie dopo siamo ancora qui a riascoltarlo, domandandoci quale sia il suo segreto...