365 giorni di lavoro all’anno per le previsioni del tempo

Negli studi Rai di Saxa Rubra i meteorologi elaborano i dati e vanno in onda tutto il giorno. Siamo andati dietro le quinte con loro

Il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Guido Guidi collabora con la Rai dal 1995 ed è il coordinatore del gruppo  Credit: © Iwan Palombi
10 Giugno 2023 alle 08:15

I tempi del mitico colonnello Bernacca sono ormai lontani (erano gli Anni 60 e 70), ma le previsioni del tempo sono rimaste un appuntamento molto seguito del palinsesto televisivo. Non a caso alla Rai c’è una divisione apposita che si chiama Rai Meteo: si occupa di fornire i contributi meteorologici alle reti, ai telegiornali, alle radio e a RaiNews. Ma come si arriva al momento in cui il meteorologo in un paio di minuti in diretta ci illustra la situazione del tempo indicando la cartina dell’Italia alle sue spalle punteggiata di soli e nuvolette? Siamo andati a scoprirlo.

Negli uffici di Rai Pubblica utilità (la struttura diretta da Giuseppe Sangiovanni di cui fa parte Rai Meteo insieme con il Televideo, Rai Mobilità e Rai Accessibilità) al piano terra della palazzina G2 di Saxa Rubra, non immaginatevi cartine geografiche, grafici, antenne radio, esperti immersi tra i numeri... Grazie alla tecnologia oggi i dati arrivano direttamente sui computer dei meteorologi.

«Tutte le nostre informazioni meteo sono istituzionali, utilizziamo solo dati che arrivano dall’Aeronautica Militare, dalla Protezione civile o da centri di ricerca come il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche. ndr)» spiega Claudia Adamo, responsabile di Rai Meteo, laureata in Fisica dell’atmosfera e climatologia. «Questi dati vengono poi studiati ed elaborati dai nostri meteorologi, che li rendono comprensibili al pubblico».

Un pubblico sempre più attento alle previsioni del tempo.
«È vero, anche perché oggi sono più attendibili rispetto al passato e, a parte situazioni gravi di allerta come quella che purtroppo abbiamo appena vissuto in Romagna (noi siamo anche nel comitato di emergenza della Protezione civile e siamo sempre pronti a dare informazioni e allerte meteo in diretta), le persone si informano sul tempo anche per organizzarsi la giornata. Senza contare che il tema dei cambiamenti climatici è di grande attualità».

E a proposito di attendibilità, può ancora succedere che le previsioni diano sole invece poi piove tutto il giorno?
«Diciamo che rispetto ai tempi del colonnello Bernacca (sorride) oggi la tecnologia ci aiuta perché abbiamo più dati. Il meteorologo però è un mestiere che impone l’umiltà, perché a volte la natura ti stupisce e quindi c’è sempre da imparare. Come dice il nostro premio Nobel Giorgio Parisi “l’atmosfera è un sistema complesso”, le variabili sono talmente tante che... la nostra è pur sempre una previsione!».

Ma come si arriva a “confezionare” l’intervento del meteorologo in tv?
«I dati ci arrivano con un sistema che fa una simulazione di quello che succederà nelle ore successive. Via via che arrivano le misurazioni reali, la previsione viene calibrata ed è il sistema stesso a indicare il simbolo adatto (sole, nuvola, pioggia, neve, ecc). Ma servono lo studio, la sensibilità, l’esperienza del meteorologo per interpretare il modello, che magari dà automaticamente pioggia ma tu sai, per esempio, che è solo umidità e non pioverà. È per questo che il meteorologo quando prepara le mappe che manderà in regia per farle proiettare sullo schermo, interpreta i dati che ci vengono forniti dall’Aeronautica militare, decidendo di lasciare o di modificare i simboli. La nostra forza è di essere un team eterogeneo, abbiamo gli ufficiali del servizio meteorologico dell’Aeronautica e i meteorologi regionali che hanno l’esperienza sul territorio, e che nei Tgr possono fare previsioni più dettagliate e capillari. Io stessa sono specializzata in Fisica dell’atmosfera... insomma, cerchiamo di portare un’alta professionalità di climatologia e meteorologia in tv (la Adamo viene spesso invitata come esperta a parlare di clima a “Unomattina” e a “La vita in diretta”, ndr)».

Negli appuntamenti meteo in tv vediamo oltre ai volti “civili”, anche i meteorologi in divisa. «C’è una collaborazione tra Rai e Aeronautica Militare» spiega il tenente colonnello Guido Guidi, il veterano e coordinatore del gruppo dell’Aeronautica. «Al momento ci alterniamo a rotazione in otto e tutti i giorni, 365 giorni l’anno, dalle 5 del mattino alle 3 di pomeriggio circa, c’è uno di noi qui a Saxa Rubra per le dirette delle varie testate, per le registrazioni video e i contributi per la radio».

Ma in base a cosa vengono selezionati i meteorologi dell’Areonautica che vanno in video?
«Come minimo hanno seguito (e superato) corsi di Comunicazione meteorologica televisiva. Poi, tra le altre cose, sono necessarie capacità espositiva, di sintesi, postura, saper parlare in pubblico. Il lavoro di previsore meteorologico, comunque, si impara negli anni. E non solo per andare in tv, ma in generale per il nostro scopo primario che è quello dell’assistenza alla navigazione aerea. Il nostro lavoro principale infatti si svolge nel Centro nazionale di meteorologia e climatologia aerospaziale di Pratica di Mare (Roma). Per quanto mi riguarda, il mio impegno qui a Saxa Rubra è di circa dieci giorni al mese, mentre per i miei colleghi è di tre o quattro giorni al mese».

Come sarà questa estate

Non abbiamo resistito alla tentazione...

Tenente colonnello Guidi, che estate ci aspetta?
«Giugno sarà simile a maggio, un po’ più caldo, ma senza ondate di calore, piuttosto instabile e incerto. Luglio e agosto dovrebbero essere più stabili e più caldi, ma è abbastanza difficile che la prossima estate sia bollente come quella passata».

Per essere attendibili le previsioni fino a quanto tempo si possono spingere?
«Dipende. La previsione su una città, a 48 ore. Se parliamo di un’area più vasta (per esempio Centro-Italia) arriviamo a una settimana. Oltre, diventano tendenze, che pure hanno il loro significato».

Una curiosità: il “non pervenuto” delle temperature capita ancora?
«Sì (ride). Raramente, ma può ancora capitare. In Italia abbiamo un centinaio di stazioni meteorologiche dell’Aeronautica Militare per i rilevamenti. Se in una di queste si verifica un guasto tecnico, qualche dato nei dintorni oggi lo si recupera: ci sono anche le stazioni della Protezione civile, delle autostrade...».

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