Sanremo 2023: ecco come sono le canzoni in gara. Il primo ascolto

Che temi affronteranno, quali sonorità verranno portate sul palco dell'Ariston dai 28 Artisti in gara? Da oggi non è più un mistero

16 Gennaio 2023 alle 16:30

Come saranno le canzoni di Sanremo 2023? Che temi affronteranno, quali sonorità verranno portate sul palco dell'Ariston dai 28 Artisti in gara? Da oggi non è più un mistero. Com'è tradizione ormai da diversi anni, infatti, il direttore artistico Amadeus ha invitato la stampa a Milano e a Roma per ascoltare per la prima volta le canzoni che si sfideranno al 73° Festival di Sanremo dal 7 all’11 febbraio. Ecco le nostre primissime impressioni, a caldo.

Anna Oxa – "Sali (Canto dell’anima)"

Ci sono anche anche Francesco Bianconi (leader dei Baustelle) e Kaballà tra gli autori del brano pop, ma dal retrogusto soul, con cui Anna Oxa torna a Sanremo per la quindicesima volta. La straordinaria voce dell'artista esplode davvero nel ritornello, dove recita: «Libera l'anima come rondini la sera, vola libera, nitida come il canto dell'anima». Il brano sembra invitare l'essere umano ad abbandonare le falsità del mondo, le ambiguità e le «vite frammentate senza verità» per ascendere, appunto, a un livello di coscienza superiore.

Ariete – "Mare di guai"

La giovane artista, al suo esordio a Sanremo, porta in gara una fresca ballata sentimentale dedicata a una ragazza, e canta la ricerca di un amore che è anche un sostegno (ill ritornello recita: «Tu buttati con me, mare di guai, non so nuotare in una vasca piena di squali»). L'originale arrangiamento di Dario "Dardust" Faini riesce a mettere insieme elementi più tradizionali a sonorità contemporanee. Il testo è scritto da Ariete con il cantautore Calcutta, che di suo ci ha messo forse il gusto dei dettagli quotidiani, come le foto di un amore lasciate sotto il cuscino oppure «una torre di piatti che aspetta in cucina».

Articolo 31 – "Un bel viaggio"

Il primo Sanremo degli Articolo 31 arriva con una canzone dove J-Ax confronta le immagini della sua gioventù, e quella del compagno di squadra Dj Jad, con l'inevitabilità del diventare grandi, nel bene e nel male. Il “bel viaggio” del titolo è proprio quello di ritrovarsi adulti: «Non volevamo crescere, ma è successo tutto a un tratto, e fai tutte le cose che giuravi non avresti fatto» è un ritornello che si incolla immediatamente in testa. Ma la canzone è anche la storia di come i due hanno litigato («Abbiamo scritto il manuale su come trasformare il socio in un rivale») e poi si sono riappacificati. Non possono mancare i distintivi "scratch" di Dj Jad. Al testo collabora la cantautrice Federica Abbate.

Colapesce Dimartino – "Splash"

Due anni dopo l’enorme successo di "Musica leggerissima", il formidabile duo siciliano torna al Festival con un pezzo veloce, dal ritmo irresistibile e caratterizzato da sonorità vintage, con un testo suggestivo e ironico che in qualche modo ribalta i cliché della canzone romantica estiva: «Ma che mare, meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative». Lo «Splash!» è un tuffo liberatorio che conclude il brano.

Colla Zio – "Non mi va"

Tra i sei esordienti scelti lo scorso dicembre durante lo show “Sanremo Giovani”, i Colla Zio sono quelli che portano il brano più scanzonato, anche se il loro modo di raccontare l’amore nasconde un'anima nostalgica, in un testo pieno di citazioni inaspettate (dove "La spada nella roccia" si incrocia alle proteste di Piazza Tienanmen) sopra un ritmo indiavolato.

Coma_Cose – "L’addio"

Dopo due anni riecco a Sanremo i Coma_Cose con una canzone dove ritroviamo ancora una volta il loro gusto per le rime e per immagini concrete e sorprendenti («Sarò come quel fumo che disegna sul muro la cornice che hai tolto» è subito da segnare), nel raccontare, stavolta, la necessità di allontanarsi, senza dimenticare però tutto ciò che è stato vissuto. «E sparirò, ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te». Perché l'addio del titolo «Non è una possibilità». E alla fine l’amore trionfa.

