Orietta Berti: il mio ritorno al Festival

La cantante racconta a Sorrisi la sua settimana “da reclusa” ma ricca di grandi emozioni

Orietta Berti
11 Marzo 2021 alle 08:29

«Nella mia stanza ho un divano per guardare la televisione ma non si vede niente perché il baldacchino ha le tende che finiscono davanti agli occhi, e allora devo stare seduta in punta, con la testa allungata per vedere qualcosa» confessa ridendo Orietta Berti. È la veterana di questo Festival e si è dimostrata artista impeccabile e allo stesso tempo donna di una simpatia irresistibile. E con la sua voce e la sua spontaneità ha conquistato proprio tutti.

Orietta, dopo 29 anni è tornata sul palco dell’Ariston in gara.
«Al momento di entrare la prima volta avevo una fifa tremenda. Mi tremavano le gambe e ho fatto uno scivolone. Per fortuna che non ero ancora in scena e mi ha preso l’assistente di palco! Mi sono rimessa un po’ a posto e sono entrata. Quando ho visto quella splendida orchestra mi sono rincuorata e mi è venuta una gran voglia di cantare».

Ha cantato benissimo...
«Ho usato i vecchi mezzi, non ho voluto il microfono che corregge l’intonazione. Oggi tutti i ragazzi lo usano, io invece ho voluto il microfono normale che uso sempre. E poi non ho messo gli auricolari perché mi dà fastidio vedere il cantante che si aggiusta il volume dietro alla schiena».

Come è stato cantare in un Festival scandito da regole così rigorose?
«Mangiavo sola in camera, eravamo tutti blindati e... tamponati. Mi vestivo e mi truccavo sempre da sola. La sera un’ora prima di cantare mangiavo i miei peperoncini per schiarire la voce. Arrivavo all’Ariston accompagnata dal mio maestro e lì ci dividevano, lui entrava da una porta per andare dall’orchestra, io venivo chiusa nella cameretta rossa (la “red room”, ndr). Durante la pausa pubblicitaria mi facevano uscire, e dopo un corridoio arrivavo fino all’entrata del palco. Andavo sulla stellina che era in terra e tutte le luci si concentravano su di me. Che bello!».

Non è scesa dalla scala.
«No, perché avevo paura di scivolare e di farmi male, entravo dal lato del palco».

Aveva tacchi molto alti?
«Dieci centimetri, con in più il plateau, erano a spillo e avevo paura che si incastrassero tra le assi di legno del retropalco».

Era molto elegante, Orietta.
«Gli abiti li ho scelti con Nicolò Cerioni, lo stilista che veste anche Achille Lauro».

Quante valigie ha portato?
«Due: una valigia per scarpe e trucchi e una per gli abiti da giorno, dal momento che avevo tante video interviste. Gli abiti sono arrivati da Milano e per andarli a ritirare domenica sera sono stata fermata dalla Polizia perché ho infranto il coprifuoco...».

Cosa le ha detto suo marito Osvaldo dopo la sua esibizione?
«“Sei stata brava ma ti devi emozionare di più, devi far vibrare la voce seguendo le emozioni”. È il suo carattere: a lui non va mai bene niente...».

Ha ricevuto messaggi?
«Io non ho telefono perché ne ho persi quattro e non me lo comprano più».

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