Il Festival sembra appeso a un filo, ma Amadeus è sicuro
Mai prima d’ora il Festival di Sanremo è stato così desiderato e così travagliato. Ma a che punto siamo con l’organizzazione di questa 71ª edizione, che vede per il secondo anno consecutivo Amadeus come conduttore e direttore artistico?
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Le date innanzitutto: salvo slittamenti, la gara canora si svolgerà dal 2 al 6 marzo, anche se nella città ligure albergatori, ristoratori e negozianti avrebbero preferito un rinvio. Intanto, dopo una riunione tra Rai, Comune e Prefettura, per evitare assembramenti in centro è stato deciso di eliminare i concerti sul palco di piazza Colombo. «Dobbiamo rinunciarvi per ragioni di sicurezza» ha dichiarato il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri.
Mentre come ospiti fissi sono confermati il calciatore Zlatan Ibrahimovic e il cantante Achille Lauro, e come coconduttrici per una serata la cantante Elodie, l’attrice Matilda De Angelis e la modella Naomi Campbell, si lavora al protocollo sanitario chiesto dai discografici per tutelare la salute di artisti e addetti ai lavori. E si discute sulla presenza del pubblico all’Ariston, dopo la protesta di chi lavora nei teatri chiusi da mesi.
In ottemperanza al Dpcm valido fino al 5 marzo, non potranno essere venduti biglietti e non si potrà andare in platea su inviti. Archiviate l’idea di stipare il pubblico in una nave e quella di ospitare in platea solo medici e infermieri vaccinati, si vaglia l’ipotesi di ingaggiare dei figuranti “tamponati”. Su questo molti personaggi hanno detto la loro: «Senza pubblico Sanremo è triste» ha commentato Iva Zanicchi. «Non sarebbe meglio rinviarlo?» si è chiesto Al Bano. Ma Renzo Arbore sui figuranti è ottimista: «Basteranno ad Amadeus e Fiorello, che sono bravissimi e si inventeranno qualcosa per giocare comunque».