Elodie – "Due"

Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt'altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate. 

Gianluca Grignani – "Quando ti manca il fiato"

Al suo sesto Sanremo da Big, Gianluca Grignani presenta una canzone dedicata a suo padre, un commovente brano che unisce l'intensità dell'orchestra alle sonorità del rock, scritta assieme a Enrico Melozzi (direttore d'orchestra ben noto al pubblico del Festival). Il brano è un vero racconto autobiografico: Gianluca ricorda un padre forte ma sorridente che poi, a un certo punto, ha lasciato la casa dove vivevano insieme. Un giorno, riceve una telefonata che gli dice: «Ma no che non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?». Grignani a quel punto sceglie di perdonare e dice: «In mezzo a chi finge cordoglio sarò il tuo orgoglio».

Gianmaria – "Mostro"

Gianmaria è un altro dei sei esordienti scelti a "Sanremo Giovani". La vocalità del giovane cantautore si rifà a quella del nuovo pop italiano, ma nel ritornello una cassa ritmata porta questo pezzo in territori più vicini all'elettronica. «Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto» è il ritornello di un pezzo dedicato non a un sentimento romantico, ma agli affetti famigliari: «Ora che sorella mia sei madre, dimmi se siamo ancora fratelli».

Giorgia – "Parole dette male"

Il ritorno in gara di Giorgia dopo 22 anni è con una ballata dalle sonorità contemporanee che fa leva sull'eccezionale versatilità della sua voce. È una canzone d'amore che racconta una relazione passata: «Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu» dice all'inizio del brano Giorgia, perdendosi poi in ricordi come «Le tue risate e fare i cretini nei prati» che ricordano "Questo piccolo grande amore". Ma l'emozione non si può provare a ripetizione, dice la cantante, e tra i ricordi ci sono purtroppo anche delle «ultime parole, quelle dette male, maledette».

I Cugini di Campagna – "Lettera 22"

Come ormai sappiamo da tempo, la canzone dei Cugini di Campagna è firmata da La Rappresentante di Lista. E questo strano incontro tra due gruppi così diversi, all’apparenza incompatibili, ha creato "Lettera 22", una canzone pop che nel ritornello flirta con la dance Anni 80 e dove si trova un'inaspettata alchimia tra gli elementi più moderni e quelli più classici, dando grande spazio alla voce di Nick Luciani. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui» sono le parole di un ritornello che sarà sulla bocca di tutti.

Lazza – "Cenere"

Chi si aspetta un semplice pezzo rap sarà stupito: qui l'arrangiamento di Dario "Dardust" Faini è uno degli elementi più evidenti di una canzone decisamente contemporanea che porta a Sanremo elementi di elettronica spinta (ed è anche tra le più ballabili di questo Festival) su un testo che usa la cenere del titolo come metafora di una voglia di sparire, di essere spazzato via, ma è anche una cenere da cui è possibile rinascere insieme.

LDA – "Se poi domani"

Figlio d'arte (suo padre è Gigi D'Alessio), lanciato da “Amici”, LDA ha scritto la musica di questa ballata con suo cugino, Francesco D'Alessio. Il testo della canzone fa riferimento a una persona che non è più al suo fianco, ricordando «queste immagini» che «continuano ad uccidermi». C'è la speranza di ritrovare quello che si è perso, ma anche la paura che sia «solo un'altra bugia».

Leo Gassmann – "Terzo cuore"

La canzone di Leo Gassmann, vincitore tra le Nuove proposte nel 2020 (e figlio di Alessandro), è stata scritta con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Quali sono i tre cuori che una persona porta nel petto? Il primo è quello che regala la capacità di ridere, il secondo quella di sconfiggere le avversità. E poi, c'è quello che soffre perché non riesce a dimenticare un amore: «Ci siamo lasciati e ripresi come i trapezisti del Cirque de Soleil» dice a un certo punto Leo. Ed è proprio su questo «Maledetto terzo cuore» che è incentrata questa ballata pop molto radiofonica.

