Ermal Meta e Fabrizio Moro spiegano com’è nata «Non mi avete fatto niente»

Nei minimi dettagli, i due cantautori raccontano ai giornalisti la genesi del brano di Sanremo 2018

8 Febbraio 2018 alle 16:51

Ermal Meta e Fabrizio Moro tornano in gara di diritto con il brano «Non mi avete fatto niente» e ora parlano. Dopo le accuse di violazione al regolamento, la successiva "sospensione" dell'esibizione in seconda serata, tornano forti degli accertamenti Rai sul brano, considerato a tutti gli effetti nuovo rispetto a «Silenzio». Ecco le loro dichiarazioni in conferenza stampa.

**La dichiarazione di Ermal Meta**

Siamo così fortunati da aver trasformato, con grande fatica, la nostra passione in un lavoro. Sappiamo cosa significa scrivere canzoni. Probabilmente non sappiamo fare molte altre cose, ma questo lo sappiamo fare. E sappiamo anche che quando si scrivono le canzoni, bisogna cercare di conservarne la bellezza e di non sprecarla. Quindi non avete davanti a voi due furbacchioni perché non avrebbe alcun senso, nel merito di quello per cui siamo stati accusati. Innanzitutto perché le canzoni non ci mancano e la cosa vale per me e per Moro. Abbiamo canzoni a sufficienza per produrre altri tre dischi. Siamo stati rispettosi del regolamento e lo avete potuto vedere tutti stamattina dalle notizie che sono arrivate. Noi scriviamo canzoni e non soltanto per noi, noi abbiamo contribuito anche alle carriere di nostri colleghi. Alcuni di questi colleghi sono passati anche sul palco di Sanremo. Quello che facciamo ogni giorno è mantenere intatta la nostra integrità artistica e l'abbiamo fatto anche questa volta. In fin dei conti siamo rimasti siamo rimasti all'interno del regolamento. Non abbiamo fatto un campionamento di "Nel blu dipinto di blu", ma di una canzone praticamente sconosciuta che meritava una chance in più e l'abbiamo fatta diventare una fotografia del nostro tempo. Tra l'altro quella canzone non è stata scritta per essere presentata al Festival, quindi non abbiamo nemmento pensato a come farla o come non farla. Siamo stati felici di accettare questo invito al Festival da uno dei più amati cantautori italiani. Dopodiché quello che abbiamo fatto è stato andare in studio e registrare i nostri dischi, perché questo è il 90% del nostro lavoro: stare in studio, fare musica, fare costante ricerca sempre nel nome della bellezza e della verità emotiva. 

**La dichiarazione di Fabrizio Moro**

Una cosa mi ha fatto stare male questa notte: la parola plagio. Perché non abbiamo bisogno di plagiare nessuno, tanto che la canzone «Silenzio» l'ho scritta e prodotta io con Andrea Febo. Su quella canzone ho lavorato per un anno, su quel ritornello ho lavorato per un anno cercando di dare una forma al brano che poi non è arrivata. La voglia di tornarci a lavorare è venuta dal ritornello: volevo scrivere un pezzo sulla paura che ha contaminato tutti noi in quel momento storico. Perché un familiare di una vittima dell'attentato del Bataclan ha scritto una lettera che finiva con le parole "Non mi avete fatto niente". Questa frase scritta da un signore che aveva parlato della figlia morta nell'attentato, mi ha dato la spinta per rimettere mano sul pezzo. Così ho contattato Ermal. È farina del mio sacco: ci siamo riuniti io, Andrea e Ermal e abbiamo ridato vita al pezzo.

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