Continua il viaggio di Sorrisi nei 70 anni di storia di Sanremo: questa settimana vi parliamo delle vallette del Festival che, dopo aver partecipato alla kermesse, hanno fatto perdere le loro tracce (almeno televisivamente). Nel corso delle edizioni, infatti, le co-conduttrici del Festival hanno avuto l’occasione di mostrarsi di fronte all’Italia intera: per alcune di loro il passaggio televisivo sanremese è stato un vero e proprio punto di svolta, l’occasione d’oro che le ha lanciate definitivamente nel mondo della tv.
Basti pensare a Sabrina Ferilli, Ilary Blasi o Bianca Guaccero. Non tutte, però, hanno goduto della stessa fortuna. Così, in questo numero, ci occuperemo delle “primedonne per un Festival”, ovvero di quelle stelle che hanno brillato durante la settimana sanremese per poi svanire o, chissà, scegliere un percorso di vita differente.
Dietro ognuna di queste artiste, infatti, si cela una storia: c’è chi è tornata al cinema (come la principessina Ira von Fürstenberg, una delle prime star del mondo del gossip), chi si è convertita a una vita da fervente cattolica ben lontana dagli schermi (l’ex musa di Tinto Brass, Claudia Koll) e chi, invece, è l’unica scoperta di Pippo Baudo a non essere rivendicata con orgoglio (una misteriosa Patty Brard). Scopriamo insieme le storie di queste donne.
Megan Gale
La modella australiana arriva al Festival (condotto quell’anno da Raffaella Carrà) nel suo momento di massima popolarità: era la protagonista di una serie di spot televisivi per un operatore di telefonia. Resterà alla storia il momento di imbarazzo che la vide sola sul palco, un po’ sperduta, dopo la performance “shock” dei Placebo.
Pippo Baudo con Patty Brard al Festival di Sanremo del 1985
Patty Brard
A condurre c’è Pippo Baudo e ad affiancarlo viene chiamata dall’Olanda una showgirl del tutto sconosciuta: Patty Brard. Come racconta Baudo nella sua autobiografia: «Patty fu scelta “al buio”, parlava malissimo l’italiano, a differenza di quanto ci avevano assicurato». Dopo il Festival la Brard sparì dai radar della nostra tv.
Claudia Koll
La “bomba sexy” di “Così fan tutte” (il film erotico di Tinto Brass) vuole usare la vetrina del Festival per smarcarsi da quell’immagine ben poco familiare. E, forse anche per questo, delude le aspettative dei più. In seguito parteciperà a diverse fiction. Poi, negli anni Duemila, intraprende un cammino di fede che la porta lontano dal piccolo schermo.
Maria Teresa Ruta
Maria Teresa Ruta, zia della più nota omonima conduttrice, è stata la prima donna ad aver presentato il Festival. Bellissima e aggraziata, Maria Teresa è un’amatissima “signorina buonasera”, ruolo che ricopriva sin dalle prime emissioni della Rai. A differenza delle altre colleghe lascia presto le scene: nel 1958 si sposa con un industriale e si ritira.
Federica Felini
Poco più che ventenne, la modella lodigiana debutta accanto a Antonella Clerici e Paolo Bonolis. Si fa notare per l’accento marcato e per la sorprendente spontaneità che la rende protagonista di vivaci scambi di battute con il conduttore romano. Dopo il Festival pubblica una canzone in francese, “Je t’aime”, e poi sparisce dalla tv.
Ira von Fürstenberg
Figlia del principe Tassilo e di Clara Agnelli. Sposa, alla tenera e scandalosa età di 15 anni, un principe molto più grande di lei. Si afferma come attrice ma è sul palco del Festival che conosce la grande platea televisiva. È tanto bella quanto algida: è forse per questo che non fa breccia nei cuori dei telespettatori (e torna al grande schermo).
«Signore e signori, buonasera». Quante decine di migliaia di volte Pippo Baudo avrà pronunciato questa frase nei suoi 60 anni di carriera? E se parliamo di Sanremo, non ci sono storie: con le sue 13 edizioni condotte, Baudo è l’uomo dei record
Il prossimo 7 giugno compirà 83 anni e la Rai si sta impegnando per organizzare una grandissima festa, a cui tutto il pubblico sarà chiamato a partecipare
Baglioni presenta i conduttori di «Sanremo Giovani», in copertina su Sorrisi n. 46 in edicola il 13 novembre, con foto e interviste esclusive. Pippo: «Io di Festival ne ho fatti 13!». Rovazzi: «Io non guardavo mai il Festival»