Levante – "Vivo"

È scritta al 100% da Levante la canzone con cui la cantautrice torna a Sanremo dopo tre anni. Non una ballata, ma un pezzo veloce e dalle sonorità sorprendenti, dove Claudia Lagona canta la necessità di vivere senza limiti o imposizioni, la libertà di potersi esprimere fino in fondo, «di riprendere possesso della propria vita» come dice l'artista in una nota, dichiarando poi che si tratta di un brano autobiografico nato dopo l'esperienza della depressione post-parto. «Vivo come viene, vivo il male, vivo il bene» canta Levante nel ritornello, fino a esplodere in quello che è il coraggioso fulcro centrale del brano: «Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico».

Madame – "Il bene nel male"

Madame ritorna all'Ariston in gara a due anni da “Voce” con un pezzo decisamente elettronico in cui l'inconfondibile vocalità della giovane cantautrice, che firma da sola il testo, si dedica alla descrizione di un amore finito in cui «Posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male». L'alternanza nel testo delle parole «Bene» e «Male», sulla base di un ritmo davvero incessante, creano un’inconsueta cantilena che si afferma come una tra le più interessanti invenzioni sonore di questa edizione.

Mara Sattei – "Duemilaminuti"

Damiano David, voce dei Maneskin, è l'autore del testo di questo brano, di cui ha firmato anche la musica con thasup (fratello di Mara Sattei) ed Enrico Brun. Un bel curriculum per una canzone tutt’altro che superficiale, anche piuttosto dolorosa: parla di un amore tossico, fatto di fiumi di alcol che sotterrano problemi, di lividi sul corpo, di manipolazione mentale («E ogni volta mi dicevi che la colpa era mia»). Il ritornello non potrebbe essere più chiaro («Mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce») mentre Mara Sattei, al suo debutto festivaliero, sfoggia un limpido talento vocale.

Marco Mengoni – "Due vite"

A dieci anni dalla vittoria con "L'essenziale", Marco Mengoni torna al Festival con una ballata dove il cantante ha la possibilità di sfruttare la sua voce con grande effetto e profondità. Nel testo, firmato con Davide Petrella, Marco parla attraverso immagini e suggestioni, più che con una tradizionale narrazione, di “Due vite” incrociate in un amore che resiste, che è pronto a tutto, fatto anche di piccole cose («Il caffè col limone contro l’hangover»), fino a raccontare quella voglia di isolarsi dal caos del mondo: «Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce al di là della follia che balla in tutte le cose».

Modà – "Lasciami"

Il terzo Sanremo dei Modà da Big, il primo dopo 10 anni, potrebbe sembrare a un primo sguardo una canzone d'amore ma, come segnalato in una nota della band, l'autentico tema è la depressione: «Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me» è una frase che mostra un lato più intimo e personale del gruppo di Kekko Silvestre. Il pezzo, che identifica in un bacio la possibile uscita da un momento difficile, è comunque una ballata intensa in pieno stile Modà che non deluderà i fan. 

Mr. Rain – "Supereroi"

Primo Sanremo per Mr. Rain, con una canzone, più che un rap, dove l’artista bresciano fa comunque grande sfoggio di rime e assonanze. I supereroi del titolo sono due persone che scelgono di affrontare le avversità insieme, di sconfiggere le ferite profonde che ti cambiano anche dopo essere guarite, diventando «Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole». L'uso prominente di un coro di bambini nel ritornello rende il brano ancora più coinvolgente. Frase da segnare sul diario: «Quando siamo distanti ogni volta che piangi piange pure il cielo». Anche qui tra gli autori del testo e della musica c'è Federica Abbate.

Olly – "Polvere"

Il ritmo accelera vertiginosamente con Olly, un altro dei sei emergenti scelti nella serata di “Sanremo Giovani”. «Ma su di me solo polvere» canta il giovane artista che nel suo brano parla di fragilità, distrazioni, e di una pioggia capace di bagnare il cuore.

