Il palco dell’Ariston lui lo ha già calcato perché ha vinto due volte la Targa Tenco con il suo album di debutto “La fine dei vent’anni” e con il secondo disco, “Vivere o morire”. Ma per Francesco Motta, in arte solo Motta, questo è il primo Sanremo
Il palco dell’Ariston lui lo ha già calcato perché ha vinto due volte la Targa Tenco con il suo album di debutto “La fine dei vent’anni” e con il secondo disco, “Vivere o morire”. Ma per Francesco Motta, in arte solo Motta, questo è il primo Sanremo. «Da telespettatore ho sempre vissuto il Festival fin da piccolo come un momento conviviale in famiglia e con gli amici, stavolta invece lo affronto con la responsabilità di chi è dall’altra parte. Sono tranquillo, sono convinto di quello che ho da dire e sono contento» dice il cantautore toscano. Guai a chiedergli di spiegare “Dov’è l’Italia”, il suo pezzo in gara. «Come le barzellette, anche le canzoni non si spiegano…». Ma poi sorride e aggiunge: «I temi sono l’amore e la politica. Per entrambe ci vuole la passione e bisogna prendere posizione. “Ti amo” è una delle frasi più politiche che ci siano!». Un testo sobrio, che rifugge da proclami e ideologie. «Dove sta andando l’Italia? Lo dirò nel prossimo brano» scherza l’artista, che si dichiara particolarmente «curioso di ascoltare il brano di Achille Lauro e onoratissimo di gareggiare con Loredana Bertè, un mito».
Nessun nuovo album in vista per lui: «Ci sarà solo la versione digitale della canzone sanremese e poi magari il vinile. Non c’era bisogno di aggiungere altre “follie” discografiche per cavalcare l’onda festivaliera» chiarisce. E poi fa una promessa sul look: «Non mi truccherò né ora né mai!».
• Il testo di Dov'è l'Italia di Motta
La curiosità
Motta non andrà mai al Casinò di Sanremo: «Il gioco è uno dei pochi vizi che non ho» scherza. E non lo vedrete mai con le scarpe da tennis: «Ne avevo un paio, ma le ho consumate in un bel viaggio in Messico».