Riassunto in diretta della quarta serata di Sanremo 2020

Il racconto in diretta della quarta serata di Sanremo 2020: segui il programma completo del 7 febbraio con canzoni, cantanti in gara e foto e video live dal Teatro Ariston

Amadeus e Antonella Clerici a Sanremo 2020  Credit: © Getty
8 Febbraio 2020 alle 02:30

Amadeus apre la quarta serata del Festival scoprendo immediatamente la classifica parziale dei Big: ai primi tre posti Francesco Gabbani, Le Vibrazioni, Piero Pelù. Poi dà il via alla semifinale tra le Nuove Proposte giudicate da Sala Stampa, Demoscopica e Televoto. Tecla (55%) prevale su Marco Sentieri (45%) e Leo Gassman (50,1%) per un soffio vince la sfida contro Fasma (49,9%).  

L'arrivo di Fiorello come sempre scatena l'ilarità generale: stavolta si è travestito da Cantante Mascherato, ma sotto la maschera del Coniglio è pettinato e truccato come Maria De Filippi. "Addosso ho anche la tutina di Achille Lauro". La sua verve è incontenibile: imita, prende in giro affettuosamente Amadeus, scherza sulla lunghezza del Festival e canta Montagne Verdi con la musica di De Gregori in sottofondo. Andrebbe avanti ma la scaletta è serrata. Viene proclamato il vincitore delle Nuove Proposte: Leo Gassman con la canzone Vai bene così ottiene il 52% delle preferenze. Il Premio della Critica per Mia Martini nella categoria Nuove Proposte è assegnato al gruppo Eugenio in Via di Gioia 

Il primo Campione a esibirsi è Paolo Jannacci. Ritorna Tiziano Ferro con un medley dei suoi pezzi più popolari, sulla scena arriva anche Fiorello e un grande abbraccio, poi addirittura un bacio, suggellano la pace tra i due dopo le polemiche dei giorni scorsi. Insieme intonano Finalmente tu, uno dei successi di Fiorello: "Ti sono riconoscente - ricorda Ferro - perché questa tua canzone tanti anni fa mi ha permesso di aggiudicarmi un'autoradio". 

Fa il suo ingresso, con un sontuoso abito rosso che le intralcia la discesa dallo scalone del teatro, Antonella Clerici, una delle due presenze femminili che stasera affiancano Amadeus. Conquista il pubblico con la sua autoironia. "E' l'anno 0 del Festival. C'è un prima e un dopo Amadeus" . Si fa portare il grande libro del Festival e legge "le regole" per ottenere ascolti record. Di grande impatto scenico la performance della giovane popstar britannica Dua Lipa, un miliardo di streaming su Spotify.

La gara prosegue con Rancore, Giordana Angi, Francesco Gabbani e Raphael Gualazzi che porta sul palco ritmo carioca accompagnato da una coppia di ballerini in erba. Pinguini Tattici Nucleari trascinano il pubblico con il loro brio. Dopo Anastasio,  Amadeus accoglie la seconda partner della serata, la modella Francesca Sofia Novello ed è l'occasione per chiudere una volta per tutte con garbo e simpatia le polemiche nate in occasione della presentazione del Festival. Il conduttore, ridendo, traccia con la schiuma "la linea" delle giuste distanze. 

"Ho raccontato i miei Festival", è soddisfatto Tiziano Ferro che ripropone anche un classico della storia della manifestazione: Portami a ballare, il brano con cui Luca Barbarossa vinse nel 1992. Per ogni canzone in gara, una breve spiegazione del testo: parla di fragilità e di catene interiori quello interpretata da Elodie, Riki racconta la fine di un amore.

Ancora Fiorello: entra imitando l'amico Mike Bongiorno, un omaggio che suscita applausi sentiti. Irresistibile è la gag sui sessantenni e sugli acciacchi legati all'età. Poi rivolge un appello ai medici: "Non liquidate tutti i nostri dolori alle articolazioni, alle spalle, alle anche dicendo che per l'età che abbiamo va bene così". E regala un momento di grande spettacolo: canta Quando Quando Quando. A dirigere l'orchestra è Tony Renis, che portò al successo questo pezzo nel 1962.

Per la prima volta al Festival anche il rapper Ghali che, oltre a una fantasia delle sue hit più conosciute, presenta un brano inedito del suo nuovo album DNA. Entrata in scena con brivido: si fa precedere da una controfigura che precipita giù per la scala. La gara riprende poi con Diodato: il suo pezzo è un'esortazione a comunicare, a ridurre le distanze alimentate dai silenzi; Irene Grandi trasmette la pienezza, l'energia che viene dal canto. Occhi cerchiati di rosso ma non solo: anche oggi Achille Lauro stupisce con un look provocatorio, tutto trasparenze. La sua musa ispiratrice è la Marchesa Luisa Casati Stampa mecenate delle arti vissuta nella prima metà del '900. Fiorello scherza: "Voglio una foto ricordo con te ogni volta che ti esibisci". Poi il potente "benvenuto al mondo" di Piero Pelù

Un duo inedito per il Festival: Gianna Nannini e Coez che fanno ascoltare Motivo,tratto dall'ultimo album della Nannini. Quindi la rocker resta sola per una carrellata delle sue hit. Ma è una versione diversa di Ragazzo dell'Europa che termina con un incitamento simbolico all'azione, rivolto ai giovani, un invito a fare la differenza.

Gli artisti si succedono sul palco: Tosca, Michele Zarrillo, Le Vibrazioni, Junior Cally, Le Vibrazioni, Levante. Colpo di scena durante l'esibizione di Morgan e Bugo che abbandona all'improvviso il palco. Panico in sala ma interviene Fiorello che sdrammatizza con una battuta: "Amadeus è colpa tua che li hai voluti insieme". La tensione si scioglie e Rita Pavone si spende con la consueta energia. Chiudono la gara nella notte Enrico Nigiotti con la sua dedica d'amore, Elettra Lamborghini e Marco Masini che ribadiscono, una, l'importanza della musica, l'altro la necessità del confronto. Lo show è agli sgoccioli ma c'è ancora spazio per un intermezzo al pianoforte di Francesca Sofia Novello che si misura con l'Ave Maria di Bach. 

Morgan e Bugo non rientrano e sono automaticamente squalificati dal Festival. Vince la serata Diodato. La Sala Stampa assegna il secondo e terzo posto a Francesco Gabbani e ai Pinguini Tattici Nucleari. Seguono nell'ordine di classifica: Le Vibrazioni, Piero Pelù, Tosca, Rancore, Elodie, Achille Lauro, Irene Grandi, Anastasio, Raphael Gualazzi, Paolo Jannacci, Rita Pavone, Levante, Marco Masini, Junior Cally, Elettra Lamborghini, Giordana Angi, Michele Zarrillo, Enrico Nigiotti, Riki, Alberto Urso.



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