Una figlia si rivolge alla madre, spiegandole quanto la ama nel modo più chiaro e potente possibile. Ecco la nostra “lettura" del testo
• Il testo di "Come mia madre" di Giordana Angi
Non c'è un modo giusto ed esaustivo per raccontare l'affetto per la propria mamma. Giordana Angi in “Come mia madre” (la sua canzone di Sanremo 2020) prova a farlo nel modo più intimo e diretto possibile. Nel suo brano si parte innanzitutto dall'unicità, dal "come te non c'è nessuno". La mamma è sicurezza, è serenità, è il luogo dove possiamo tornare (anche se per troppo poco tempo, quando siamo grandi) per essere ancora un po' bambini.
Nelle sue parole Giordana mostra anche una punta di dispiacere: nel corso della vita ammette di essere stata troppo orgogliosa, di aver creato distanza nel rapporto, riponendo nella madre i pesi di tutte le sue paure. La persona a cui si rivolge non è solo un punto di riferimento, ma un modello di vita futura: «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre» canta, riservando per lei i complimenti più belli, quelli che non si possono fare nemmeno in una storia d'amore. «Sei tu il regalo dei miei compleanni / La luce accesa quando torno tardi / Il cuore più grande dove ripararmi».
La mamma qui non è solo "una persona alla quale si vuole un mondo di bene", ma un esempio e una guida, la persona nella quale tutto il bene del mondo è racchiuso e ha ragione di esistere.