Quanto ci manca Lucio Battisti! E Rai1 lo celebra così

A 25 anni dalla scomparsa, va in onda un documentario che ricorda il grande musicista. Noi lo abbiamo visto in anteprima

Lucio Battisti con Ornella Vanoni nello show del 1971 “E tu che fai? Io stasera vado a casa di Ornella”
9 Settembre 2023 alle 08:06

Questo 2023 è un anno “pesante” per gli appassionati di Lucio Battisti. Sul calendario, infatti, spiccano due anniversari importanti che si accompagnano, però, al non leggero dolore di dover essere vissuti con dosi uguali di dolcezza e di amarezza.

Il 5 marzo avremmo voluto festeggiare a pieni sorrisi e mille canzoni gli 80 anni di Lucio (classe 1943 naturalmente, come il semi-omonimo Dalla). Ma come avremmo potuto farlo davvero senza il festeggiato? Già incombeva all’orizzonte il 9 settembre, quando saranno 25 anni dalla triste mattina del 1998 in cui giunse l’annuncio della morte di Battisti, avvenuta a soli 55 anni all’ospedale San Paolo di Milano, al termine di un breve ricovero per un male di cui mai s’è saputa con certezza la natura.

Alle varie celebrazioni battistiane di quest’anno Rai1 ora aggiunge un’interessante prima serata. Mercoledì 13 settembre andrà in onda il documentario “Lucio per amico - Ricordando Battisti”, un’ora e mezza di musica, pensieri e parole, che Sorrisi ha visto in anteprima e di cui ha parlato con l’autrice, la giornalista Maite Carpio. «Io sono spagnola di nascita e ricordo che ascoltavo Battisti già prima di arrivare in Italia» spiega Maite. «Qui, però, ho capito immediatamente che lui era (ed è) proprio la colonna sonora del Paese. Così mi è cresciuta la curiosità per il suo genio, per il modo in cui ha rivoluzionato la musica e la canzone italiana. E mi sono interessata anche al suo rapporto con Mogol, che m’è parso subito un fenomeno unico».

Nel documentario ritroviamo il Lucio Battisti che conosciamo meglio. «La sua canzone che mi piace di più è “Ancora tu”» dice la Carpio «però penso che la più grande sia “Emozioni”». E proprio un video di Lucio che esegue “Emozioni” a “E tu che fai? Io stasera vado a casa di Ornella”, show di Ornella Vanoni andato in onda il 1° gennaio 1971, è uno dei momenti più rari e intensi del documentario: Battisti sa dare i brividi anche se si esibisce in playback. Non sono queste le uniche immagini emozionanti, ovviamente. Per esempio è sorprendente un giovanissimo Lucio («Già così pieno di sogni, determinato, capace di ogni sacrificio…») nei filmini amatoriali di una tournée del 1964 dei Campioni, il gruppo con cui iniziò la professione di musicista sotto l’ala del primo mentore Roby Matano; e ancora sanno stupire i frammenti dalla cavalcata da Milano a Roma dell’estate del 1970, impresa “ecologista” in cui Mogol coinvolse Lucio, che ne avrebbe poi fatto un divertente resoconto proprio sulle pagine di Sorrisi.

A Battisti, però, guarderemo anche da un altro punto di vista. Quello di chi, come dice il titolo del documentario, lo ha avuto per amico, dunque ha lavorato con lui, ne ha condiviso il cammino dagli esordi alla decisione di scomparire progressivamente dalla vita pubblica. Ascolteremo quindi Mogol ricordare come sono nati alcuni dei suoi testi più famosi, da “Mi ritorni in mente” a “I giardini di marzo”, e poi vedremo, tra gli altri, Caterina Caselli, Renzo Arbore, Mara Maionchi, e tanti musicisti amici come Matano, Mario Lavezzi, Gianni Dall’Aglio, Franco Mussida, Adriano Pappalardo, Tony Cicco, Pietruccio Montalbetti… «Tutte le persone che ho contattato sono state entusiaste di parlare di Lucio, per celebrarlo come uomo e come artista. L’incontro per me più difficile è stato quello con Mogol… Non che si sia negato, ma volevo farlo venire in contatto proprio con la parte più “intima” del suo rapporto con Battisti, quella del loro volersi bene, andando oltre le amarezze della rottura. Per fortuna ci siamo riusciti».

La scelta di raccontare il Battisti più popolare lascia poco spazio al Battisti che, rotto il sodalizio con Mogol, si rifugiò in una clausura creativa fatta di affetti familiari e sperimentazioni musicali. Anni comunque fertilissimi: gli ultimi sei album di Lucio (con i testi scritti dalla moglie Grazia Letizia Veronese, il primo, e Pasquale Panella) furono uno shock per quanto apparvero “difficili”, ma oggi critici e storici fanno a gara nel rivalutarne il valore e l’attualità.

Attualità di Battisti che “Lucio per amico” affida, in chiusura, alle inedite reinterpretazioni di quattro classici realizzate da quattro voci profondamente battistiane. Vedremo così Giovanni Caccamo alle prese con “Emozioni”, Noemi con “Amarsi un po’”, Giusy Ferreri con “Io vivrò (senza te)” e Gianluca Grignani con “Il tempo di morire”.

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