Nina Zilli a Sanremo 2018: «La forza delle donne mi ha ispirata»

La cantante presenta al Festival di Sanremo 2018 il brano «Senza appartenere». La storia, le curiosità e la video intervista

Nina Zilli  Credit: © Pigi Cipelli
30 Gennaio 2018 alle 15:44

«Senza appartenere» è il brano di Nina Zilli. Anche in questo caso è una ballata, ma non d'amore: il brano è un inno alle donne, alla loro volontà di indipendenza, un ritratto al femminile a 360° nella tradizione di «Quello che le donne non dicono», che sfiora, in un brevissimo passaggio, anche il delicato tema della violenza sulle donne.

• Il testo di «Senza appartenere» di Nina Zilli

Nina Zilli ha pubblicato quattro album in studio: «Modern Art», l'ultimo lavoro discografico uscito a settembre 2017, uscirà in versione speciale il prossimo 9 febbraio e conterrà anche il singolo sanremese.

• Tutto sul Festival di Sanremo 2018: le canzoni, i cantanti, i presentatori e gli ospiti

Nina Zilli a Sanremo

«Imiei ricordi più belli di Sanremo sono tutti un po’ fantozziani» ci dice Nina Zilli senza trattenere le risate. «La prima volta, nel 2010, ero tra i Giovani e prima di salire sul palco lo stilista mi disse: “Mi raccomando, Nina, falcate come le modelle!”. Allora io vado, “falco”, “falco”... e faccio una scivolata agghiacciante! In tv non si notò, ma io mi ero già immaginata per terra».

Questo terzo Sanremo da Big non era previsto: «Non avevo un album da promuovere, “Modern art” è uscito solo a settembre» spiega la cantante (il 9 febbraio uscirà una nuova edizione, ndr). «Ma come mi accade spesso, mi sono messa a scrivere in tour: la scaletta dei concerti è un po’ ripetitiva e quindi a volte ho bisogno di sedermi al pianoforte e suonare qualcosa di nuovo».

È nata così «Senza appartenere», la canzone che porta in gara: «È stata lei a chiedermelo, non potevo farle un torto: è sempre la musica a dirci dove andare». Anche perché il messaggio è di grande importanza: «È un pezzo per tutte le donne» dice Nina. «Quando ho scritto certe frasi pensavo a quelle che mi hanno cresciuto, mia madre e mia nonna, ma anche alle grandi donne del passato, da Nina Simone a Marie Curie, che in un mondo di maschi lottavano per essere “pari”. Mi fanno soffrire i dati sulla violenza sulle donne e sul femminicidio in Italia, e in generale l’oggettificazione del corpo femminile. Così ho voluto cantare un’ode alla bellezza e alla forza della donna, un invito a trasformare la paura in coraggio. Siamo tante cose, ma non apparteniamo a nessuno».

Venerdì 9 febbraio duetterà con Sergio Cammariere.

La curiosità

Nel suo ultimo cd Nina ha incluso una cover di «Il mio posto qual è» di Ornella Vanoni (1967). «Ci siamo appena incontrate e l’abbiamo canticchiato un po’ insieme: è una cosa che non ha prezzo».

Seguici