Amadeus: «Ho la testa strapiena di canzoni»

Il direttore artistico e conduttore del Festival sceglie i Giovani con "AmaSanremo" e vive con le cuffie per ascoltare i brani dei Big

Amadeus, il conduttore e direttore artistico del 71° Festival di Sanremo. «Anzi del 70+1, mi piace definirlo, quello della ripartenza» dice  Credit: © Pigi Cipelli
22 Ottobre 2020 alle 08:29

Questo è il periodo dell’anno in cui il direttore artistico del Festival di Sanremo trascorre 24 ore al giorno con le cuffie sulle orecchie per ascoltare le canzoni che gli vengono proposte.

Amadeus, è così anche per lei?
«E come no? Nelle ultime due settimane ho vissuto praticamente con le cuffiette sempre nelle orecchie. Pensi che quest’anno sono arrivate 961 proposte dai giovani. Un record. Le ho ascoltate e riascoltate tutte con attenzione. Poi ne ho dovute scegliere 60. E ora c’è la seconda fase nella quale arriveremo a 20. Come me stanno facendo gli altri componenti della Commissione musicale».

Chi sono?
«Massimo Martelli, Gianmarco Mazzi, il maestro Leonardo De Amicis, che è il maestro residente del Festival di Sanremo, e il vicedirettore di Raiuno Claudio Fasulo. È importante dire che non ci siamo divisi i pezzi da ascoltare: ognuno di noi li ha esaminati tutti e 961».

Come avete lavorato alla selezione?
«Ognuno di noi si è segnato le proprie impressioni, poi ci siamo riuniti e abbiamo discusso. Non siamo stati daccordo su tutto, come è giusto che sia. Siamo cinque, un numero dispari proprio per decidere a maggioranza quando è stato necessario votare. È stato difficile perché il livello è molto alto».

Dal 29 ottobre conosceremo i 20 artisti nel suo nuovo programma “AmaSanremo”?
«Sì. È un esperimento che ho voluto per valorizzare i giovani. Il Festival di Sanremo deve guardare al presente e al futuro, deve investire su di loro. Perché i giovani di oggi saranno i Big di domani».

Come sarà il programma?
«Non un tradizionale show televisivo istituzionale da “Signore e signori buonasera”. Piuttosto un’atmosfera confidenziale da club, nella seconda serata di Raiuno. Una vera seconda serata, che comincia alle 22.45. La durata sarà di 60 minuti e saremo nello Studio B di via Asiago, nel tempio della radio. Accanto a me ci sarà Riccardo Rossi, compagno di viaggio per tutte e cinque le puntate, e una giuria di quattro esperti musicali: Piero Pelù, Luca Barbarossa, la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi e un quarto giudice ancora da definire. E poi ogni settimana c’è un ospite musicale: si parte con Arisa».

E dopo le cinque puntate?
«Arriveremo a scegliere i 10 che porteremo alla serata “Sanremo Giovani” in onda il 17 dicembre dal teatro del Casinò di Sanremo. Da lì usciranno i sei che arriveranno,con i due di Area Sanremo, all’Ariston a marzo».

Stanno arrivando anche le proposte dei Big?
«Sì. le cuffiette sono ancora nelle orecchie (ride). Sto cominciando ad ascoltare i loro pezzi, che arrivano numerosi. Oggi siamo già a circa 50, il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E c’è tempo per proporli fino a fine novembre. Sono felice, c’è una grande voglia di ripartenza nella musica. D’altra parte però sarà ancora più complicato scegliere...».

E Fiorello lo sente?
«Certo, ma non parliamo mai di lavoro. Mi bastano pochi minuti con lui, mi fa fare due risate e subito una giornata magari pesante si alleggerisce. Quanto a Sanremo, da qui a marzo è lunga».

Si parla di un possibile slittamento del Festival, a causa dei contagi.
«Noi stiamo lavorando come se non ci fosse il problema Covid, per offrire al pubblico una trasmissione che sia un evento. Perché Sanremo è un evento. Il Festival non si può fare con un teatro Ariston vuoto. La Rai deve organizzarsi per ospitare le persone in teatro, seguendo certamente un protocollo di sicurezza, effettuare tamponi, riorganizzare le zone dell’Ariston, come pure la sala stampa. Non possiamo pensare a un Festival sottotono, dobbiamo lavorare tutti perché lo spettacolo di marzo sia degno di un Sanremo della rinascita».

Dal 26 ottobre anche sua moglie Giovanna sarà in televisione con “Detto fatto”. Vi litigherete il telecomando?
«Per carità (ride). Io le cedo completamente il controllo perché guardo pochissima televisione. A maggior ragione da ora fino a dicembre, quando comunicherò i Big in gara, perché avrò sempre le cuffiette con la musica!».

La guarda Giovanna in tv?
«Sì, certo».

Cosa le dice?
«Mi piace perché è naturale, solare, esattamente come nella vita. La trovo brava perché ha una spontaneità che riesce a portare in televisione».

E Giovanna a lei che cosa dice?
«È benevola. Mi critica solo per la mia pigrizia nel curare l’aspetto esteriore, ci bado poco. “Sono passati due mesi: cambiati la giacca dei Soliti ignoti!” mi dice. E io: “Ma sto tanto bene con questa...”. Fosse per me metterei lo stesso abito per tutto l’anno. Per non parlare dei colori: ho sempre il blu addosso».

Con il pubblico condividete anche alcuni momenti della vostra vita privata: siete gli unici ad avere un account Instagram insieme.
«Se vuoi avere i social poi li devi coltivare. Io nasco analogico e non sono capace di fare le foto, di postarle. Fa tutto Giovanna. A volte mi chiede: “Perché non hai messo il cuoricino?”. E io: “Ma dove?”. E magari passo una settimana senza collegarmi. D’altronde l’account è Giovanna Civitillo e Amadeus, io vengo dopo. Sono solo un accessorio... come i cerchi in lega sulla macchina (ride)».

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