Paola & Chiara – "Furore"

Si balla davvero con Paola & Chiara! Il pezzo ci riporta ai successi più noti delle sorelle Iezzi con sonorità pop dance dove ritroviamo persino degli archi in stile discomusic. Il "Furore" del titolo si riferisce alla voglia di lasciarsi andare, abbandonare tutto e «Ballare ancora, ballare come se fosse l'ultima canzone». Siamo pronti.

Rosa Chemical – "Made in Italy"

A portare un ritmo veramente scatenato al Festival ci pensa Rosa Chemical, con una canzone elettronica che affronta con ironia gli stereotipi dell'italianità, ideale per chi sentirà la mancanza di Achille Lauro. Tante le citazioni, da “Tu vuo' fa l'americano” (di cui forse si propone come una sorta di "sequel" non ufficiale) a Vasco Rossi, Celentano e Leonardo Da Vinci. Tutto qui è "Made in Italy": il sesso, l'amore, il sogno, la storia, persino… i piedi. Diventerà un tormentone il suo "Badabadabidababa badibubum". Finale a sorpresa con trombetta. Il testo è scritto da Rosa Chemical con Paolo Antonacci, figlio di Biagio.

Sethu – "Cause perse"

Un altro dei pezzi più veloci di Sanremo 2023 è quello di Sethu, uno degli esordienti di "Sanremo Giovani". «Siamo due cause perse, me lo dicevi sempre, ho messo i tappi alle orecchie» canta nel ritornello il giovane artista, con una vocalità lancinante, a tratti persino rabbiosa, che lo avvicina allo stile di Blanco.

Shari – "Egoista"

C'è anche il rapper-fenomeno Salmo tra gli autori della musica di questo brano, con cui debutta l'esordiente, scelta durante lo show "Sanremo Giovani". La giovane artista ha una vocalità che è quella tipica delle nuove generazioni del pop italiano, ma nel brano il parlato si unisce in modo inaspettato con una melodia che, con l’aiuto di un arrangiamento intelligente, entra di diritto nei territori del soul. «Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po' meno egoista mentre stappo sta birra che sa di the» è la frase da segnare di un brano dove si abbattono con onestà alcune barriere delle convenzioni sociali (e musicali) legate alla sessualità.

Tananai – "Tango"

Tananai ritorna a Sanremo dopo il "Sesso occasionale" dell'anno scorso (e i moltelplici successi a seguire) con un brano dove tira fuori, invece, l’altro lato della sua musica, quello più romantico. È un'autentica ballata, dal crescendo travolgente, piena di curiose immagini urbane: «Amore tra le palazzine a fuoco la tua voce riconosco», ma anche «Davanti a te in ginocchio sotto la scritta al neon di un sexy shop». Una citazione in particolare («Eravamo da te, abbiamo messo i Police») sembra quasi un omaggio a "Le cose che abbiamo in comune» di Daniele Silvestri. Tra gli autori del testo c'è Paolo Antonacci.

Ultimo – "Alba"

È firmata unicamente da Ultimo la ballata che l'artista romano porta a Sanremo a quattro anni dalla sua ultima partecipazione in gara. Ma non si tratta di un brano tipicamente sentimentale: la canzone, infatti, ci invita infatti a superare i nostri limiti, a curare i lividi che ci siamo fatti dentro e fuori, a non “sederci” né ad abituarci troppo, e persino ad amare le persone diverse da noi, in un testo ricco di emozioni in cui l'alba del titolo diventa una metafora di «Una sana follia, puoi capirla se la senti e non mandarla via». Il crescendo vocale del brano avrà di certo un incredibile impatto interpretato sul palco dell'Ariston.

Will – "Stupido"

L'ultimo (in ordine alfabetico) dei Big è anche l’ultimo dei sei emergenti scelti con “Sanremo Giovani”, e ha scritto da solo il testo di questa ballata pop, nostalgica e sentimentale, dove si parla di un amore finito che lo ha lasciato perso ad annegare in una lacrima, incapace di voltare pagina. «E poi ti chiamo subito ma dubito che tu voglia rispondermi ora che non sei più parte di me».

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