Elio e le Storie Tese: «Consumateci ora, poi faremo la muffa»

La simpatica band rivede in corsa i suoi piani: quello del 19 dicembre al Forum non sarà il loro show di addio perché dopo ci sarà Sanremo, un nuovo album e un tour primaverile. Facciamoci spiegare tutto

18 Dicembre 2017 alle 15:56

Non è finita finché non è finita. Così amava dire la leggenda del baseball Yogi Berra quando una partita era ancora in ballo. E così ribadiscono Elio E Le Storie Tese, grandi appassionati da sempre dello sport del "batti e corri", in relazione al loro futuro scioglimento definitivo.

"Futuro" perché, in un primo momento, quello del 19 dicembre al Forum di Assago (biglietti introvabili da un po'), doveva essere il loro ultimo concerto in assoluto. A sold out acquisito, però, è giunta la proposta di Claudio Baglioni di invitarli al prossimo Festival di Sanremo e così in tempi brevissimi è nata una nuova canzone ("Arrivedorci", pronunciata ovviamente alla Oliver Hardy/Alberto Sordi) che ha dato il là ad un album di inediti che arriverà più avanti («Molto disorganizzato come al solito», anticipa Elio) e ad un tour primaverile di undici date (le trovate in fondo all'articolo) nei maggiori palasport italiani.

Qualcuno in sala parla addirittura di "colpo gobbo" per facilitare il sold-out del Forum, però il bassista Faso ci tiene immediatamente a ribadire: «Quando abbiamo annunciato la data di Milano, mesi fa, pensavamo che sarebbe stata effettivamente l'ultima; ma, visto che i nostri programmi sono cambiati, consentiremo a chi ha comprato il biglietto del 19 dicembre di riutilizarlo per altre date in giro per l'Italia. Mi sembra giusto che uno di Bari, ora che ha scoperto che Elio E Le Storie Tese verranno a suonare sotto casa sua, possa entrare gratis a quello show senza sobbarcarsi una trasferta così impegnativa.». Della serie: salvi prima del terzo strike.

Veniamo ora alla conferenza stampa dove era presente il complessino al gran completo anche se i battitori designati, al tirare delle somme, si sono rivelati il cisposo cantante e il bassista con un debole per Stanley Clarke e Jaco Pastorius. Ascoltiamoli.

Allora è vero: stavolta è proprio finita...
«(Elio) Sì, ci siamo stufati di fare il gruppo unito a tutti i costi. Quando ci siamo formati avevamo due obbiettivi in testa: essere protagonisti nelle conferenze stampa e farci le foto con i cantanti famosi. Abbiamo realizzato entrambi i nostri sogni. Anzi, adesso sono i cantanti famosi che vogliono farsi i selfie con noi e lì abbiamo capito che qualcosa non quadrava più...»

«(Faso) I critici ci hanno sempre detto di essere un gruppo molto organico e per niente sofisticato. La verità è esattamente questa: scadremo entro il 30 giugno e dopo non saremo più buoni da mangiare. Ci verrà la muffa come per le mozzarelle. Quindi, se tenete alla vostra salute, consumateci assolutamente entro quella data.»

Quando siete arrivati a questa drastica decisione?
«(Elio) Durante il nostro ultimo tour europeo. Eravamo tutti assieme nel nostro tour bus con un solo bagno chimico a disposizione e lì abbiamo iniziato a litigare come non ci era mai successo. Voglio dire: io ho ho più di cinquant'anni, ho le mie esigenze come essere umano e non puoi occuparmi la toilette per più di un quarto d'ora se devo fare pipì. Queste cose mi mandano in bestia.»

La decisione di procrastinare la data d'addio è coincisa con la proposta sanremese di Baglioni?
«(Elio) No. Anzi, mi sembra che i due eventi non siano per niente collegati. Al Festival siamo legati affettivamente: io, per esempio, Lucio Battisti l'ho scoperto proprio su quel palco mentre cantava 'Un'avventura'. Elio E Le Storie Tese sono sempre stati contemporaneamente una storia italiana e una storia molto poco italiana quindi esibirci a Sanremo la vediamo come la classica ciliegina sulla torta. »

Però avete messo le mani avanti sperando di arrivare diciannovesimi, alias penultimi...
«(Elio) Siamo stati affrettati nel rilasciare quella dichiarazione. In realtà ora vogliamo arrivare ultimi. Perché l'ultimo è sempre il più simpatico e può farsi tutte le foto che vuole con le star più affermate.»

