“Mai una gioia” si dice spesso. Eppure le cose belle non suonano alla porta di casa, bisogna cercarsele (e costa fatica). Ecco la nostra "lettura" del brano

• Il testo di "Dov’è" di Le Vibrazioni
Viviamo vite strane. Abbiamo molto, a volte quasi tutto, ma non siamo mai contenti. C'è una grossa probabilità che i tempi moderni rendano impossibile agli uomini l'essere (almeno un po') felici. Ecco: la ricerca della gioia è un po' il tema cardine di "Dov'è" de Le Vibrazioni (la loro canzone di Sanremo 2020 scritta con Roberto Casalino).
Non riconoscersi più allo specchio, farsi descrivere dallo sguardo e dai giudizi degli altri, la tendenza a perdere tempo e a non viverlo, a odiare invece di ricercare il bene. Ecco, ognuno di questi aspetti contribuisce a fare delle nostre vite delle esistenze meste, con quel mix di dolore e rassegnazione che è in fondo uno spreco di energie e di opportunità.
Quello è il nostro fondo del barile, il punto in cui ci guardiamo intorno e vediamo tutto nero. In quel momento ci chiediamo dove sia la nostra luce, dove sia il nostro pezzo di serenità. Quell'attesa di solito è contornata di solitudine: eppure dentro le nostre anime immobili c'è una voglia esagerata di orizzonti nuovi, stimoli unici, persone che ci facciano capire che la vita va goduta e non solo subita. Bisogna agire, cercare, ottenere.