Il duo di produttori torna con “Everyday", il nuovo brano in collaborazione con Shiva, Geolier e Anna
Takagi & Ketra, i produttori multiplatino della musica italiana, tornano a stagione estiva conclusa e abbandonando i ritmi latini per lasciare spazio a una ballad più intima e raccolta. “Everyday” è il racconto di una storia d’amore travagliata, una sfrontata dichiarazione d’amore reciproco e totalizzante che prende vita attraverso un botta e risposta studiato alla perfezione.
«Abbiamo messo sempre a loro agio i cantanti e non abbiamo mai fatto qualcosa lontano dal loro mondo»: per il loro decimo singolo, hanno unito tre artisti che stanno dominando le attuali classifiche musicali, ovvero Anna, Shiva e Geolier.
Avete prodotto molti brani estivi, ma tornate ora con il vostro nuovo singolo: quando nasce “Everyday”?
Takagi: «È stata una canzone dalla lavorazione molto lunga, nata durante una session in Puglia nel settembre 2022. Avevamo affittato una masseria per lavorare alle nostre produzioni e ci sono venuti a trovare diversi artisti. Il primo è Shiva, con lui abbiamo scritto il ritornello, si è aggiunto Geolier e poi siamo riusciti a coinvolgere anche Anna. Lei ha dato un senso diverso al brano, unendo la versione maschile e femminile».
Avete scelto tre artisti molto amati dalla Generazione Z, dalle sonorità latine al mondo rap.
Ketra: «I nostri gusti musicali sono sempre stati orientati verso questo genere. "Everyday" è una canzone che riflette ciò che ascoltiamo ogni giorno. In passato, abbiamo anche prodotto brani come "Fenomeno" di Fabri Fibra: troviamo un punto di convergenza e aggiungiamo il nostro tocco personale».
Quale direzione si prospetta per l'evoluzione dell'hip-hop?
Takagi: «È l’unico genere che ha avuto un'evoluzione pazzesca, è ibrido e nasce da una logica alla Robin Hood. Ha ancora tanto da dire, ma nessuno oggi potrà dirti come sarà domani».
Ketra: «Dicevano che il rap è morto, ma non è vero. Tutto è diventato rap, come l’attuale modo di comunicare schietto e senza filtri. È inarrestabile».
Anna, Shiva e Geolier: cosa vi piace di loro?
Takagi: «Di Shiva ci piace la sua professionalità, Anna è il talento femminile più fresco che c’è in Italia, mentre Geolier, oltre a essere nostro fratello, è veramente un poeta di strada e molto forte a livello lirico».
Questo è il vostro decimo singolo, state pensando di festeggiare con un album tutto vostro?
Ketra: «Ci avevano chiesto di pensare a un progetto discografico con tutti feat, ma non mi piace fare quello che già hanno fatto altri. Poi è in controtendenza rispetto all’ascolto attuale, non si va più in negozio a comprare il cd, oggi ascoltiamo le canzoni facendo altre mille cose».
Takagi: «Siamo andati avanti con altri singoli e per due producer è una novità. Ci piace essere innovatori, ma non sappiamo se ci sarà un futuro».
Non avete intenzione di far uscire altre produzioni?
Ketra: «Quando una canzone ci piace, la faremo uscire. L’obiettivo principale è continuare a stare in studio, è una cosa che mi fa stare bene».
Il vostro “everyday” come si svolge?
Ketra: «Si inizia a lavorare subito, facciamo il nostro “risveglio muscolare” ascoltando musica per attivare il cervello. Facciamo colazione e poi andiamo diretti in studio. Diciamo che non può esserci una routine, non esiste perché la nostra creatività si mantiene allenata non facendo mai la stessa cosa».
Takagi: «Abbiamo a che fare con i talenti della nostra epoca, impariamo tanto da chi viene in studio. È cambiato il modo di fare la musica, non forziamo mai il processo creativo e ci mettiamo tanto tempo, preferiamo far uscire meno cose, ma fatte bene».
Il lusso più grande?
Ketra: «Di poterlo fare quando ci va, non è cambiato nulla dall’inizio. Quando sono in vacanza, dopo tre giorni, sento già l’esigenza di dover fare qualcosa perché mi annoio!».
Takagi: «Fare musica mi serve per completarmi. Io, però, in vacanza dormo!».
Avete prodotto tantissimi artisti, ma c’è ancora qualcuno con cui sognate di lavorare?
Takagi: «Vasco Rossi, per me è Dio! Non c’entriamo nulla con lui, magari non faremmo musica, ma berremmo solo una birra insieme».
Ketra: «L’approccio che aveva ai tempi era veramente punk, il numero uno! Ho visto il documentario ed è diventato ancora più un mito per noi».
Takagi: «Sappiamo che non è fattibile, siamo musicalmente molto lontani, ma sognare non costa nulla».