Mi fate qualche anticipazione sul concerto del 19 dicembre al Forum?
«(Faso) No, niente spolier, come va di moda dire adesso, perché se no poi lo scherzo non riesce alla perfezione. Però una cosa te la posso dire: sarà un concerto lungo, molto lungo e pieno di note e colpi di batteria. Non uno show da guiness dei primati, però, perché l'ultima metro disponibile parte da Assago a mezzanotte e mezza.»

A proposito, ci sarà anche Rocco Tanica domani sera? O nelle successive date...
«(Elio) Smentisco nella maniera più categorica: Rocco è un uomo tutto d'un pezzo, la sua parola è sacra e già da anni ci ha comunicato che non si esibirà mai più dal vivo con noi. Però, appena saputo dello scioglimento, è stato assolutamente contrario alla nostra decisione. Bizzarro, vero?»

Cosa succederà dal primo luglio 2018 in poi?
«(Elio) Ci saranno degli spin-off di EELST. Io comunque vorrò fare l'influencer: mi hanno detto che si guadagnano un sacco di soldi con quel mestiere non combinando un piffero...»

Per quanto riguarda gli spin off invece...
«(Elio) C'è questo artista che stiamo coltivando da circa trent'anni - l'architetto Mangoni - che però non ha ancora sfondato del tutto. Magari il 2018 sarà davvero il suo anno. Esattamente come per DJ Mendrisio (lo pseudonimo del batterista Christian Meyer, ndr), uno che durante le sue serate in discoteca sa unire magnificamente techno, jodel tirolese e canto scat-jazz. Sentirete parlare anche di lui: promesso.»

Cosa accadrà comunque entro il 30 giugno? Il tour nei palasport terminerà circa un mese prima e quindi c'è da sospettare un ultimissimo bagno di folla in uno stadio. Magari nel "vostro" San Siro...
«(Elio) Eh, solo che San Siro è bello grande da riempire. Il problema sta tutto lì...»

«(Faso) Sai cosa ti dico? Noi restiamo aperti ad ogni proposta a patto che non vada dal primo luglio in poi, altrimenti non vale. Se ci invitassero a suonare a Mosca, per esempio, non diremmo certo di no. Anzi, saremmo già con il piede sulla scaletta dell'aereo.»

Domanda un po' malinconica e drammatica visto che questo è pur sempre il vostro tour di addio: quante volte avete meditato di sciogliervi prima del 2017?
«(Faso) Solo una. Avvenne nel 1988 al concerto del Teatro Ciak di Milano. Dal palco dicemmo al pubblico che al termine di quell'esibizione ci saremmo divisi...»

Ci avete ripensato anche a quei tempi?
«Assolutamente no. A fine serata ci siamo divisi... l'incasso! (risate)»

Stavo pensando che nel 2018 saranno vent'anni esatti dalla scomparsa del vostro sassofonista Feiez.
«(Elio) Simbolicamente parlando sarà una bella cosa scioglierci proprio in un anno del genere. E ricordare allo stesso tempo un grande amico, il più grande che abbiamo mai avuto.»

Saranno anche venticinque anni dalla morte di Frank Zappa...
«(Elio) Davvero? Beh, però non capisco l'attinenza. Zappa non ha mai avuto granché a che fare con questa band... (sorrisino)» 

 
Il nuovo tour (primavera 2018):

20 aprile - Montichiari (BS) - Pala George

21 aprile - Padova - Kione Arena

3 maggio - Torino - Pala Alpitour

5 maggio - Firenze - Nelson Mandela Forum

8 maggio - Genova - RDS Stadium

10 maggio - Bologna - Unipol Arena

12 maggio - Roma - Pala Lottomatica

14 maggio - Napoli - Palapartenope

17 maggio - Acireale (CT) - Pal'Art Hotel

19 maggio - Bari - Pala Florio

23 maggio - Rimini - RDS Stadium    

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