Il racconto di un'esperienza esclusiva nelle 10 ore quotidiane passate al Teatro Ariston tra esibizioni, incontri e sorprese
Arrivare a Sanremo è sempre emozionante, anche quando non è più la prima volta. A quella città si legano ricordi e persone che riguardano la storia di tutti. Il Festival di Sanremo è già partito con le sue prove da inizio gennaio a Roma e ora siamo arrivati nella riviera ligure a seguire le prime esibizioni degli artisti al Teatro Ariston per voi. Assistere a quasi 10 ore al giorno di prove, significa avere la fortuna di ascoltare una buona parte delle canzoni dal vivo, parlare con i cantanti, vedere il palco in movimento, ma soprattutto carpire l'atmosfera che si respira nel teatro. Il tutto con un pass riservato, procedure di sicurezza altissime e una raccomandazione importante: fare in modo che alcune delle sorprese rimangano tali. Qui, cercherò di raccontarvi più dettagli possibile in un racconto diviso in piccoli capitoli, da quando sono sceso dal treno fino alla ripartenza.
L'arrivo a Sanremo
Le vetrine della città e il Teatro Ariston si stanno già preparando a festa. Considerate che, per loro, Sanremo è un po' come un secondo Natale, un momento dove l'attenzione è incentrata sulla città, il turismo raggiunge picchi molto elevati e nessuno si fa trovare impreparato. Appena mi avvicino al teatro, noto un gruppo di tecnici e operai che sta pulendo e sostituendo i neon che compongono la scritta «Ariston» che campeggia davanti alla struttura. Una volta ottenuto il pass, grande quasi quanto un tablet, supero l'ingresso per entrare in sala. La visuale, vista da fuori, è coperta dalle gigantografie dei film più in voga del momento come «La La Land» e «Passengers». La sensazione, una volta entrati, è simile a quella dell'anno scorso e dell'anno prima ancora. L'atmosfera che si respira è molto legata al suo padrone di casa. Il team di lavoro di Carlo Conti ha un approccio familiare e quindi piacevolissimo. Non è un caso che a teatro faccia spesso capolino Matteo, il figlio di Carlo, il quale ascolta con il papà le canzoni, così come ha fatto in tutti gli anni precedenti, quando ancora non camminava. Ha, come sempre, il suo pass personalizzato. Mi siedo, poso lo zaino, e guardo per la prima volta il palco.
Il palco e la scenografia
Lo scenografo Riccardo Bocchini ha portato di nuovo al palco dell'Ariston il giusto equilibrio tra modernità, colore e tecnologia con una struttura che lui definisce «Pop Up», ispirata quindi ai libri di carta che si aprono dando vita a delle figure tridimensionali. La sensazione che si ha vedendo la scenografia "in azione" è che sfrutta tantissimo la profondità con effetti scenici mai visti prima d'ora. In molti l'hanno definita una scenografia «ondeggiante», in grado di muoversi e trasformarsi continuamente. Ogni esibizione, con l'aiuto delle luci e delle grafiche, può dare piena personalizzazione al brano. La profondità non è solo un gioco ottico, è reale. L'orchestra, distribuita su tre piani, lascia spazio a una gradinata che invade la platea togliendo le prime otto file di sedute nel teatro. La prima fila, a destra e a sinistra, conta sei posti. L'impatto visuale che avrà in televisione sarà strabiliante tanto quanto lo è dal vivo. Vi assicuriamo che gli studi televisivi, dal vivo, non hanno tendenzialmente la stessa efficacia visiva di quando vengono mostrati in tv. È davvero un bel palco.
Lodovica Comello
Lodovica Comello è una delle prime a esibirsi la mattina del nostro arrivo, con il brano inedito «Il cielo non mi basta» e la cover «Le mille bolle blu». La sua esperienza pregressa divisa tra spettacoli teatrali, serie tv e musica, le danno una disinvoltura non comune. Lodo (così la chiamano un po' tutti), nonostante tutto, è molto tesa per la gara: «Io so già che non dormo prima di eventi importanti, figurarsi il Festival di Sanremo» racconta. «La mia cura a questa ansia è la melatonina, le tisane alla valeriana e, se serve, un programma noioso in tv. Alla fine dormo poco, ma dormo bene». Sulle prove mattutine, solitamente molto complesse per una voce ancora fredda, racconta: «La scuola di "Violetta" mi ha insegnato a lavorare duramente in ogni momento. Sono abituata a ritmi serrati e sinceramente cantare di mattina non mi spaventa affatto, anzi. Adesso, posso rilassarmi un po'».
