Amadeus premia il primo vincitore: è il giovane artista di Foggia con “Polvere da sparo”
Il televoto, la giuria demoscopica e la sala stampa hanno deciso che a vincere nella categoria delle Nuove Proposte di Sanremo 2021 è Gaudiano con “Polvere da sparo”. Al secondo posto Davide Shorty, al terzo posto Folcast e al quarto posto c'è Wrongonyou.
Il Premio della Critica Mia Martini viene assegnato dalla sala stampa a Wrongonyou con “Lezioni di volo”! Il premio Lucio Dalla viene attribuito dalle radio a Davide Shorty.
Luca Gaudiano nasce a Foggia il 3 dicembre del 1991, da madre docente di lettere e papà ingegnere. Ed è proprio suo padre ad iniziarlo alla musica, regalandogli una chitarra per il suo quindicesimo compleanno. Dopo il diploma, si trasferisce a Roma per approfondire gli studi musicali.
Vive alcune soddisfacenti esperienze nell’ambito del teatro musicale e decide di concentrarsi sulla musica.. Si definisce “un reduce di guerra salvato dalla musica”. Dopo la morte del padre si trasferisce a Milano. Il 25 settembre 2020 debutta con un 45 giri digitale. “Le cose inutili” (Leave Music), con all’interno un lato A, “Le cose inutili”, singolo di punta dell’esordio scritto durante lockdown, e un lato B, “Acqua per occhi rossi”.
Gaudiano, nella conferenza stampa del 6 marzo dice: «L’adrenalina mi ha fatto vivere con emozione la serata e la vittoria, quindi ho dormito poco. La situazione ci costringe a non poter festeggiare e sfogare la felicità purtroppo. Ieri sera quindi sono semplicemente tornato in stanza cercando di realizzare quello che stava succedendo. Sto facendo fatica a capire, onestamente. Quando ho riacceso il telefono però, mi sono reso conto che ho vinto con un’armata di persone che ha preso a cuore la mia storia. Questo è stato secondo me il segreto della vittoria del brano “Polvere da sparo”. Parlo del brano e non di me, perché tendo a mettere davanti la musica alla mia persona.
Ancora aggiunge: «Il teatro è stato fondamentale nella mia formazione, ma per me è molto di più di una scuola: è una forma espressiva alla quale non voglio rinunciare. Devo ringraziare il mio maestro, la persona che più mi ha aiutato in questo senso.
Infinte, relativamente al brano, dichiara: «Non volevo però essere didascalico nella narrazione di quel dolore. Sono molto impulsivo nella vita e questa morte di papà Ciro non l’ho ancora superata, anche se cerco di farmi scivolare le cose addosso e reagire».