«Sanremo è un grande megafono per chiunque voglia condividere i propri progetti musicali» dice Nek. «Non posso dirvi molto, per ora, ma saranno due anni incredibili: il bello deve ancora venire»
«Sanremo è un grande megafono per chiunque voglia condividere i propri progetti musicali» dice Nek. «Non posso dirvi molto, per ora, ma saranno due anni incredibili: il bello deve ancora venire».
Nek ha accettato di tornare in gara, quattro anni dopo “Fatti avanti amore”, spinto da Baglioni: «Mi ha detto: “Sarebbe bello che tu ci fossi”» racconta. «E io devo molto al Festival». Ma a convincerlo è stato soprattutto il brano che ha firmato, “Mi farò trovare pronto”: «È un dialogo con l’amore, un sentimento che è una vera rivoluzione per chi l’affronta» spiega. «L’ho scritto con Luca Chiaravalli e Paolo Antonacci, il figlio di Biagio. Ci siamo ispirati a una poesia attribuita allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, “È l’amore”, in cui si dice: a cosa mi serve la conoscenza, se stare con te o senza di te è la misura del mio tempo? Ma mi ha condizionato anche un viaggio nelle favelas brasiliane: in quel luogo ho visto quello che l’amore può fare».
Intanto, Nek è già al lavoro sul prossimo album: «Ho sei canzoni incise, di cui questa è stata la prima, ma ne vorrei almeno una decina» svela. «Sto cercando stimoli nuovi: il mio obiettivo sarà sorprendervi».
• Il testo di Mi farò trovare pronto di Nek
La curiosità
Nek si ritrova in gara contro Francesco Renga, con cui ha diviso un grande tour (in trio con Max Pezzali). «È il primo a cui ho mandato un messaggio dopo aver visto il cast» dice. L’anno scorso a Sanremo i tre erano fra i super-ospiti.