Mentre guardiamo le prove di Sanremo intravediamo Marco Masini in platea a seguire le prove di tutti i cantanti fino al pomeriggio. Ha deciso di seguire le prove degli altri artisti, complimentandosi con alcuni di loro. Nei giorni nei quali eravamo presenti, è il membro del cast che ha visto più prove dei suoi colleghi.
Ermal Meta
Ermal Meta arriva e porta se stesso. Il cantautore è fedelissimo all'artista che in molti conosciamo già, con la sua intensa «Vietato morire» e la cover «Amata terra mia». Notiamo per la prima volta che le esibizioni vengono introdotte da uno stacco musicale durante il cambio luci simile a quelli dell'Eurovision Song Contest o di X Factor. Ermal, nella cover «Amara terra mia», in buona metà del brano canta in falsetto: stupirà tutti per la sua potenza. Incontrato a fine prove, racconta: «Sono contento che si veda la persona che sono e sono contento che sia piaciuta così tanto la cover. In generale, sto cercando di dosarmi. Qui alle prove sto dando il 70%. Sarò teso quando andremo in onda, ma oggi sono tranquillo perché sono orgoglioso di questo inedito, sono orgoglioso del progetto musicale che presento. Arrivare di fronte a così tante persone con la "coscienza pulita" di un lavoro pregresso fatto per bene, non può che rendermi sereno». Durante la cover ha deciso, a differenza di come fa di solito sul palco dei suoi concerti, di non suonarla. «Ci sono dei chitarristi straordinari in orchestra. Quando la faccio ai miei concerti, sono abituato a seguire il mio tempo, qui c'è quello che arriva dai musicisti attorno a me. Per questo sono più tranquillo concentrandomi solo sul canto. Stare senza chitarra sul palco, non mi fa sentire "nudo" o a disagio, anzi».
Nesli e Alice Paba
Carlo Conti è molto attento alle sfumature di un Festival che è già pronto nei suoi aspetti più generali. Il direttore artistico offre spesso suggerimenti agli addetti ai lavori perché luci, scenografia e movimenti in scena siano ottimali. Nesli e Alice Paba arrivano con grande serenità, più desiderosi di portare il loro brano che se stessi. La convivenza tra due persone apparentemente così diverse, ha il sapore dell'amicizia. «Speriamo che il pubblico recepisca in questo duetto la sincerità e la spontaneità» spiega Nesli. «Nella prova della cover ci siamo un po' "tenuti" per rispetto dell'orchestra, ma state certi che la nostra "Ma il cielo è sempre più blu" sarà esplosiva. Saremo un po' come John Travolta e Uma Thurman in "Pulp Fiction"». «A fine esibizione ci terremo per mano» spiega Alice. «Il motivo è che Nesli è un ragazzo molto fisico, io per niente, quindi sul palco rischiavate di trovare lui che mi insegue e io che scappo. Abbiamo trovato un compromesso che mi fa stare bene e che sento naturale. Siamo due ragazzi e due artisti molto autonomi, ma era giusto dare quell'idea di "contatto" che il brano esprimerà molto bene con le sue parole».
Fiorella Mannoia
Sia l'inedito «Che sia benedetta», che la cover «Sempre e per sempre» di Francesco De Gregori (accompagnata al pianoforte da Danilo Rea) sono brani che mostreranno appieno la forza interpretativa e per così dire, "narrativa" di Fiorella Mannoia. Vista dal teatro ha un impatto fortissimo e siamo certi lo avrà anche da casa. «Sono contenta delle prove perché è andato tutto bene. Il grosso dei problemi lo abbiamo già superato durante le prime prove di gennaio a Roma, qui ho più che altro misurato gli spazi». Le abbiamo chiesto di raccontarci un po' l'evoluzione del palco tra quando lei è stata concorrente alcuni anni fa e quello attuale. «Ai tempi la scenografia del Festival di Sanremo era costruita sopra il palco principale degli spettacoli teatrali, quindi era piccolo e poco profondo» spiega. «Ogni volta che torno qui, è sempre più grande e si affaccia sulla platea in modo sempre più imponente. E poi mancano i fiori, ma non sono una nostalgica. Fanno parte di un'estetica del passato che oggi è cambiata». Rispetto alle prove appena concluse, dove l'abbiamo vista serena e disinvolta, racconta: «La mia tranquillità viene tutta dall'orchestra. Considera che conosco la maggior parte dei musicisti che suonano lì e con i quali ho lavorato anche in passato. Questa conoscenza mi rende molto tranquilla. Poi, certo, l'esperienza fa molto la differenza almeno durante le prove». Tra il pubblico è presente anche il musicista che da anni lavora al fianco di Fiorella Mannoia e professore di «Amici», Carlo Di Francesco.
