Il rapper milanese ci parla dell’album “Taxi driver” e del nuovo singolo “Partire da te”

La cosa che colpisce di più del fenomeno Rkomi non sono le certificazioni d’oro e di platino che da anni colleziona senza farne troppo vanto, ma l’entusiasmo del suo pubblico. Il nuovo album, “Taxi driver”, uscito quasi due mesi fa, è tra i più venduti in Italia. E l’ultimo singolo “Partire da te” gli è... esploso in mano.
Rkomi, dico bene?
«Sì! In un disco pieno di collaborazioni, da Tommaso Paradiso a Gaia, quel brano, uno dei pochi che canto da solo, è piaciuto subito e in un modo insperato».
Ah, non se lo aspettava?
«No, anche se lo speravo tanto. Quando l’ho scritto con Mahmood sapevo che era molto forte».
E il videoclip?
«Non ci sarà. Esiste già un video “visual”, più semplice, che ho fatto per tutti i brani ad aprile. Mi si vede mentre guido un taxi ascoltando la canzone. È piaciuto così com’è: perché cambiarlo?».
Dal 26 giugno torna a esibirsi dal vivo. È felice?
«Sì, e stravolto (ride)! Sto preparando un’ora e mezza di spettacolo. La musica sarà protagonista assoluta, curata nel minimo dettaglio».
È bello sentir parlare così chi viene dalle basi poco “suonate” del rap.
«Sono irrequieto e questo disco ne è la dimostrazione: ho sempre voglia di cambiare. Non so dove andrò, ma sento che il mio futuro sarà sempre più rock».