Bugo e Morgan squalificati da Sanremo 2020. Ecco cosa è successo

Morgan ha cambiato le parole della canzone e Bugo ha abbandonato il palco. Amadeus ha annunciato la squalifica del duo al termine della serata

Bugo e Morgan sul palco dell'Ariston  Credit: © ANSA
8 Febbraio 2020 alle 17:44

Nel corso della quarta serata del Festival di Sanremo 2020 un momento di confusione ha interrotto la diretta. Era appena iniziata l'esibizione di Bugo e Morgan, che al Festival hanno portato "Sincero", quando improvvisamente la musica s'è interrotta e gli spettatori hanno assistito all'uscita di scena di Bugo che ha interrotto la performance e lasciato il palco.


https://youtu.be/P6T3xM4_u6I

Morgan durante l'esibizione, leggendo da un foglio di carta, ha iniziato a cantare cambiando le parole della canzone, questo quello che abbiamo ascoltato:

«Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera, la tua ingratitudine, la tua arroganza, fai ciò che vuoi mettendo i piedi in testa. Se il tuo disordine è una forma d’arte ma tu sai solo coltivare invidia. Ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro. Questo sono io».

Dopo un iniziale momento in cui Amadeus e Fiorello hanno cercato di capire cosa fosse successo, lo spettacolo è proseguito con l'esibizione di Rita Pavone. Appena dopo "Il confronto" di Marco Masini, è stato proprio il conduttore e direttore artistico del Festival ad annunciare che i due sono squalificati dalla gara per defezione. Secondo il regolamento basta l'abbandono del palco durante la gara per essere eliminati, ma è la prima volta nella storia del Festival che si verifica un caso del genere.

Finito il Festival, in sala stampa, lo staff di Bugo ha dichiarato che Morgan aveva firmato una liberatoria in cui si impegnava a «Non offendere Rai e altri». I problemi sono evidentemente iniziati quantomeno nel corso della serata delle cover «Hanno provato male e tardi, perché c'erano delle partiture completamente sbagliate, ed è successo il disastro che abbiamo visto tutti».

Le dichiarazioni di Bugo e di Mescal

Valerio Soave, presidente di Mescal e manager di Bugo: «Abbiamo chiesto a Morgan di partecipare al Festival con Bugo, perché Bugo non è popolare e in qualche modo Marco serviva a dare una visibilità maggiore al progetto con la sua notorietà, una cosa possibile alla luce della loro amicizia. Marco ha chiesto di firmare il pezzo, anche se lui di "Sincero" non ha cambiato una virgola. Poi ha voluto scegliere il brano e l'arrangiamento nella serata delle cover. Abbiamo accettato. Ha consegnato 11 versioni con evidenti errori di scrittura che non potevano essere utilizzate. Non ho mai lasciato Morgan senza una stanza di albergo, ma ci sono state delle tensioni tra noi, perché mi ha continuamente insultato e ha cercato di estorcermi dei soldi. Bugo in tutto questo mi ha chiesto di avere pazienza».

Cristian Bugatti, Bugo, racconta: «Gli ho affidato la gestione della cover per via dell'amicizia e della stima. Il degenero sull'arrangiamento ha creato in me un turbamento... ho provato a cantarla con i risultati che avete visto. Turbato il giorno dopo, ho aspettato Morgan ma da quando è arrivato ha iniziato a attaccare una persona di Mescal e me. Ha cominciato a insultarmi e a darmi dello sfigato, del figlio di, ha attaccato mia moglie, ma io non ho replicato. Ero turbato, non sapevo se uscire, poi sono sceso». 

Così Bugo continua: «Ho deciso di scendere e mentre scendevamo continuava a insultarmi. Non sapevo niente della canzone cambiata: quando sono arrivato davanti al microfono non avevo nemmeno visto il suo foglietto. Ho ascoltato le prime parole e poi non ce l'ho fatta. Sono uscito senza pensare alle conseguenze».

Le dichiarazioni di Morgan

Secondo Morgan, che ha rilasciato un'intervista a Repubblica, il collega avrebbe dovuto cogliere l'ironia. Dopo il disastro della serata cover «Ho pensato che stasera della canzone ne avrei fatto una versione karaoke, come lui ha rovinato la canzone di Endrigo ieri sera. Ho preparato dei fogli con su scritto il testo del brano e volevo darli in mano alle persone in platea per farlo cantare a tutti, crearne una versione gioviale e collettiva, mettere la canzone in mano alle persone. Ma pochi minuti prima di andare in scena ho pensato che la gente la canzone l’aveva sentita una volta sola, non la sapeva, non avrebbe potuto cantarla e quello che avevo immaginato non sarebbe riuscito. Quindi, poco prima di salire sul palco, ho cambiato il testo, l’ho finito sulle scale dietro al palco. Il testo è mio, l’ho scritto io e io lo cambio come voglio…».

Sembra che sia stata per lui una mossa difensiva «Allora diciamo che lui voleva liberarsi di me e io invece mi sono liberato di lui e l’ho fatto con le parole».

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