Claudio Baglioni: tutte le anticipazioni su Sanremo 2019

Il "dirottatore artistico" del Festival, racconta cosa ci aspetta su Raiuno dal 5 al 9 febbraio

Claudio Baglioni dirige il Festival di Sanremo per il secondo anno di fila  Credit: © Pigi Cipelli
22 Dicembre 2018 alle 17:05

Alla conferenza stampa di chiusura di Sanremo Giovani, Claudio Baglioni ha preso parte all'incontro con i giornalisti con una missione speciale: raccontarci alcune delle novità del Festival di Sanremo 2019. In realtà sarà il 9 gennaio il giorno chiave per capire chi condurrà (con lui o senza di lui) la kermesse canora e magari chi saranno gli ospiti di ogni puntata. Nel frattempo però ci ha raccontato alcuni fatti che ci portano, in modo molto chiaro, dentro l'atmosfera di questa sua seconda edizione da «dirottatore artistico», come lui stesso si è definito. Vi riportiamo qui le sue parole.

Le canzoni di Sanremo 2019

«I brani di questa edizione si rivolgono al passato e al futuro perché c'è vaghezza nel presente. Ci sono artisti come nel caso di Francesco Renga che raccontano di una generazione che non è più così certa, nei brani si parla spesso di una generazione che non è fatta di nostalgici ma di persone che si sentono fuori dal tempo. I più giovani parlano del tempo come se non ci fossero mai entrati dentro, per loro il tempo non solo non passa, ma non arriva mai».

Così Claudio Baglioni continua a descriverci per linee molto generali, cosa di aspetta sul palco del Teatro Ariston: «Alcune proposte sono molto sofisticate, ma in generale c'è grande vitalità, basta pensare ai Negrita o agli Ex-Otago, ma c'è anche un'Arisa che guarda al mondo del presente sempre con curiosità, così come c'è una modalità espressiva tradizionale ma al passo con i tempi anche in Anna Tatangelo».

Dice ancora: «Ci sono tante canzoni d'amore che però parlano con i llinguaggio del presente. In generale questa 69esima edizione sarà caratterizzate da una forma canzone molto diversa da brano a brano. Abbiamo fatto scelte coraggiose? Forse il pericolo è il nostro mestiere ed è giusto ragionare pensando a essere una locomotiva e non una carrozza: vogliamo trainare il pubblico verso la musica che andrà per la maggiore nei prossimi mesi e magari nei prossimi anni. L'idea del 69 mi rievoca un po' la sensazione del cerchio, che si apre e che si chiude: c'è uno spettro molto ampio di proposte molto diverse tra loro. In questo senso vorrei potermi definire un "dirottatore artistico": volevo portare in queste scelte verso una direzione  sempre inaspettata».

A Sanremo oggi, non si dice di no

Ecco la sua opinione sulla presenza di realtà musicali che fanno capo al mondo indipendente, alternativo o teen: «È un po' strano pensare che a Sanremo ci vadano solo le canzoni "da Sanremo", perché altrimenti sarebbe come dire che la musica del Festival è ferma da 69 anni. Quando ero giovane io, la mia etichetta discografica era in protesta e fece un concorso alternativo a Roma, quindi proprio in quel momento per me non c'era la possibilità di essere in gara La mia carriera poi è andata in una direzione diversa e alla fine ci sono stato poche volte qui, solo come ospite».

Aggiunge: «In passato c'era forse la percezione che fare Sanremo per alcuni tipi di artisti fosse una dannazione o un marchio di infamia. La verità è chea volte non c'è il tempo per esplorare i territori musicali e arrivare in luoghi musicali differenti. È un problema di molti senior, anche io mi ero un po' allontanato dalla musica che gira intorno, ascoltando pochissime cose, per amicizia o per sana invidia. Oggi più che nello scorso anno abbiamo raccolto tante suggestioni e onestamente non ho il timore che questo sia un cast meno televisivo. Possiamo fare molto bene lo stesso, lavorando a un Festival sempre nel segno del popolar-nazionale».

Il nuovo tema introdotto da Claudio Baglioni è quello degli artisti "classic", di cui c'è decisamente penuria in questa edizione. «Una volta al Festival arrivavano artisti con un passato glorioso e un po' di polvere addosso. La loro presenza al Festival dava una forma di riscatto e una sorta di rinnovo alla loro carriera. La realtà oggi loro non sentono poiù tanto la voglia di tornare e in altri casi, quando si propongono, si capisce che la loro musica non è più tanto vitale. È un problema di noi che abbiamo fatto molto: non sempre tutti dopo così tante cose già dette, abbiamo altro da dire».


I conduttori di Sanremo 2019?

«Sulla conduzione io ho sempre l'opzione per la quale posso essere o non essere presente in studio, posso decidere quindi se "ingombrare" o meno. È vero e confermo che ci sono stati alcuni contatti con Claudio Bisio, Vanessa Incontrada, Virginia Raffaele, Gianni Morandi, ma non è detto che siano stati avvicinati per un discorso di co-conduzione. Stiamo valutando se fare magari anche solo 10 minuti assieme o di più. In generale per me questa conduzione "bis" non significa ripetere, ma anche rifare. Per me sarà un po' come ricominciare tutto da capo».

Seguici