Ecco come sono le 24 canzoni in gara a Sanremo 2020. Il primo ascolto

Da Achille Lauro a Tosca, ecco come sono i brani che sentiremo al Festival dal 4 all'8 febbraio

Amadeus  Credit: © Pigi Cipelli
17 Gennaio 2020 alle 18:24

Anche quest'anno, com'è ormai tradizione da anni, i giornalisti sono stati invitati negli studi Rai di Milano per ascoltare in anteprima i brani di Sanremo 2020. C'eravamo anche noi di Sorrisi. Ed ecco le nostre prime impressioni sui temi e le sonorità delle 24 canzoni in gara.

Sanremo 2020: il primo ascolto

Achille Lauro - Me ne frego
Dopo il debutto dell’anno scorso, Achille Lauro torna con un altro brano ritmato pieno di chitarroni rock: il suo stile è ormai una garanzia. Il tema è un amore che è «panna montata al veleno», davanti a cui si dimentica la ragione.

Alberto Urso - Il sole ad est
Punta sul classico Alberto Urso, campione in carica di “Amici”, che fa sfoggio di una vocalità dove si incontrano il pop e la tradizione lirica. L’amore, nella canzone, funziona come una bussola nel cuore che fa ritrovare la strada di casa.

Anastasio - Rosso di rabbia
Vincitore di “X Factor” nel 2018, Marco Anastasio porta al suo primo Sanremo un duro monologo sulla rabbia, grido d’aiuto di un personaggio segnato da improvvisi attacchi di panico. Molto potente l’arrangiamento in chiave rock.

Bugo e Morgan - Sincero
La strana coppia formata da Bugo e Morgan, su irresistibili sonorità elettroniche anni 80, descrive il contrasto tra il desiderio di verità e ciò che la società ci chiede: «Sono sincero, me l’hai chiesto tu, ma non ti piace più».

Diodato - Fai rumore
Il “rumore” che il sentimento fa dentro di noi opposto al “silenzio innaturale” di un amore arrivato alla fine: quella portata da Diodato in gara è una ballata romantica, cantata a squarciagola, su un amore più forte di ogni possibile fuga.

Elettra Lamborghini - Musica (E il resto scompare)
Alla fine di una storia in cui non si sentiva valorizzata, Elettra Lamborghini usa il potere della musica per far scomparire ogni brutto ricordo. Il ritmo latineggiante farà ballare il pubblico dell’Ariston.

Elodie - Andromeda
Mahmood firma assieme a Dario Faini (con cui scrisse “Soldi”, brano vincitore lo scorso anno) la canzone di Elodie, la più contemporanea tra quelle in gara: sarà un grande successo radiofonico. Si parla di fragilità e voglia di riscatto.

Enrico Nigiotti - Baciami adesso
«Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine». Anche Enrico Nigiotti torna in gara per il secondo anno di fila, ma stavolta con un brano romantico, ambientato in un giorno invernale dove un semplice bacio può fare la differenza.

Francesco Gabbani - Viceversa
Quando uno sta male, all’altro tocca il compito di farlo stare bene... e viceversa. È questa la ricetta di Francesco Gabbani per liberarsi dalle complessità della vita. Non riuscirete a togliervi dalla testa il “fischio” che ha inserito nel ritornello.

Giordana Angi - Come mia madre
«Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto quanto ti voglio bene» sono le parole che Giordana Angi dedica alla madre in questo brano che va dritto al cuore. Con la sua voce graffiante la cantautrice eleva ogni madre a modello della nostra vita.

Irene Grandi - Finalmente io
Ci sono anche Vasco Rossi e Gaetano Curreri degli Stadio (e si sente) tra gli autori del brano di Irene Grandi, autoritratto di una donna «disordinata come una risata» che si sente felice e realizzata solo quando canta su un palco.

Junior Cally - No grazie
Il pezzo più politico in gara ne ha davvero per tutti, colpisce da sinistra a destra. Il “no grazie” di Junior Cally è diretto a «chi fa la voce grossa», al politicamente corretto e anche ai leoni da tastiera.

Le Vibrazioni - Dov’è
Il titolo “Dov’è” viene ripetuto 17 volte nel ritornello, una cinquantina nel corso del brano. E rimane incollato in mente. L’oggetto dell’insistita caccia è la gioia, che il cantante Francesco Sarcina ricerca in un mondo che ci fa sentire sperduti.

Levante - Tikibombom
Nel suo debutto a Sanremo, Levante racconta il ritratto corale di personaggi che stanno “ai margini”. E chiede loro di non lasciarsi abbattere, ma di rivendicare e difendere la diversità come un valore: «Siamo il vento e non la bandiera».

Marco Masini - Il confronto
È un dialogo di un uomo allo specchio quello che Marco Masini propone in questo brano, dove tira fuori tutta la sua potente voce. Il “confronto” è con noi stessi e con gli errori che abbiamo fatto. L’obiettivo? Accettarci come siamo.

Michele Zarrillo - Nell’estasi o nel fango
Il veterano del Festival è al suo 13° Sanremo ma ci stupisce ancora portando un brano molto ritmato. Michele Zarrillo canta il desiderio di tornare a vivere la vita nella sua pienezza, scegliendo persone importanti a cui stare accanto.

Paolo Jannacci - Voglio parlarti adesso
La figlia di Paolo Jannacci è la musa di questa "ninna nanna" per pianoforte e orchestra in cui esprime la voglia di proteggerla fino a quando il suo ruolo di padre sarà cambiato. «Nessuno può da questo cielo in giù volerti bene più di me».

Piero Pelù - Gigante
Anche Piero Pelù gioca in famiglia con una canzone dedicata al suo nipotino di tre anni. È lui il “gigante” del titolo, «pronto a cavalcare il mondo». Ma l’artista non rinnega il rock nelle sonorità.

Pinguini Tattici Nucleari - Ringo Starr
«In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr»: i Pinguini Tattici Nucleari ci dicono con ironia che si può accettare una vita che «non è niente di speciale». Tante le citazioni pop, da “Il Re Leone” a “L’eredità” fino a “How I met your mother”.

Rancore - Eden
In un pezzo in cui si sogna di annullare il “peccato originale”, la mela viene citata ossessivamente, da New York alla Apple, fino ai quadri di Magritte. In questo rap di Rancore l’elettronica si mescola al pianoforte classico in modo imprevedibile.

Raphael Gualazzi - Carioca
Un uomo disperato per amore incontra una donna in un locale fumoso e tutto cambia: «Ma chi l’avrebbe detto, sento solo la musica». Raphael Gualazzi torna a Sanremo con una grande carica di energia. Vi sembrerà di essere in Brasile.

Riki - Lo sappiamo entrambi
Lui che «ti scrivo e poi cancello», lei che si addormenta davanti alla tv: Riki racconta la storia di una coppia ormai incapace di comunicare, un amore in cui «qualcosa non torna». Entrambi lo sanno ma qualcuno presto dovrà dire la verità.

Rita Pavone - Niente (Resilienza 74)
È una sorpresa il ritorno di Rita Pavone al Festival per via del suo grande ritmo e di un’anima rock dal vestito moderno. Il testo racconta un orgoglio ferito, ma non ancora spezzato, e cita anche i reality show in modo beffardo.

Tosca - Ho amato tutto
Un pesce che non respira più e un palazzo in rovina sono le metafore di un amore finito nel brano di Tosca. Ma senza rimpianti: «Se mi chiedi in questa vita cosa ho fatto io ti rispondo: ho amato tutto»

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