Alessio Bernabei
Come già noto, la sua «Nel mezzo di un applauso», è un brano che si stacca (un po' come lo scorso anno) dalle strutture musicali tipiche di Sanremo, ma a differenza di «Noi siamo infinito» è molto più suonata dall'orchestra. Alessio Bernabei è in formissima, molto cresciuto vocalmente. «Durante le prove avevo un piccolo problema con la cuffia, ma non l'ho nemmeno segnalato: ho imparato che gli imprevisti fanno parte dell'esibizione e non bisogna mai fermarsi, anche se siamo solo alle prove» spiega. «Il brano non è difficile da cantare, ma viaggia tra note alte e basse, devo fare molta attenzione all'intonazione». Parlando del brano spiega ancora: «Sono contento che la canzone sia tanto orchestrale, credo quest'anno di avere un brano più centrato e "giusto" rispetto allo scorso anno». Sulla gara ha molto da dire: «Non penso alla competizione, ma a fare bella figura. Se dovessi vincere ne sarei felice, ma è altamente difficile che accada. Sono convinto che il brano sia forte e il mio fuoco adesso deve essere portarlo al meglio sul palco perché diventi un piccolo successo che vive nelle radio e nelle classifiche». Durante la cover «Un giorno credi» di Edoardo Bennato, canterà e suonerà la sua chitarra.
Bianca Atzei
Durante le prove Bianca Atzei è pura energia, ride e scherza con tutti. Prima di cominciare, usa una mascherina simile a quella dei respiratori, per scaldare la voce. «È un metodo abbastanza nuovo e non usato da tutti. Non c'è ossigeno, semplicemente canto dentro la mascherina e accelero il riscaldamento della voce, specie di mattina. In cinque minuti, sono praticamente pronta». La disinvoltura e la serenità di questo periodo, si vede tutta. «Ora esisti solo tu» e la cover «Con il nastro rosa» vengono cantate senza intoppi. «Se solo me lo chiedessero, mi piacerebbe sorprendere tutti con un piccolo momento "Tale e Quale Show" , omaggiando Lucio Battisti. È una follia, ma lo farei» racconta. «A parte gli scherzi sono molto giocherellona perché dissimulo la mia ansia pazzesca. Non so se hai visto, ma appena è arrivato Gigi D'Alessio mi sono messa a cantare la sua "Non mollare mai" per accoglierlo. In questi giorni mi voglio divertire».
Gigi D'Alessio
Molti artisti, prima di vederlo, hanno parlato di lui usando queste parole. «Quando c'è Gigi, è come stare in famiglia», «Non avete idea di quanto faccia ridere Gigi quando lo conosci meglio». In effetti durante le prove con lui, l'atmosfera è diventata ancora più distesa. «Sai di cosa vado orgoglioso? Uno dei musicisti mi ha detto questa cosa molto bella: sei arrivato qui con una valigia piena di musica» racconta. «Sono contento perché quando ho l'opportunità di essere circondato da così tanti professionisti, voglio stimolarli, fare in modo che si divertano con me a fare assieme qualcosa di bello». Infatti l'orchestra sarà molto viva e presente, specie durante la cover «L'immensità», con un arrangiamento ricco che ricorda la colonna sonora di un film. Durante le prove, è capitato che il microfono del pianoforte venisse spento e riacceso tra una prova e l'altra. «Siamo sicuri che poi dal vivo lo riaccendete? Altrimenti appena mi presentano scendo le scale e schiaccio un tasto a caso per verificare, eh?» scherza sul palco Gigi.
Ron (e l'ospite Annalisa)
Ron porta «L'ottava meraviglia» e nella cover «Insieme a te non ci sto più» si esibisce al fianco di Annalisa, che abbiamo incontrato prima delle prove. «Sono così contenta perché è la prima volta che riesco a vivermela in totale serenità» spiega «perché salirò senza l'ansia della gara. Me la godo e basta. Ron con questo invito mi ha davvero lusingata e stupita, sono davvero contenta». Arrivano a teatro durante la toccante esibizione di Ron, gli attori Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi. Non è ancora chiaro qual è il ruolo che ricopriranno durante il Festival di Sanremo, ma non sono lì per caso. I due attori, compagni di viaggio di una recente tournée teatrale, cosa combineranno?
