Tommaso Paradiso: «Le hit dell’estate sono il mio lavoro»

È il leader della band Thegiornalisti e ha scritto i brani più popolari del 2017. In pochi conoscono la sua faccia ma tutti canticchiano le sue canzoni. «Diciamo che vivo un periodo ispirato...»

Tommaso Paradiso - Thegiornalisti  Credit: © Cosimo Buccolieri
20 Luglio 2017 alle 17:03

Pensate alla vostra canzone italiana preferita dell’estate 2017. Sceglietene due, per sicurezza. Fatto? Siamo certi che almeno in uno dei titoli che avete in mente ci sia lo zampino di Tommaso Paradiso. Per questo incontriamo la voce del gruppo Thegiornalisti nel tragitto in treno da Torino a Milano, nel bel mezzo del «Completamente senza estate tour» che abbiamo seguito nella splendida cornice del Flowers Festival di Collegno, per farci raccontare il momento d’oro vissuto... ad alta velocità.

Tanti singoli popolari, tutti suoi, tutti assieme. Una coincidenza?
«È così. È la nostra vendemmia dopo anni di semina».

Potremmo dire che questa è la vostra estate?
«Per ora sembra proprio di sì».

Dov’era in questo periodo 15 anni fa?
«Studiavo Filosofia all’università implorando l’arrivo di agosto».

Dal vostro repertorio si capisce che vi piace questa stagione.
«Amo il sole e il mare: ci vado 12 mesi all’anno».

Che cosa accomuna noi giornalisti a voi Thegiornalisti?
«Il racconto della realtà in modo sincero».

Non è sempre facile dire la verità.
«Anche io a volte non l’ho fatto, agli inizi».

È più famoso lei o le sue canzoni?
«Oggi di più le mie canzoni».

Di solito succede il contrario.
«Spero davvero di continuare a essere un’eccezione».

È molto grato a chi la segue dal 2009?
«Un nostro fan dal primo giorno ha il permesso d’ingresso per tutti i nostri concerti».

Tra i suoi idoli c’è Vasco.
«Confermo».

Ha visto il suo mega concerto al Modena Park?
«In tv. Uno scatto della serata è la mia foto profilo su WhatsApp».

Tra le sue passioni c’è il Fantacalcio...
«Gioco con 12 amici da 20 anni. In quest’ultima stagione ho vinto 1.500 euro».

Altra passione, la Lazio.
«Prevedo una stagione piena di incertezze».

Qual è stato il vostro primo fan famoso?
«Elisa».

Avete scritto insieme dei brani ancora inediti, vero?
«Sì, li sentirete spero molto presto»


Da Luca Carboni a Fabri Fibra: le collaborazioni come nascono?
«Da incontri felici e mille messaggi vocali».

In «Luca lo stesso» di Carboni è autore.
«Esatto. Di solito scrivo su commissione. I brani “spontanei” vanno alla band».

Invece in «Pamplona» lei presta solo la voce. Le piace cantare pezzi non suoi?
«Se mi piacciono, certo! Non escludo di farlo anche in futuro».

«L’esercito del selfie» cantata da Arisa e Lorenzo Fragola com’è nata?
«Ho scritto il testo su una base di Takagi & Ketra: conoscono la mia passione per le sonorità Anni 60».

Com’è stato cantare la vostra «Riccione» a Riccione?
«Il pubblico era così gasato che l’abbiamo fatta due volte».

Quando ha scritto la sua prima canzone?
«A 16 anni, è in una cassetta a casa di mamma».

L’ultima?
«L’11 luglio».

Non è troppo occupato per scrivere?
«È un periodo ispirato».

Come mai?
«Quando vivo emozioni nuove è sempre così».

Si è molto parlato della sua ragazza, che lavora nella moda.
«Non è un mistero. Carolina è sempre nelle mie “Instagram Stories”. Sono contento che si sappia che stiamo insieme».

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