La più titolata è lei: ha vinto il Festival di Sanremo tre volte (1967, 1969 e 1974)

L'aquila di Ligonchio, che ha già partecipato dieci volte al Festival arrivando per tre volte prima (la donna con più vittorie all’attivo), ammette di sentirsi «emozionata come una ragazzina». Perché? «Avevo fatto un tentativo un paio di anni fa, però non era piaciuta la canzone. Non figuravo neppure nell’elenco degli esclusi!» dice ridendo.
Ora invece Iva Zanicchi ce l’ha fatta e affronta questa avventura «con grinta e voglia, ma anche con molta serenità. Porto una canzone bella, spero che piaccia e di cantare bene». Ma anche, perché no, di vincere: «Ho due Iva dentro di me. Una dice che va per partecipare, fare bella figura e cantare bene. L’altra mi manda a quel paese e mi dice che se vado è per vincere. C’è una guerra tra queste due, e non so a chi dare retta» ammette divertita.
Ma veniamo al brano in gara “Voglio amarti”, che precede l’uscita dell’album omonimo («Ci saranno alcuni inediti e diverse cover poco conosciute» spiega). «Si tratta di un inno all’amore. Suscita serenità e gioia. L’amore è un sentimento strano che si può provare a ogni età. La storia di questa canzone è particolare: «Italo Ianne l’aveva scritta, pensando a me, pochi mesi dopo aver musicato per Fausto Leali “Io amo”, ma io non gli avevo dato retta. E l’ha tenuta nel cassetto per anni, dimenticandosene. È tornata fuori per caso, ed è bellissima». Per quando riguarda l’esibizione, Iva ha scelto come direttore Danilo Minotti, che ha diretto anche l’orchestra del suo show “D’Iva” su Canale 5. «Non ci sarà una grande trasformazione. Avrò i capelli sciolti e cotonati e indosserò abiti classici, quasi tutti neri, con ricami, sobri ma molto belli. Metterò i tacchi alti, ma forse per scendere le scale dell’Ariston toglierò le scarpe. Prima di esibirmi ho sempre paura da morire e vorrei scappare. Il mio rito scaramantico? Faccio il segno della croce e metto del sale grosso nel reggiseno. Magari infilato in un sacchettino…».