Al Bano
il cantante e il maestro d'orchestra Alterisio Paoletti vengono accolti con un entusiasmo fuori dalla norma. La loro presenza ha reso l'atmosfera molto divertita, tra urla e applausi: sono due grandi veterani del Festival. Al Bano, con la sua «Di rose e di spine» ha dato prova di solidità e potenza, non risparmiandosi nemmeno per un momento. A fine prove, chiediamo all'artista com'è andata: «Direi molto bene, mi sono appena reso conto di quanto la scelta del brano sia azzeccata. Avevo per le mani altre due melodie che mi piacevano tantissimo, ma alla fine ho scelto questa. La scrittura degli spartiti e il testo di Maurizio Fabrizio sono eccezionali». Al Bano, il cantante con meno "staff" al seguito tra quelli visti in questi giorni, nonostante i recenti problemi di salute, è sereno e in ottima forma.
Francesco Gabbani
Le prove più folli e insolite sono arrivate grazie a Francesco Gabbani. La sua «Occidentali's Karma» è un brano che riporta tutti al divertimento con un testo originale e di forte impatto, non solo musicale, ma scenico. L'orchestra, se non ci saranno cambiamenti, interagirà con Gabbani durante l'esibizione e le grafiche alle sue spalle saranno oniriche e coloratissime. Dopo le prove, l'artista ha il fiatone che si ha di solito alla fine di un incontro sportivo. «È mia abitudine dare il 300% sul palco, sempre. Cantare così tante volte un pezzo così energico e "ballato" è una sfida. Le mie prove non possono essere solo musicali, perché devo capire fino a quanto posso spingermi con gli input fisici. Sono fatto così, ma è andata bene». Durante la cover di «Susanna», Francesco inserirà una parte di testo nuova, con una scrittura brillante e coerente con il brano originale.
Raige e Giulia Luzi
Il brano «Togliamoci la voglia» si distinguerà per sonorità e atteggiamento dei due artisti. «La canzone, ascoltata in prima battuta, ha un impatto del tutto "passionale"» spiega Raige. «Poi, nei successivi ascolti, sono sicuro troverete quei dettagli nel testo che daranno profondità». Giulia Luzi ha un'attitudine più teatrale che avrà un contrasto curioso con l'indole più "seriosa" di Raige. «L'unica cosa importante da tutelare è la grinta» spiega Giulia «la stessa che metterei in uno spettacolo all'Arena di Verona o nello studio di Tale e Quale Show. «Io dovrò tenere tutte le mie energie per il palco» spiega Raige. «Mi hanno già avvisato che il contorno tende a assorbire molte delle tue energie e si può arrivare all'esibizione un po' "stanchi". Vorrei che questo non accadesse».
Paola Turci
Paola Turci arriva con l'inedito «Fatti bella per te» e la cover «Un'emozione da poco» di Anna Oxa. In entrambi i brani porta un'energia che ricorda quella dei concerti. «Di solito sono abituata a cantare in concerto 15 canzoni. In televisione bisogna mettere tutta l'energia di 15 canzoni in pochi minuti. Nell'arrangiamento dei due brani, che hanno un po' di azzardo rock, è normale che si respiri l'atmosfera di un live». «È un brano impegnativo questa cover di Anna Oxa» continua l'artista «ma sono contenta perché è un brano con una scrittura raffinata che ancora oggi conserva un messaggio potente. Ho stravolto alcune cose nella musica ma una cosa la devo tutelare, lo faccio sempre quando canto cover, rispettare l'intenzione e il senso del brano».
Prima Festival di Federico Russo
Da domenica 29 gennaio e fino all'11 febbraio andrà in onda su Raiuno, subito dopo il Tg1, «Prima Festival», il conto alla rovescia che ci separa dal Festival di Sanremo, un appuntamento fisso di soli 5 minuti per "aspettare" l'arrivo della gara prima delle cinque serate. Durante le prove, Federico Russo ha registrato molti contributi con gli artisti del Festival per delle "mini" interviste divertenti e a tratti surreali. Tess Masazza, Youtuber italo-francese, si occuperà del racconto del Festival più dalla parte della gente, ma la vedremo anche in piccoli «sketch» nei quali interagirà con i cantanti. A loro supporto c'è anche Herbert Ballerina (nome d'arte di Luigi Luciano), attore comico e spalla di Maccio Capatonda che si occuperà dei collegamenti fuori dallo studio. Una parentesi comica dove gli artisti e il cast di Sanremo si presteranno a giocare con Federico Russo, dentro e fuori dallo studio.
I preparativi continuano
Le prove musicali sono praticamente finite, bisogna solo definire gli ultimi dettagli che riguardano soprattutto le inquadrature e la regia. Nella settimana prima del Festival di Sanremo il fuoco viene spostato verso la preparazione della conduzione e di tutto quello che non è squisitamente musicale, con l'arrivo (anzi, il ritorno) in riviera della co-conduttrice Maria De Filippi. È (quasi) tutto pronto per dare vita a un altro grande Festival.