Rovazzi: «Appena Eros ha ascoltato “La mia felicità” si è gasato tantissimo»

Il videoclip di "La mia felicità" con Eros Ramazzotti è una produzione colossal ricca di effetti speciali

6 Luglio 2021 alle 14:07

«Sono contento di tornare dopo due anni, è stata una sfida incredibile a livello creativo» esordisce Fabio Rovazzi parlando del suo ennesimo capitolo musicale che, come i precedenti lavori, si accompagna a un video kolossal in uscita martedì 6 luglio.

In un’estate musicale in cui si uniscono le forze e le collaborazioni più improbabili la fanno da padrona («C’è bisogno di stare insieme e darsi una mano»), l’artista sceglie di ripartire con Eros Ramazzotti: “La mia felicità”, che stiamo già ascoltando in radio, è un funky leggero che racconta la voglia di ritorno alla vita con spensieratezza e autoironia.

«La collaborazione è nata quando ho finito di scrivere il video, e volevo inserire il ruolo di questo personaggio che è in vacanza e non vuole aiutarmi a salvare il mondo. Eros si è gasato tantissimo» ci racconta l’artista «A livello musicale abbiamo lavorato tanto e mi piace molto il suo ritornello».

Grazie ai successi del passato, da “Andiamo a comandare” fino a “Volare” e “Senza pensieri”, abbiamo imparato che, quando si parla di Rovazzi, l’attesa più grande è quella per l’uscita dei suoi videoclip, di cui è sempre scrittore e regista. Anche questa volta ci troviamo di fronte a un’opera creativa, più vicina a un cortometraggio, ricca di effetti speciali e super ospiti, come Gerry Scotti, Lillo e Luca Ward.

«Il video nasce da un film che ho scritto prima della quarantena. Rispetto ai precedenti, ha una storia molto chiara. Con il video si riesce a raccontare alla perfezione il periodo che stiamo vivendo: mi piace l’idea di racconto in cui viene rapita la nostra felicità e abbiamo bisogno di recuperarla e riportarla al suo posto» ci dice Rovazzi, che ha messo in piedi una grande produzione nella quale hanno lavorato circa 150 persone toccando nove location tra cui una base militare, un teatro di prosa e delle bellissime grotte patrimonio del nostro Paese.

Se in Italia è stato registrato il videoclip, a Los Angeles è stato creato il piccolo grande Dru, creatura a metà tra un animatronic e un puppet: «L’idea nasce dopo un lungo periodo di confronto tra me e Christian Cordella, disegnatore di fama mondiale conosciuto per i suoi capolavori in film cult come "Ironman" o "Fast and Furious". Volevo dare la sensazione di una creatura delicata e indifesa, proprio come appare nel video» racconta.

Nel frame finale del videoclip cattura l’attenzione la parola “fine”, che simboleggia la conclusione di una trilogia inaugurata nel 2018: «Trovarsi costretti a continuare un immaginario è abbastanza limitante, quella cosa me la sono tolta. Al prossimo video, finalmente, potrò parlare di quello che voglio!» conclude l’artista.

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