Con il singolo 30°C e l’album d’esordio "Vera baddie" sta battendo un record dopo l’altro: «Nemmeno io me l’aspettavo»
Bastano due note della sua ultima canzone per farci venire subito il buonumore. “30°C” di Anna è uno dei brani più ascoltati dell’estate e il suo album d’esordio “Vera baddie” è diventato un tale fenomeno discografico che i suoi record di vendite l’hanno fatta entrare nell’Olimpo di signore del pop come Adele, Laura Pausini e Giusy Ferreri: niente male per una ragazza di soli 21 anni (peraltro appena compiuti, il giorno di Ferragosto). Insomma, questa è stata davvero l’estate di Anna, che abbiamo incontrato tra una data e l’altra del suo tour estivo.
Anna, il tuo umore sarà alle stelle!
«Sì, sono contentissima e a dirla tutta non me lo aspettavo. Il pubblico mi sta accogliendo con un affetto sorprendente e la cosa di cui vado più fiera è che questo disco è frutto di un lungo lavoro di scrittura totalmente mio».
Nel tuo genere, il rap, è quasi d’obbligo...
«Certo, ma spesso anche nel rap quello che scrivi da sola non è facile che entri in connessione così forte con le persone e con i fan. La cosa mi riempie di orgoglio! Sto vedendo durante i concerti di queste ultime settimane che il pubblico canta tutte le canzoni del mio disco. Ogni singola parola. Poi ballano, li vedo spensierati. Mi emoziona».
La tua hit “30°C” adesso sta andando forte anche in radio e non solo in streaming.
«Sì. Il fatto che nei miei viaggi in van inizi ad ascoltarla mi fa sentire bene. “30°C” sta arrivando a tutti, non solo a chi mi segue da sempre».
Ma com’è nata questa canzone?
«È nata al freddo e con l’esatto intento che racconto nella canzone: creare un brano adattissimo per l’estate che fosse anche una dedica d’amore ai miei fan. Da ragazzina andavo in discoteca ballando “Danza Kuduro” di Lucenzo e Don Omar. Volevo fare una canzone che trasmettesse proprio quel senso di gioia, che urlasse “caldo”, “spiaggia” e “onde” in qualunque posto ci si trovasse».
Tra l’altro l’hai pubblicata il 30 maggio. L’atmosfera estiva in quei giorni non si vedeva nemmeno con il binocolo, pioveva sempre...
«Sì, infatti, ho proprio pensato che magari qualcuno a scuola o in ufficio o dal dentista (ride) con l’immaginazione potesse trovare il suo paradiso tropicale. Se anche solo una persona ascoltando il brano si è sentita “bellissima”, “abbronzatissima” o semplicemente si è sentita bene, per me è una missione compiuta».
Il successo ti “gasa” o ti spaventa
«Mi gasa. Non ho paura per il futuro, anche perché sono sempre molto focalizzata sui miei obbiettivi. Era il mio sogno fin da bambina arrivare qui. Non posso che essere felice, grata e la cosa mi spinge a fare tanta altra musica. Il successo è stimolante».
Questo entusiasmo si sente sul palco: sembri molto sicura di te. È sempre stato così?
«La sicurezza in quello che si fa richiede tempo. Ho cominciato presto a fare musica e, come tutti, ho dovuto anche io combattere le mie paure e le insicurezze. In “Vera baddie” ho raccontato anche questi problemi, che sono poi quelli delle ragazze della mia età. Spero che loro facciano come me: che si aprano raccontando cosa sentono, condividendo le loro difficoltà. Forse è per questo che mi si vede molto felice sul palco, perché so che tra me e il pubblico non ci sono filtri».
Hai da poco aperto la data italiana di Nicki Minaj, la tua artista di riferimento. In Italia è famosissima ma non tutti conoscono bene la sua musica. Cosa ami di lei?
«Tutto. Per me Nicki è più di un’artista, è un vero e proprio idolo. Da piccola sognavo di essere come lei e oggi aprire un suo concerto è stata una delle emozioni più grandi della mia vita: credo si sia visto. La ammiro perché è riuscita a rendere il rap un genere alla portata di tutti, passando da brani più “crudi” ad altri più pop, sempre con disinvoltura».
A proposito di concerti, da novembre ti vedremo in un tour nei club completamente sold out.
«Anche qui... e chi se lo aspettava questo risultato? Posso dirvi che non penso ad altro che a quegli show in autunno. Voglio portare un’atmosfera “all’americana” e voglio che sia un grande spettacolo. La immagino come la più bella festa alla quale le mie “baddies” (è un nome con il quale definisce tutti i suoi fan, ndr) abbiano mai partecipato».