La Ferilli affiancherà Amadeus nella serata finale, quella in cui viene incoronato il vincitore

A Sabrina Ferilli, amatissima interprete di film e fiction di grande successo, è riservato il ruolo di padrona di casa della finale del sabato. L’attrice è già stata al Festival due volte: la prima nel 1996 al fianco di Pippo Baudo come co-conduttrice, la seconda nel 2002 come ospite.
Sabrina, che ricordi ha di quel palco?
«Di sicuro questa volta sarà meno faticoso: parliamo di una sola serata rispetto alle cinque del 1996. Poi certo, sono cresciuta e quindi vedo nella giusta ottica la mia presenza e il mio lavoro lì».
In che modo?
«Cerco di godermi questa serata avendo meno paure, meno tensioni e probabilmente qualche responsabilità in più rispetto ad allora. Ma la vita va vissuta così, metto a disposizione trent’anni di questo mio mestiere e poi... sarà quel che sarà. Anche perché non bisogna mai dimenticare che i protagonisti veri di quell’evento sono la musica e i cantanti: basta stare al proprio posto e difficilmente si rischia di fare brutta figura».
Amadeus come l’ha invitata?
«Amadeus non lo conoscevo personalmente, ci eravamo incontrati casualmente in diverse situazioni e ci siamo sempre salutati con stima e affetto. Quando mi ha invitata sono stata contenta, trovo che per quanto ci sia la responsabilità di coprire una serata di tre o quattro ore, è sicuramente meno faticoso che stare sul palco dell’Ariston tutta la settimana, come dicevo prima».
Sabrina, è consapevole che non saranno solo tre o quattro ore? Le serate di Amadeus vanno avanti... a oltranza, ormai è una tradizione.
«So bene che non sono normali serate di un programma di intrattenimento ma che... so’ serate de Quaresima (ride)».
E come la mette con il sonno, la fame, i tacchi alti...
«Mi sono fatta fare delle scarpe con dei microtacchi di una semplicità incredibile. E per mangiare... beh, si può aspettare, in fondo è solo una serata, appunto».
Come ci si prepara all’impegno del Festival, sia pure per una sola serata?
«Mi metterò a disposizione delle canzoni, di quello che verrà. Poi un paio di momenti saranno studiati, certo, ma principalmente credo che convenga restare più sereni possibile: essendo dei professionisti, se si resta tranquilli e ci si prepara, può sempre succedere quel qualcosa di magico che cambia le situazioni e le rende uniche e un po’ speciali».
Sabrina, qual è la sua canzone del cuore della storia del Festival di Sanremo?
«“Maledetta primavera” di Loretta Goggi, al Festival del 1981. Per me quella è senza dubbio una delle canzoni più forti rimaste nella coscienza e nella memoria di tutti noi. O comunque nella mia...».