Sarafine, la vincitrice di “X Factor”: «Voglio mettermi in pista il prima possibile!»

Non è un caso se l’inedito presentato ai provini, “Malati di gioia”, è risultato il brano vincitore del talent show

14 Dicembre 2023 alle 16:50

Sara Sorrenti, in arte Sarafine, con la sua loop station (uno strumento che permette al musicista di registrare e riprodurre frammenti musicali in sequenza ciclica, ndr) e la capacità di curare i propri pezzi sotto ogni aspetto, dalla produzione al canto, ha conquistato "X Factor" fin dalle audition.

Non è un caso se proprio l’inedito presentato ai provini, “Malati di gioia”, è risultato il brano vincitore del talent show. Considerata fin da subito quella bravissima, ma lontana dal pop televisivo dal ritornello facile, da debuttante assoluta ha sbaragliato la concorrenza di colleghi che vantavano solide esperienze e dischi all’attivo. Ora, però, messo in bacheca il trofeo a forma di X, è tempo di pensare a domani.

Sara a che punto siamo? Non vediamo l’ora di ascoltare il suo album
«Diciamo che sono in una fase organizzativa. Devo costruire la mia carriera step by step e questo passa prima dalla costruzione di una struttura, un team che possa lavorare stabilmente con me e la Warner per realizzare il disco. Finora sono stata da sola, devo gestire tutto, costruire tutto da zero, a cominciare dalla scelta del tour manager: sto ricevendo un sacco di richieste per fare concerti e voglio mettermi in pista prima possibile».

Organizzare non dovrebbe essere così difficile per una che fino a ieri faceva l’assistente amministrativa…
«In realtà, anche se hanno scritto così, facevo la consulente in materia di trust per una multinazionale».

Transfer Pricing Senior Analyst, leggo sul suo curriculum. Qualunque diavoleria voglia dire ha poco a che vedere con la musica. Quella passione, invece, da dove nasce?
«C’è sempre stata, ma non ero una fanatica. Suonavo con dei miei amici, ci chiamavamo I Da ricovero, perché facevamo cover di canzoni folk che stravolgevamo completamente, ma sto parlando di quasi dieci anni fa. Nel frattempo studiavo Banca e Finanza e sono andata a imparare l’inglese a Londra dove ho fatto i classici mille lavori. Poi mi sono laureata e sono andata a lavorare in Lussemburgo».

Che non è esattamente famoso per la sua musica…
«Già. Ma nel 2019 mi sono trasferita a Bruxelles. Qui ho trovato una città multiculturale e più stimolante da un punto di vista artistico. Nel frattempo è arrivata la pandemia e in quel periodo di forzato isolamento ho scoperto la loop. Ho visto i mondiali di beatbox fatto con la loop e sono rimasta colpita da Saro (il beatboxer e looper francese Tristan Coudray, ndr), un vero genio!».

La loop non deve essere facile partendo da zero.
«Sì. Inizialmente esploravo senza saperne assolutamente nulla. Sentivo un suono che m’ispirava e provavo a tirarci fuori qualcosa, da lì ho fatto un corso, ho cominciato a usare Ableton, un software di produzione, e da lì mi si è aperto un mondo».

Per una stregata da Saro immagino che il mondo di "X Factor" fosse lontanissimo…
«E invece no, lo seguivo, anche dall’estero attraverso Internet, soprattutto le audition. Però ogni volta che pensavo di partecipare vedevo gli altri e mi fermavo. Pensavo: "figurati se posso competere con gente così brava". Alla fine mi sono decisa».

E con la sua “Malati di gioia” è diventata una portavoce della generazione tradita, quella che ha acquisito mille competenze per poi arrivare a chiedersi se non fosse il caso di ripensare la propria vita. Che effetto le fa?
«Mi ha fatto sentire meno sola. Ho ricevuto tantissimi messaggi. Ho scoperto di non essere l’unica disadattata. Anche il rapporto con gli altri concorrenti è stato bellissimo: ero Zia Sara, la più grande di età, ma molti di loro avevano più esperienza e mi hanno sempre incoraggiato, infuso sicurezza».

E ora che ha acquisto sicurezza ha deciso di vuole essere da grande? Una cantante, una producer, entrambe le cose?
«Tutte le cose che mi va di essere. Diciamo, però, che il ruolo di producer mi offre occasioni per fare delle collaborazioni e la cosa mi intriga molto».

Visto che per lei è un momento in cui i sogni si avverano, se potesse scegliere un artista da produrre?
«Madame, senza dubbio, mi piace tantissimo».

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